Capitolo 2.

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Boom.

Andai subito a casa, ma non feci nulla, se non sedermi sul divano e pensare a quello che era successo.
Non mi disse nulla quel ragazzo, dove dovevo andare, l'indirizzo di casa sua, che lavoro dovevo svolgere, nulla dovevo solo prepararmi per l'autostrada inferno, usò questa parola per trasmettermi timore, non ci riuscì.
Vivo tutti i giorni all'inferno, non mi farà paura attraversare l'autostrada.
Dove ritroverò questo ragazzo? Come farò a sapere dov'è il nuovo lavoro?

Mille domande mi stavano massacrando il cervello, lui mi avrebbe trovata, lui mi guardava sempre, sapeva tutto della mia vita, ma non l'altra parte della mela marcia, ed era meglio così.
Basta questa vita, mettiamo un sasso sopra Zora, per quanto ami tuo fratello è momento di allontanarti da lui, non è una buona idea andare da una persona che non conosci e che sicuramente stalkera la tua vita, diceva tutte quelle cose per intimorirti, da come era vestito probabilmente ti farà fare la cameriera in una enorme casa, un ragazzo ricco senza attenzioni.
Mi diedi un colpo intesta, stavo parlando di nuovo con me stessa, mi alzai da quel divano volai in camera mia e uscì tutto quello che avevo dall'armadio con foga di andare via subito, buttai tutti i vestiti in valigia e presi qualche oggetto a me caro.
Presi il trolley, mi girai un'ultima volta per vedere la mia camera, forza Zora nessun rimpianto, da sotto si sentì sbattere la porta d'ingresso e delle risate, Cameron e Kylie.
Stavo per uscire dalla mia stanza ma la figura imponente di mio fratello mi si presentò davanti.
-Ciao piccola.- Disse quella frase in un sussurro, non mi diceva una parola dolce da tempo, questo fece bene al mio cuore distrutto.
-Ciao Cam.- Delle lacrime si presentarono, io avevo bisogno di mio fratello, come potevo abbandonarlo? Piano piano con il piede spostai la valigia.
Guardai il suo volto, sembrava che mi stesse chiedendo "scusa" con gli occhi, la mia mano andò sulla sua mascella ben definita, accarezzai il suo volto dolcemente.
Con scatto veloce le sue braccia erano avvolte nel mio bacino con una presa ferrea, era molto più alto di me quindi si chinò un po', il suo volto era nascosto nel incavo del mio collo, iniziò a singhiozzare.
-Cameron per favore no..- Lo tirai velocemente dentro la mia stanza e chiusi la porta, visto che lui aveva le mani sul viso ne approfittai per nascondere velocemente la valigia dentro l'armadio, andai verso di lui e lo abbracciai più forte di prima.
-Basta fratellino, non è successo nulla, lo so è dura, ma se vuoi insieme possiamo farcela, i nostri genitori non sono qui, non possono farci più soffrire..- Gli presi il viso e lo puntai nella mia direzione, con i pollici asciugai le sue lacrime. -Ricordati noi qua siamo i Salvatore non i Black, noi siamo Zora Salvatore e Cameron Salvatore, i Black con noi non c'entrano proprio nulla..- Si mise a ridere e mi guardò.
-Sei proprio una buona persona Liz dovresti essere arrabbiata a morte per tutto quello che ti faccio, e tu che fai? Mi aiuti? Veramente non ti capisco, sei troppo innocente per vivere in una famiglia come quella nostra, anzi sei troppo innocente per vivere in un mondo come questo!- Lo guardai attentamente, lo avvicinai a me, lui si sistemò sul mio petto, gli accarezzavo i capelli.
-Vedi Cam, cerco sempre di prendere il buono nelle persone.- Lui alzò la testa, si sistemò seduto nel letto e si alzò.
-Vuoi dormire con me?- Gli chiesi timorosa.
-Come ai vecchi tempi.- Continuai, posso giurare di averlo visto sorridere mentre apriva la porta.
-Kylie mi aspetta.- Stavo per dire un ok rassegnato, ma lui disse una cosa che cancellò 6 mesi di maltrattamenti. -Domani ti porto all'università di psicologia e psichiatria, basta venire a lavorare allo strip, sei sprecata la dentro, buonanotte piccola.-
-Buonanotte Cam.-
Domani si inizia una vita nuova, questa volta davvero.

_______

Mi alzai euforica, cosa che non succedeva da tempo sembrava quasi la mattina di natale.
Andai subito in bagno a prepararmi, mi feci una doccia veloce, mi asciugai tutta e andai a vestirmi.
Non volevo fare una cattiva impressione, quindi invece di optare per dei skinny neri strappati e una maglietta dei Iron Maiden, optai per una gonna di jeans a vita alta non troppo corta, un croptop nero, i miei amati Dr.Martens rigorosamente neri e un capello nero, niente trucco pesante, un filo di eye-liner e del mascara, presi il mio zainetto.
Ero pronta, dovevo solo iscrivermi ma ero lo stesso agitatissima.
Quelle scale le feci alla velocità della luce, ero troppo felice, arrivai in cucina e c'erano Cam e Kylie, erano in intimo, lei seduta sul bancone e fra le sue gambe mio fratello, si stavano baciando.
-Scusate.- Feci per uscire, ma mio fratello parlò.
-Sei in ritardo Zora.- Ero contenta perché pensavo che il ritardo l'avessi portato per l'università, invece.. -Io e Kylie abbiamo dovuto farci portare la colazione, tu dove diavolo eri?- Disse in tutta la calma possibile, era questo che mi preoccupava, la sua "calma".
-Ieri sono andata a dormire tardi, però ho messo la sveglia alle otto così alle nove eravamo in viaggio per l'università.- Spiegai facendomi piccola e indietreggiando verso la parete visto che lui veniva verso di me.
-Quale università?- Mise il braccio vicino alla mi testa, gli angoli della sua bocca si alzarono in un sorriso maligno e pieno di cattiveria.
-Ieri...-
-Uuh ieri.- Kylie mi imitò facendo scatenare la risata di Cameron, sembrava cambiato ieri, invece no, lui non cambierà mai.
-Sei proprio uno stronzo Cameron Black.- Spostai con tutta la forza che avevo il suo braccio e mi diressi verso le scale, basta dovevo andarmene.
Andai in camera mia, presi dall'armadio la mia valigia, ero pronta ad andare via, nessuna lacrima tocco il mio viso, solo tanta rabbia, dopo 10 buoni minuti senti i suoi passi farsi sempre più vicini.
-Dove credi di andare?!- Mi strattonò fuori dalla porta, non mollai la valigia di un solo attimo, per me quella valigia era simbolo di salvezza.
-Cameron sto per cadere!- Una frazione di secondo, lasciò la mia mano come per farlo apposta, i miei piedi non toccarono nessun scalino, rotolai giù per le scale.
La rabbia, il rancore, la delusione e l'amore che provavo per mio fratello caddero per quelle scale insieme a me.
-O mio dio, dici che è morta?- Kylie, già vestita, mi guardò dall'alto visto che io ero letteralmente spiaccicata a terra, con ancora quella rabbia risposi un 'no' debole.
Cameron non contento fece scivolare la valigia per le scale, misi subito le mani sul viso.
-Forse ora si, andiamo Kylie.- scese le scale e andò via con la sua ragazza.

Highway To Hell || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora