Preludio

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Cantami, o Cielo,  l'ira immonda, la

crudeltà di chi non conosce pace.

Illustrami
il Fato di chi è destinato a soccombere
sotto lo sguardo lontano di un Dio perduto.

Senti il vuoto che anima ogni tuo pensiero,
lasciato da chi hai più amato.

Svela il segreto tristemente occultato
dietro una maschera di imperscrutabile
mistero

Rimpiangi
il tuo viso turbato da crude emozioni,
dolore, rimpianto, ma
nascosto dietro il sorriso
di chi spera senza credere
neppur per un istante nella
mera salvezza.
Almeno vita si scorgeva nei tuoi occhi pieni di dolore. Ora solo vastità inesplorata, opprimente.

Narrami
ciò che avverrà, ciò che è avvenuto.

Infrangi
le infinite ragnatele di ogni essere, senza sperare in un mondo migliore.
 
Perché dietro ogni vita che hai ingenuamente creato,
si cela solo rancore, che
non conosce fine.
Una vanità che nulla può
distogliere.

Temi
questo essere a cui hai dato vita, misericordioso, volenteroso di donare una salvezza,  una illusione, ad anime peccatrici.
L'essere che ti ha portato via l'unica cosa che gelosamente custodivi.
Colui che con malvagità ti ha rubato ogni cosa, senza rimpianto nel cuore
nero e freddo come la notte più tetra.

Ricorda,
che l'uomo non è che una vaga marionetta
nelle mani di un tiranno ancor più temibile.

A ogni scoccar di MezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora