Capitolo 1

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-"Forza Alaska è ora di alzarsi!"
Gridò mia madre dalla cucina. Una donna buffa, maldestra e bellissima. Da quando papà è morto mi è rimasta solo lei.
-" Arrivo,arrivo." Dissi esausta. Questo incubo ricorrente è come se ogni notte mi divorasse, pezzo per pezzo.
Mi vestì di corsa, presi dall'armadio i primi due stracci che trovai, felpa dei Lakers e jeans chiari a vita alta poi andai dritta in bagno a sistemarmi come meglio riuscivo i miei indomabili capelli neri corvino, ondulati fino ai fianchi, "vi taglieró prima o poi" dissi tra me e me.
Scesi in cucina e dissi -" allora ci muoviamo o vogliamo far tardi come al solito!?" Scherzando.
-" Guarda che arriviamo in ritardo ogni volta per colpa tua! Se ogni tanto sentissi quella sveglia. Sai è costata dieci dollari"
Le andai vicino e le baciai quella testa ottusa che si ritrovava -" Mamma stavo scherzando, e poi cosa vuoi che siano dieci dollari!"
-" Bhe, si dal caso che siano i MIEI dieci dollari amore di mamma, e sono qualcosa..." disse sorridente ricambiando. Ci dirigemmo verso l'auto.
Se non abitassimo in campagna potrei prendere l'autobus ma invece dopo la morte di papà decidemmo di rimanere qui, è la casa dove lui è cresciuto, non potevamo andarcene o trasferirci solo per diminuire il dolore, papà non c'era più è vero, ma quella era la nostra casetta, lui avrebbe voluto la tenessimo.
La scuola distava 20 minuti in macchina, era situata in centro città, Middletown nell' Hoio.
Ed ecco che dal finestrino vidi la mia dolce scuola. Una merda. La odiavo, ma odiavo sopratutto Abigail Colton, capo cheerleader, regina delle feste, ragazza ambita da ogni singolo ragazzo. Insomma il classico genere di reginetta del ballo! Fortunatamente non la odiavo solo io, la metà intelligente dei ragazzi che venivano a scuola con me la detestava, ma facevano bene! È una vipera, si prende gioco di tutti.
Avvolta dai miei pensieri ripugnanti su Abigail non mi accorsi che stavo già camminando verso l'aula di religione, dove come dai tempi delle elementari, c'era Blue Fitzpatrick ad aspettarmi. Alta quasi quanto me, capelli biondi riccioli e occhi verdi sempre allegri. La mia migliore amica è davvero bella, anche con i suoi sette chili di troppo.
-" Terra chiama Allie! Ti sto salutando da mezz'ora quasi e nemmeno una manina alzata hai da darmi"
-"Ciao Blue, scusa ero immersa nei miei pensieri " dissi, sincera.
-" Ancora quel sogno vero?" Ormai mi conosceva benissimo e a lei raccontavo sempre tutto.
-"Esattamente..."
-" NOVITÀ, prima che mi dimentichi devo assolutamente informarti di questa cosa."
-" Blue, se si tratta di un'altra uscita a quattro, la risposta è chiaramente no!"
-" Ok, quella sarebbe stata la seconda novità, ma faccio a meno di sprecare fiato inutilmente, un giorno o l'altro ti rimarranno soltanto i gatti amica mia. Cooomunque, senti questa: è arrivato un ragazzo nuovo, dicono sia stupendo! Ce l'avremo in classe con noi, non è fantastico!?"
Disse con un entusiasmo da farmi rimanere allibita.
-" Ma le tue novità trattano sempre di ragazzi? Ahah"
-" Di ragazzi belli, intriganti, affascinanti...e di cibo, non scordiamoci il cibo."
-" Non star lì a farti bella, non ci degnerà neanche di uno sguardo, punterà dritto a quella zoccola di Abigail, perché sai è merce facile."
-" Speriamo non sia così deficente come quasi tutta la metà dei nostri compagni di classe.." disse pensierosa.
-"Come quasi tutti gli uomini" dissi io, in tutta convinzione.
La campanella in quell'istante suonó ed entrammo in classe. Mentre pure gli altri compagni presero posto, continuai a fissare le vetrate che davano sui campi da football, avevo una strana sensazione, continuavo a pensare al mio incubo ricorrente, a quell' uomo che ogni volta, pur volendo non riusciva a salvarmi e -" Oh Alaska, hai fatto firmare il tagliando della gita ai tuoi genitori? Che sbadata, volevo dire solo a tua madre" mi disse ridendo Abigail con quell' aria da strafottente e quel ghigno da strega ripugnante. Riuscì a farmi tornare a terra con i pensieri e risposi -" Abigail... " con un tono abbastanza calmo e deciso -" tu sei riuscita a inciampare in un pene che sia single?"
-" Io almeno un pene l'ho visto" con tono trionfante. Ridicola!
-" Si è vero, ma solo quello di ragazzi fidanzati! Zoccola!" Si esatto. Ricordo ancora Cody Grey, lui piaceva a me e lei se l'era baciato alla mia piccola festa di compleanno. Ero stata costretta ad invitarla!
-" 1 -0 per Allie, Abigail, sei stata ufficialmente smerdata!" Disse Mark, un giocatore della squadra di football della nostra classe.
Fortunatamente non ribatté nulla e si andò a sedere al suo posto, nello stesso momento entrò il professor Shlang accompagnato da un ragazzo.
-" Buongiorno a tutti ragazzi, lui è Cameron Hamilton, il vostro nuovo compagno di classe. Sono sicuro lo accoglierete come meglio sapete fare, per esempio trovandoli un posto a sedere."
Wow, ha un aria così famigliare, non riesco a smettere di guardarlo. Spero nessuno se ne sia accorto!
Le sue labbra così carnose, le ho già viste. I suoi occhi sono di un marrone così scuro, quasi nero. È così alto, così bello..."ma cosa ti prende allie? Riprenditi su."
-" Bene bene, potrai sederti vicino ad Alaska, così ti aiuterà a rimetterti in pari con il mese perso di Settembre." Oh merda! Non sto capendo nulla, sta venendo qui " sparalizzati White, è solo un ragazzo"
-" Ciao, Alaska giusto?"
Disse Cameron, guardandomi. Era una mia impressione o ogni muscolo del suo corpo era teso quanto i miei?
Perché mi fissa in quel modo?
-" Ciao, benvenuto! Si sono Alaska"
-" Uno strano nome..."
Disse curioso e con una piccola smorfia che oserei chiamare sorriso accennato.
-" Genitori ancora più strani..."
Si mise a ridere, e sorrisi altrettanto.
Forse mi ero sbagliata, forse non era così deficente da puntare subito ad Abigail.

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