And finish with love

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Giorno 4
Sii cavaliere!

La pioggia battente non permetteva di poter vedere più lontano del proprio naso a causa della forza delle piccole gocce che, sommate alla potenza poderosa del vento, spostavano l'ombrello di qua e di là rendendolo incontrollabile.

Stiles, con la Jeep in revisione, si ritrovò a dover recarsi da casa sua al loft a piedi, inzuppandosi tutto.

Nessuno gli aveva offerto un passaggio, e questo gli era sembrato molto strano.

"Potrei essere colpito da chissà quale malanno, febbre e via dicendo, e nessuno si preoccuperebbe per me. Forse solo Derek, ma non posso pretendere che lui parta da casa sua, arrivi da me per poi tornare indietro al loft di nuovo...uhm. Magari se glielo avessi chiesto prima forse non mi avrebbe negato il passaggio, si comporta così diversamente in questi giorni...".

Il ragazzo aprì la porta del loft, immergendosi nel caldo fornito dal camino. Nessuno dei ragazzi stranamente festanti sembrava zuppo d'acqua dalla testa ai piedi, a differenza sua.

«Ehi, ciao eh!» urlò loro il ragazzo, per fare in modo che il pack si rendesse conto della sua
presenza.

La prima a voltarsi fu Kira, che si alzò dal divano vicino al tavolo, per andargli incontro.

« Ehi Stiles, ma sei fradicio!»

«Ma va? Mi avete lasciato praticamente da solo in mezzo alla tempesta, non direi solo fradicio, ma una pozzanghera ambulante! »

« Stiles, che fai ancora davanti all'uscio? Mi stai sporcando il tappeto persiano » sbuffò Peter annoiato, senza alzarsi per aiutare il povero Stilinski, che sembrava un pulcino bagnato.

Il resto del gruppo lo ignorò e né Lydia, né Scott, stranamente quelli che più si preoccupavano per lui, se si escludeva dalla lista Derek, sembravano aver notato la presenza del ragazzo.

«Che avete tutti da lamentarvi?» sbottò proprio Derek, facendosi sentire dalla cucina mentre era intento a preparare del tè.

«Stiles è appena arrivato e ci sta bagnando il tappeto pers- ».

Peter non finì nemmeno la frase, che il nipote si era praticamente fiondato verso il ragazzino, porgendogli un paio di indumenti asciutti.

«Sono miei, ti staranno un po' larghi ma almeno non ti prenderai un raffreddore o qualcosa di peggiore. Cambiati vicino al camino...» Derek lo spinse verso di esso prima di farlo sedere davanti al fuoco scoppiettante.

« Derek, da dove li hai tirati fuori quei vestiti? Li avevi per caso già pronti nei cassetti della cucina, sai per qualche evenienza?» chiese Jackson con nonchalance.

Il beta sgranò gli occhi, lanciando uno sguardo assassino che pareva quasi dicesse "Stai zitto o ti taglio la gola" in direzione del biondo.

«Grazie Derek ma sai com'è, non voglio svestirmi davanti a tutti...ho ancora il senso del pudore abbastanza alto» protestò il ragazzino, che aveva preso a tremare leggermente.

«Preferisci morire di freddo? Aspetta, ti aiuto io...».
L'Hale minore avvolse la coperta attorno al corpo dell'altro, in un gesto che poteva essere
benissimo interpretato come un abbraccio.

In un certo senso lo era.

Derek sentì l'altro accanto a lui sfilarsi la maglia e indossare la sua, che se doveva essere sincero, annoverava tra quelle che amava di più.

Il cuore gli si gonfiò di tenerezza e sperò con tutto il cuore di non avere nessun tipo di reazione nella zona dell'inguine: il fisico statuario di Stiles, ben diverso dalla nota fisicità simile a quella un grissino, che era stata la caratteristica del ragazzo, era decisamente accattivante.
Derek concentrò tutti i suoi sforzi nel non vedere o immaginare il corpo davanti a lui, soprattutto perché la camera era piena zeppa di gente.

How to get out of friendzone before Valentine's (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora