T h i r d

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Una stanza illuminata,con le pareti bianco latte e l'unico solo rumore del silenzio:una stanza di ospedale.
Jimin aprì finalmente gli occhi.
Ci volle poco tempo prima che si ricordasse del perchè fosse lì.
Un capogiro,dovuto alla ormai ufficiale gravidanza.
Quanto tempo era passato da quel pomeriggio caotico?
Un mese,o forse di più.
Nessuno dei due aveva avuto il coraggio di aprir bocca sulla questione.
La sera dell'accaduto Jimin si era finto malato e Yoongi lo aveva messo delicatamente a letto,senza lasciare alcuna traccia del loro sporco segreto.

"Yoon...gi...", mugolò Jimin,raggomitolandosi nelle lenzuola leggere del lettino.

Non riuscì a tenere gli occhi aperti per molto,e sprofondò nuovamente nel sonno.

Una mano grande e gentile passò delicatamente sulla sua fronte,accarezzandogli la frangia.

"Jimin...."

Jungkook se ne stava in piedi,osservando la scena in silenzio.
I due sembravano vicini,forse un po' troppo per il fratello,che non gli staccava un secondo gli occhi di dosso.
Lui non aveva mai notato niente tra i due,nemmeno una singola interazione.
Perchè invece in quel momento erano così uniti?
Che ci fosse stato qualcosa a sua insaputa?
Tutto ciò lo rendeva confuso e anche un po' irritato.
Avrebbe voluto esserne al corrente.

"Hyung...tra te e Jimin c'è mai stato qualcosa?",si fece sfuggire Jungkook.

Yoongi rimase in silenzio per qualche secondo,per poi alzare lo sguardo.

"Credo di doverti delle spiegazioni..." ,sussurrò il moro,nascondendo lo sguardo sotto la folta frangia.

Il moro,a quel punto,si sedette vicino all'amico,che stringeva la piccola mano di Jimin nella sua.

giá passato quasi un anno...lo incontravo sempre quando uscivo dall'universitá,poichè mi fermavo sempre al bar dove lavorava.La prima volta che lo vidi ne rimasi completamente incantato.Non perchè emettesse feromoni o che altro.Bastò un suo sorriso,quel sorriso che hanno tutti i camerieri mentre servono i clienti,per mandarmi in tilt il cervello.
Cominciai a venire più spesso e non ci volle molto prima che lui se ne accorgesse.
Un pomeriggio,finita la solita lezione all'universitá,mi avviai verso il solito bar e,quando entrai,lui mi accolse con quel suo solito sorriso e mi fece sedere al solito tavolo che ormai aveva il mio nome inciso sopra.
"Il solito?",mi chiese.
"Il solito.",gli risposi.
Sembravamo quasi stupidi,ma non ci importava.
Ci divertivamo così,dopotutto.
E così arrivò il mio solito caffè macchiato,con le due solite bustine di zucchero appoggiate sul piattino.
Quella volta,però,c'era qualcos'altro insieme allo zucchero:un bigliettino.
Lo afferrai,curioso,e lo aprii.

[ Ti va di uscire a cena stasera? ]

Quel bigliettino quasi mi cadde nel caffè.
Non riuscivo a credere che mi avesse proposto di uscire con lui.
A quel punto cominciai a svuotare il mio zaino in cerca di una penna e dopo averlo praticamente ribaltato riuscii finalmente a trovarla.
Tutti i miei libri di testo e quaderni erano sul tavolino,ma non mi interessava.
L'unica cosa che avevo nella testa era la proposta di Jimin.
Risposi con un semplice "sì",anche se passai un buon quarto d'ora a pensare a quale risposta scegliere.
Messo tutto nello zaino,cominciai a sorseggiare il mio caffè,con lo sguardo che cercava il suo.
Non ci volle molto prima che lo incrociassi.
Era ad un tavolo poco distante dal mio,a passare uno straccio bagnato sulla superficie legnosa di quest'ultimo per pulirlo.
Ci fissammo per qualche secondo,per poi cambiare entrambi direzione.
Cercai di mantenere la calma,ma riuscivo comunque a sentire le mie guance bruciare dall'imbarazzo.
Sembravo così stupido,ma non mi interessava.
Volevo vedere la sua reazione.
Volevo vedere il suo viso arrossire ancora.
Finii rapidamente il caffè e lo appoggiai sul piattino,impaziente.
Jimin arrivò con una velocitá fulminea.

"P-posso portare via?",mi chiese con le guance color pesca.

"Certo.",gli risposi con tono composto.

Lui prese il piattino e corse dietro al bancone.
Notai subito che aprì il bigliettino senza nemmeno far caso alla tazzina da pulire,per poi arrossire di nuovo.
In quel momento mi sembrò la cosa più tenera sull'intero pianeta.
Continuai a fissarlo mentre spariva dietro la cassa.
Inaspettatamente,però,non tornò indietro.
Solo quando andai a pagare si fece vivo.
Mi fece lo scontrino e,con mia sorpresa,cominciò a scriverci qualcosa sopra.
Me lo consegnò,accompagnandolo con un sorriso e un "arrivederci".
Uscii dal bar e lessi lo scontrino,con il cuore in gola.

[Ci ritroviamo qui davanti alle 7:30.
Ti lascio il mio numero se succedesse qualcosa.]

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 02, 2017 ⏰

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A L P H A /YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora