capitolo 10

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stavo per dirla ma mi girai e iniziai a vomitare tutto quello che avevo bevuto, lui si avvicino per aiutarmi con i capelli e io gli alzai una mano, come per dirgli: non guardare.

Mi aiutò a ricompormi e mi portò a casa. Non so chi fosse ma la curiosità di conoscerlo era tanta.

-eccoci arrivati ora fila dentro e vedi di non metterti più nei guai okay piccola?- disse dolce accarezzandomi la guancia. Io a quel gesto mi allontanai.

- non chiamarmi piccola, ho un nome.- dissi guardandolo male

-ehm si so che hai un nome ma visto che non so quale sia ti ho chiamato piccola...ma vedo che non è stato gradito come gesto..- disse serio

-il mio nome è Daisy.-

-solo Daisy?- disse

-Daisy lacenster.- lo guardai

-ah ma tu sei la sorella di Alex?-

lo guardai e annui. Mentre stavo per rispondere si accese la luce sul porticato di casa mia e la porta si aprì rivelando mio fratello che ci guardava.

-che succede qui?- disse stropicciandosi un occhio.

-niente il tuo amico è stato così gentile nel riaccompagnarmi a casa..- dissi sorridendo

-oh ciao Alex.- disse il ragazzo alzando la mano.

-sisi ciao Raul- lo guarda male e il ragazzo va via.

Entro in casa e mio fratello mi blocca subito obbligandolo a guadarlo negli occhi.

-che fai?- dico spaventata

lui mi guarda gli occhi -sei ubriaca!- urla e io sussulto

-si sai in discoteca capita di bere e ubriacarsi..- dico ridendo

mi tira uno schiaffo e mi guarda con rabbia -ma ti sei vista sembri una cannata!!! ma dio che testa hai!?- urla e io per la prima volta reagisco

-SENTI PORCO DUE SONO 8 ANNI CHE CERCO DI RECUPERARE IL NOSTRO RAPPORTO CHE CERCO UN MINIMO DI ATTENZIONE DA TE E ORA MI VIENI A FARE LA PREDICA SOLO PERCHE' HO BEVUTO UN PO TROPPO!? MA FATTI UNA VITA DIO SANTO- dissi tutto di botto perchè non ne potevo più, senza aspettare una sua reazione presi e andai in bagno a farmi una doccia.

Quella sera passò cosi, in un silenzio tombale. Ma come sempre durante la notte l'ombra mi venne a trovare nei miei sogni. Il messaggio era diverso. Disse; non ti fidare da chi è troppo buono con te.non ti fidare di chi ha una voglia dietro la spalla a forma di fiamma.

Non capivo.non capivo chi fosse e che volesse da me.

Il giorno dopo come mio solito feci la stessa routine. Andai a scuola come mio solito incontrai le ragazze che mi guardavano con una faccia da zombie.

Io iniziai a ridere come una cretina prendendole sotto braccio e andando dentro. Ma prima che entrammo sentimmo un gran casino provenire dietro di noi e ci girammo. Trovammo tutte le ragazze che bisbigliavano per il ragazzo che era appena entrato nel cortile. Un momento è Raul.

Lui si avvicinò a noi e si fermò davanti a noi cavandosi gli occhiali.

-ciao ragazze,ah ciao Daisy- sorrise andò dentro.

In pochi minuti mi trovai tutte le ragazze della scuola contro di me solo perchè Raul mi ha salutato.

-che ce? è un amico di mio fratello.- dissi andando dentro e dirigendomi agli armadietti.

Mentre noi tre parlavamo del più e del meno Jason si avvicinò a me.

-ei bellissime!- mi abbraccio dandomi un bacio sulla guancia. E quel gesto mi stranì.

-ciao Jason...come stai?- dissi guardandolo in modo sospettosa.

-tutto bene,andiamo a consegnare il compito?- disse sorridendo.

-si andiamo, ragazze ci vediamo dopo in classe..- sorrisi e presi la mia roba seguendo Jason.

- non ti ho più vista dopo la festa che è successo?-

-sono tornata a casa e mentre tornavo per poco non venivo stuprata...- dissi ridacchiando

-che cosa?! Oddio Daisy mi dispiace!-

-tranquillo Jason sto bene...-

entrammo in sala insegnanti e andammo dal prof di filosofia. Gli consegnammo il compito e la sua faccia quando ci siamo presentati è stata epica.



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