Prologo.

25 2 0
                                    

Iniziò tutto con il primo giorno di scuola, mi ero preparata tutto il possibile per  isolarmi da tutte quelle teste di cazzo dei miei futuri compagni, ovvero: cuffie, blocchetto per disegnare con annesse matite e gomma, i miei libri preferiti, il mio telefono carico di canzoni e ovviamente una bella dose di risposte macabre per aggirare i pregiudizi a favore mio. Mentre percorrevo il corridoio tutti mi fissavano come un fenomeno da baraccone, arrivai al mio armadietto e notai che era stato imbrattato con le parole 'emø di merda' e 'armadietto contaminato da tristezza, evita di toccarlo amicoXD'.
"A quanto pare la notizia del mio arrivo è giunta all'orecchio di parecchia gente" pensai, in quel preciso momento tutti mi fissavano ridendo come rincoglioniti.
<<Fanculo>> dissi sottovoce e andai verso il mio futuro inferno: la classe.
Arrivata li mi guardai intorno in cerca di un posto.
<<Signorina Markly, si segga li>>.
Mentre camminavo  verso il mio banco notai che tutti mi guardavano e ridacchiavano.
"Fantastico, iniziano i pettegolezzi" pensai e mi sedetti nell'unico posto singolo infondo alla classe e iniziai a disegnare nascosta da quell'inutile ammasso di persone, mi addormentai. Al mio risveglio erano passate due ore ed era l'ora di storia, suonò subito la campanella.
<<okay ragazzi iniziate ad andare in cortile per pranzare>> disse la professoressa.
Tutti uscirono, tranne me che preferì rimanere per i fatti miei.
Poco dopo una ragazza entrò in classe e  notò i miei disegni.
<<Wow disegni veramente bene, dovresti partecipare al concorso di disegno che si terrà il mese prossimo, il primo premio sarà una borsa di studio ed una mostra esclusiva dei tuoi lavori>>
<<Non mi importa partecipare ad uno stupido concorso e vincere una stupida borsa di studio>> dissi.
La ragazza mi guardò male e si allontanò; suonò nuovamente la campanella.
Passarono tre stupidissime ore di scuola e finalmente ero sollevata nell'andare nell'unico posto in cui mi sentivo bene, ovvero casa mia. Arrivata in camera mia mi guardai allo specchio. Indossavo una maglietta dei "Suicide Silence", una felpa con cerniera nera, dei jeans neri con strappi ovunque, anfibi alti e avevo dei capelli neri con un accenno di blu da qualche parte acconciati con un ciuffo sulla fronte "Madison Markly eh? Fai proprio schifo" pensai fra me e me e dopo essermi sdraiata sul letto mi addormentai.

Madison MarklyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora