[Nala]:
Alle volte l'essere umano è complicato, siamo così fragili ma,allo stesso tempo, così forti.
Siamo coraggiosi ma codardi, siamo egoisti, furbi, maligni, bugiardi e senza scrupoli proprio come i demoni ma sognatori, candidi e angelici come gli angeli.
Siamo come una bandiera;
Cambiamo direzzione quando il vento soffia da una parte,
Sembriamo stupidi ma siamo astuti,
Siano come le serpi;
Pieni veleno.
La vita non sempre è rosa e fiori, non ci sono solamente discese o gioie, dobbiamo capirlo.
Siamo esseri che preferiscono essere amati per quello che hanno o che non sono e non saranno mai, siamo dannati come Lucifero ma benedetti come Michele, siamo sempre più barbari e privi di scrupoli, bramiamo potere e prestigio, cerchiamo l'amore ma lo rifiutiamo.
Ormai tutti rinunciano ad essere sè stessi per diventare delle fottutissime copie tutte uguali, siamo illusi di essere speciali.
L'uomo reputa tutto così scontato, interessato solamente alle nuove mode.
Osservo la meravigliosa luna, così vicina ma così lontana, così misteriosa così chiara e pura,
<Nala!>sento la voce di mio padre, non mi volto, non voglio incrociare il suo sguardo, lui per me non è più niente, mia madre diceva che tutti meritano una seconda change, ma...lui no.
Non voglio perdonarlo, voglio che se nè vada dalla mia vita, lui e quella poco di buono di Teresa.
Che se nè vadano entrambi a farsi fott...che diavolo sto' dicendo?
Devo calmarmi, ma non voglio e non ci riesco, sto' già diventando rossa di rabbia. Dio quanto li odio, alle volte vorrei avere il potere di incenerire le persone con un solo sguardo, proprio come il re degli dei, Zeus.
Vorrei scomparire, alle volte vorrei morire, dopo quello che è successo ieri sera, ho capito di non essere importante, di non essere nulla.
La mia vita è stata tutta una falsa, una bugia, una menzogna.
Vorrei solamente morire, porca troia, perchè continuo a vivere? Tanto io cosa sono? Se non un fottutissimo errore? Perchè tutto questo? PERCHÉ?
Ho perso mia madre, ovvero la principessa di Lussemburgo, mio fratello è stato abbandonato dai miei genitori, mio padre mio odia e mi urla che sono un fottutissimo errore.
Vorrei essere coraggiosa, vorrei essere bella, vorrei essere felice.
<Nala!>alza il tono della voce ma io non mi muovo di un centimetro,
<Nala!>Urla,
Mi alzo e prendo le sneakers, sto per entrare in casa, quando, mio padre mi afferra per il braccio e dice:<Stasera verrà a cena Teresa insieme ai suoi figli, quindi cerca di essere educata, chiaro?>.
Perfetto, sono arrabbiata.
Quando siamo tornati dal maneggio ha confessato che prova qualcosa per quella falsa di Teresa, vedo che ha già abbandonato la mamma.
Una volta che molla la presa, vado al piano di sopra e entro nella mia stanza, prendo le cuffie e le infilo nelle orecchie, chiudo gli occhi e cado tra le braccia di Morfeo.
[Nella mente di Nala]:
Vedo mia madre correre tra i giardini della villa, deve avere 19-20anni, è bellissima, come sempre del resto.
I riccioli color caramello incrociano il viso dai tratti angelici, indossa un semplicissimo abito color pesca che le arriva fino alle ginocchia, in mano tiene una valigia marroncina.
Vi assomigliate così tanto...
Non è vero, Vivian.
Certoo, come no!
Saranno,più o meno, le 11 di sera,
La vedo scavalcare il cancello, faccio lo stesso.
Lei e un ragazzo si abbracciano,
<Ti amo, Ivan!>dice mia madre prima di dare un tenero bacio sulle labbra a mio padre, i due si guardano negli occhi, sembrano così innamorati, le loro iridi luccicano proprio come due preziose e bellissime gemme, lei sembra uno splendido angelo e,mentre il vento le scompiglia la chioma color del caramello, mio padre le poggia le mani sui larghi fianchi.
