9 Giugno (pt. 2)

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Restarono ad ammirare quell'abito per qualche minuto, in silenzio.
Nessuna delle due voleva parlare o aggiungere qualcosa. L'unica cosa che volevano fare era far affogare i loro occhi nel bianco di quel vestito fatto di pizzi e merletti, di stoffe brillanti.
La madre pensò al giorno del suo matrimonio, ormai 32 anni prima.
Per Michela invece non rappresentava solo il matrimonio, ma una vita intera che stava per cominciare.
Sorrisero entrambe, senza neanche parlarsi.

"Posso?". Si sentì bussare alla porta.
Si voltarono entrambe e, senza parlare, fecero un cenno con la testa a quell'uomo che si era affacciato per sbirciare nella stanza.
L'uomo entrò, si fermò davanti al vestito bianco e lo fissò. Poi guardò la moglie e andò a darle un bacio.
La abbracciò e le sussurrò all'orecchio "eri una sposa bellissima. E lo sei ancora..". La moglie ricambiò l'abbraccio e gli scoccò un bacio sulla guancia dicendogli "non prendermi in giro, scemotto!". Lo accarezzò e uscì dalla stanza.

L'uomo si sedette sul letto e chiamo a sé la figlia. "Michela! Vieni qui, piccola!".
Lei si voltò e andò da lui, lo guardò negli occhi e gli chiese: "mi vorrai ancora bene? Anche se non vivrò più con voi, papà?".
Il viso del padre venne attraversato da un grande sorriso e poi lui le rispose: "mi pare ovvio! Ci mancherebbe che ti lascio da sola nelle grinfie di quel giovanotto! Dici che devo fargli un discorsetto?"
"Papà!" e i due scoppiarono a ridere.

Fu solo quando suonò il campanello che i due smisero di ridere.
Michela guardò l'orologio, si erano fatte le 6. Probabilmente era arrivata la parrucchiera: c'era un matrimonio di cui occuparsi!
Katia, la parrucchiera, ormai era una vecchia amica di Michela.
Si erano conosciute alle scuole medie, quando la professoressa aveva deciso di spostare tutti dai posti abituali per una volta.
Le due capitarono vicine e ci rimasero per i tre anni di scuola media e per i 5 di liceo.
Solo dopo si erano separate: Katia aveva iniziato una scuola per parrucchieri a Firenze, mentre Michela era rimasta a Perugia, si era iscritta alla facoltà di Biotecnologie e si era laureata.
Nonostante la distanza le due erano sempre rimaste in contatto e ogni tanto riuscivano ad incontrarsi e passare un fine settimana insieme.
"Allora? Ti sei vista i capelli? Sapevo che mi avresti obbligato a fare miracoli!"
Michela si guardò allo specchio, vide i suoi capelli, si girò da Katia e le disse "beh, l'ho fatto apposta! Perché so che sei la migliore!"
Katia si coprì gli occhi con le mani e si mise a ridere, Michela la seguì a ruota. Il padre di Michela si alzò dal letto, rimase per un po' a guardarle ridere insieme e poi uscì dicendo "voi due crescete, ma non cambiate mai!"

MichelaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora