− Li ha uccisi lei. Perché?
Non doveva farsi trarre in inganno. Quella frase conteneva, in realtà, due domande. Prima di tutto, non erano certi che fosse stato lui a uccidere le persone ritratte nelle foto. Secondo, ne ignorava il movente. Il tizio pensava di essere furbo. Lorieri doveva continuare a smentire di essere lui il colpevole, e costringerlo a rivelargli quali prove avesse contro di lui.
− Non ho mia visto prima d'ora queste persone. Cosa gli è accaduto?
Non erano neanche la metà. Ne avevano trovati solo cinque.
− Le sembrano poche, vero? – chiese il poliziotto come se gli avesse letto il pensiero.
− In che senso scusi?
− Nel senso che il suo occhio continua a cadere sulla cartelletta da dove ho preso queste foto. Vorrebbe vedere se ce ne sono altre, vero?
− No, lei sta delirando. Cosa significa che ce ne sono altri?
Sta giocando con me, si disse Lorieri. Però io ho commesso un errore, una piccola disattenzione. Perché diavolo ho guardato in quella direzione?
− Vede, signor Lorieri, mi piacerebbe stare qui con lei a giocare, ma purtroppo avrei faccende molto più importanti che mi attendono.
− Non ho ucciso nessuno e voi non potete dimostrare il contrario.
− Non sa quanto si sbaglia. Mi dispiace doverglielo dire, ma non è stato bravo quanto crede a nascondere le sue tracce.
Non era possibile. Il poliziotto stava bluffando. Eppure la sicurezza di Lorieri cominciava a sgretolarsi. Ogni parola che usciva dalla bocca dell'uomo che aveva di fronte lo stava spingendo sempre di più verso un baratro dal quale sentiva che non sarebbe mai più uscito. Tutta la grandezza e gli onori che Lorieri aveva sognato, la riconoscenza per il suo impegno a favore della giustizia, stavano per essere disintegrate dalle minacce del carcere a vita e dalla vergogna per una condanna infamante.
− Erano brutte persone, criminali – disse alla fine.
− Chi? Queste che le ho mostrato o queste altre?
L'agente estrasse dalla cartelletta le altre sette fotografie e le dispose accanto alle prime.
− Criminali dice? Ne è davvero convinto?
− Così ho letto sui giornali. Ne hanno parlato.
− Anche in questo caso sono costretto a correggerla. Queste persone sono tutte ufficialmente scomparse, non è mai stato ritrovato il cadavere. Sono parecchie le persone che scompaiono in una grossa città come la nostra. Ed è per questo che non se ne è parlato sui giornali.
− Sono criminali, però. Giusto? Chiunque li abbia eliminati, ha fatto un favore a tutti noi.
− Non vorrei sembrarle presuntuoso, non è proprio nel mio carattere. Ma anche su questo aspetto mi trovo a correggerla. Quelle che vede qui sul tavolo, nessuna esclusa, erano tutte persone perbene, che svolgevano un lavoro onesto: un medico, un insegnante, due avvocati, un impiegato, un paio di commessi, e via dicendo. Credo che il nostro assassino abbia preso davvero un grosso abbaglio. Se voleva fare il giustiziere della notte, ha ucciso le persone sbagliate.
Lorieri era sconvolto. Il sangue iniziò a scorrergli più lentamente in corpo. Il cuore perdette colpi e alla fine si fermò. Era tutto uno scherzo. Non poteva essersi sbagliato, le sue vittime le studiava sempre durante la prima parte della corsa. Si prendeva il tempo necessario e quindi li valutava con attenzione. Aveva sbagliato con l'ultimo, ma solo perché stava recitando.
Doveva essere un incubo, non stava accadendo realmente. Secondo quest'uomo lui era un assassino e aveva ammazzato dodici persone innocenti. L'avrebbero gettato in carcere e buttato via la chiave. Come poteva uscirne? Doveva esserci un modo per salvarsi e tornare a casa da sua moglie. Doveva ancora fare la spesa, avrebbe fatto tardi. Ma non voleva avvisarla e spaventarla. Sua moglie era tanto sensibile. Non sapeva niente di lui, non avrebbe capito. Nessuno l'avrebbe fatto. Non avrebbero mai compreso il senso delle sue azioni, sarebbe stato condannato da tutti, tutti quelli che conosceva e che prima di allora l'aveva considerato un cittadino modello.
Avrebbe voluto urlare, tirare pugni contro il tavolo, lanciare in aria le foto delle vittime, prendere a testate l'agente strafottente che lo stava interrogando.
Ma questo si alzò, si voltò senza salutarlo e uscì dalla stanza, lasciandolo solo con la sua sofferenza e con l'amara convinzione che, in questo mondo di merda, le buone azioni non ripagano più.
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Corsa speciale
Mystery / ThrillerNon vi è riparo allo sterminio per l'uomo che, imbaldanzito dalle ricchezze, ha diroccato il grande altare della Giustizia. (Eschilo) Adesso vedo con chiarezza che la mia vita ha avuto un solo scopo, adesso l'ho capito. Non c'è mai stata altra scelt...