Lui è un lupo, un lupo travestito da un tenerello agnello, non riesco a far a meno di odiarlo, per me lui è come Lucifero, bello ma dannato.
E così vorrei urlare, urlare così forte da farmi sanguinare la gola, vorrei cadere a terra senza un filo di voce.
I due scalano il cancello ed entrano dentro l'auto, quello è stato il grande errore di mia madre, quello di sposare un codardo, un fellone, un...non trovo le parole giuste per descriverlo.
[Nala]:
Sento la suoneria del mio cellulare divagarsi per tutta la stanza, apro gli occhi e lo prendo, guardo sul display è lei, la mia migliore amica, Alaska Jefferson.
Lei è una ragazza italo-americana, sorrido, apro la chiamata.
<Pronto!> rispondo, mi passo una mano trai miei capelli castani,
<Nala, devo dirti una cosa...>inizia lei, dal suo tono noto un "velo'' di tristezza nel suo tono di voce, mia madre diceva sempre che nessuno è immune da quella maledizione chiamata "tristezza" e che sta' a noi combatterla, diceva che un sorriso è la giusta armatura.
Mi manca tanto, non c'è un giorno in cui io non mi senta in colpa, perchè tutto questo? Cosa ha fatto di male per meritarsi tutto questo? Tremo, tremo come non mai.
Calde lacrime irrigano le mie guancie, <Alaska cosa ti è successo?>chiedo alla mia migliore amica,
<N-Nala...>inizia a balbettare,
<Alaska,ti prego, non tenermi sulle spine!> sto' iniziando a sentirmi male, odio quando la gente deve mettermi ansia, per questo non guardo film Horror o Thriller.
<Nala, devi stare attenta!
Lui è qui per te, vuole ucciderti...>
<Chi vuole uccidermi?> sento delle urla seguite da degli spari,
<Alaska! Alaska!>urlo a squarciagola,
<Guardati le spalle, principessina!>sento una voce roca dall'altro capo del telefono,
<Chi sei?>dico senza paura,
<Presto, mia cara Nala, l'ho scoprirai!>dice prima di riattacare.
Per poco non mi cade il cellulare a terra,non so cosa fare.
Esco dalla stanza di corsa, ma sento qualcosa che mi afferra, mi volto e non vedo nulla.
Calmati Nala...
Lo so, Vivian.
Senza rendermene conto inizio un'altra volta a piangere, la vista diventa sempre più sfocata e le palpebre sempre più pesanti.
[Nella mente di Nala]:
Mi trovo in un bosco, gli alberi sono spogli, l'erba è secca, il cielo è nero come le tenebre e l'unico "suono",sempre se così si può chiamare, che sento è il gracchiare dei corvi, una piuma cade da una delle ali di quei rapaci, mi abbasso e la prendo, è nera, proprio come l'anima di molti esseri umani, inclusa quella di mio padre.
Mi alzo e inizio ad incamminarmi, da lontano vedo un bambino, mi avvicino e sgrano gli occhi, è identico a Matteo, anzi no, lui è il mio unico fratello,cioè, Matteo.
Mi abbasso alla sua altezza,
<C-ch-chi s-sei??>chiede il piccolo, gli sorrido,
<Il mio nome è Nala>mi presento, Matteo sorride,
<Sembra il nome di un'elfo!>ride,
Lo prendo in braccio, mio fratello maggiore mi cinge le spalle con le sue piccole e minute braccia, noto che sul polso del braccio destro ha una voglia a forma di stella a cinque punte, proprio come quella di mio padre.
<Come ti chiami?>gli chiedo, so già la risposta ma mi viene spontaneo fargli questa domanda, non chiedetemelo tanto nemmeno io lo so.
<Matteo, Il mio nome è Matteo>risponde,
<Nala,fa' attenzione piccola!> è lei...mia madre.{Spazio di GemmaCeleste}:
Titolo:Everybody's fool.
Parole:1200(senza spazio autrice).
Capitolo:8.
Categoria:Casuale.
XoxoGemmaCeleste.