7 Agosto 1994

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"Non correre! Ti farai male!" si sentì urlare dal piano di sotto.
Dopo qualche secondo la porta della camera si spalancò. Era arrivata Alessia.
Alessia era la sorella di Michela, era più piccola di due anni e caratterialmente era molto più vivace.
Era alta, capelli castani e lisci raccolti a formare una treccia a cascata, legata con un nastrino dorato.
I suoi occhi verdi luccicavano, guardava Michela dall'alto in basso, vide il vestito appeso e poi tornò a guardare Michela.

"Sei ancora così? Ma hai capito che oggi ti sposi?
Oh no! Non dirmi che dobbiamo organizzare la fuga!".
Michela alzò gli occhi al cielo e aprì le braccia, invitando Alessia ad abbracciarla.
Le due si abbracciarono per un po', senza parlare.

Alessia non era stata adottata. I genitori di Michela infatti, nonostante i pareri medici, non si persero d'animo e alla fine riuscirono a portare a termine una gravidanza.
Nonostante fossero sorelle, Michela e Alessia erano tanto diverse.
Non fisicamente - quello era più che normale - quanto caratterialmente.
Michela aveva un carattere più serio, non si arrabbiava quasi mai ed era molto paziente con gli altri. In compenso era anche molto timida e questo più volte nella vita le aveva creato non poche difficoltà.
Alessia invece era più giocherellona e scherzosa, prendeva le cose meno sul serio. Era molto impulsiva, per ogni piccola cosa si arrabbiava e scattava inferocita, per poi calmarsi dopo qualche istante come se nulla fosse successo.
Anche lei era timida, ma non quanto Michela. Era una timidezza "normale", di quelle che ti fanno procedere con cautela, ma non troppa.

Michela aveva sempre invidiato questo aspetto di Alessia.
Le piaceva vederla spensierata con gli altri e aveva tentato più volte di esserlo anche lei, anche se i risultati erano stati scarsi.

Alessia si liberò dall'abbraccio di Michela e le disse: "sei bellissima Michi!", poi sorrise e si voltò alla ricerca di un fazzoletto per asciugarsi le lacrime che stavano per cadere.

Le parole di Alessia riecheggiarono per qualche istante nella mente di Michela.
Quel "sei bellissima" l'aveva riportata indietro di anni, fino al 1994.
Era il 7 Agosto, le temperature erano alte in città.
Michela aveva già finito le sue vacanze da qualche giorno. Era stata al mare per 15 giorni, in Liguria, ad Alassio con la nonna.
Nonostante gli strati multipli di protezione 50 che la nonna le metteva addosso, Michela si era abbronzata tantissimo.
La vacanza finì presto perché in casa stava per succedere qualcosa di grandioso: la mamma stava per partorire.
Michela, anche se ancora piccola, aspettava quel momento da tanto tempo.
Da quando i genitori gliel'avevano detto: "Michela, avrai una sorellina, ci potrai giocare insieme con le tue bambole!"

Questo per Michela era molto importante: non aveva ancora iniziato ad andare all'asilo, ancora quindi non aveva degli amichetti con cui passare i pomeriggi.
La mamma e la nonna ci provavano, talvolta il padre, ma nessuno dei tre soddisfaceva le aspettative della piccola Michela.

La mattina del 7 Agosto 1994 la piccola Michele venne svegliata dal papà, non dalla mamma.
"Michela, sveglia! Dai, amore! Ti devo dire una cosa!"

A quelle parole la curiosità prese il sopravvento sul sonno e Michela spalancò gli occhi.
Aveva poco più di 2 anni, i genitori le raccontarono tutto anni dopo.

"Michela, stanotte la mamma aveva un po' di mal di pancia. Abbiamo chiamato la nonna qui ed è stata con te, io ho portato la mamma dal dottore.
Però non ti preoccupare, perché è arrivata la nuova sorellina, si chiama Alessia.
Vuoi venire con me a conoscerla?"

Michela si drizzò in piedi, fissò il padre e sorrise.

Una volta arrivati in ospedale Michela si iniziò a guardare intorno, aspettandosi che la mamma uscisse da una delle tante porte da un momento all'altro.

Arrivarono ad una porta con un fiocchetto rosa appeso fuori, entrarono e Michela vide la mamma stesa nel letto.
"Mammaa!" urlò, e iniziò a correre verso di lei.

"Michi! Eccoti qua! Hai saputo la bella notizia? Ehm..infermiera, scusi! Posso chiederle se è possibile portarmi la bambina? Grazie"
"Certo signora, vado a chiedere.."

Dopo pochi minuti arrivò una signora, tutta vestita di bianco, che spingeva una sorta di carrello trasparente.
Michela si mise a sedere bene sul letto.
La signora vestita di bianco tirò fuori dal carrello un fagottino tutto rosa e lo diede alla mamma.

"Mamma, fai vedere!"
La mamma spostò la copertina dal viso della piccola Alessia. La bambina dormiva, con le manine chiuse vicine al faccino con le guance tutte rosse.
Il padre si sedette sul letto e iniziò ad accarezzarle la testa, con dolcezza.
"Michela" - disse la madre - "questa è Alessia. È la tua sorellina. Adesso è ancora troppo piccola, ma tra un po' vedrai che crescerà e potrà giocare con te".

Michela continuava a fissare quella bambina.

"Puoi farle cara-cara, se vuoi" le disse il padre.

Michela alzò la sua manina piccola, la avvicino alle guance di Alessia e iniziò ad accarezzarla, accompagnando il movimento con le parole "cara-cara, cara-cara..".

I genitori si guardarono e si misero a ridere.

In quel momento entrò la nonna. "Ooh, eccoti qui Michi! Hai già conosciuto la tua sorellina Alessia? Che ne dici?"

Michela si voltò dalla nonna, tenendo sempre la sua manina sulla guancia di Alessia.
"Alessia è bellissima, nonna!"

In quel momento uno spintone riportò Michela al presente.
"Michela, non vorrei dirtelo, ma sei un po' in ritardo!" disse Alessia, "a cosa stai pensando?"

"Nulla nulla, tranquilla" e sorrise.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 24, 2017 ⏰

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