- Pilot

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Salve miei amati peccatori, sono giunto a voi per avere l'onore di narrarvi la storia di tre fanciulle mie predilette. Scommetto che in questo preciso istante vi starete chiedendo chi io sia. Beh... sono colui che induce le persone a rivelarmi ogni loro desiderio più recondito. Ho tanti nomi, ma non è importante... ciò che più mi preme è far conoscere al mondo il preludio della fine.


"Mancano solo due anni" pensò Ametyst dopo aver spento il computer.

Si voltò verso lo specchio posto sopra il comò e guardò il riflesso con riluttanza. Non le piaceva nulla di se stessa, a partire dai capelli, di un nero spento, crespi e lunghi alle spalle, passando poi per le guance paffute. Spostò lo sguardo sul seno prosperoso, unico oggetto d'interesse per i ragazzi, che continuavano a fare commenti sgradevoli al suo passaggio. Come quella volta in cui Mike iniziò a chiamarla Ametyst la Sgualdrina e mise su tutte le bacheche scolastiche una sua foto dell'estate precedente, che la ritraeva in costume con un hot dog in mano. Ma chi è Mike Torres? Starete pensando che sia il ragazzo più popolare del college, colui che è destinato ad avere tutte le ragazze che cadono ai suoi piedi... e invece no. Mike è solo l'amico sfigato di Adam, che usa a suo vantaggio la popolarità dell'amico per non farsi pestare da mezzo istituto.
Dopo quell'episodio, eliminò la foto da tutti i social e chiese alla madre di poter cambiare scuola, ma lei le disse che avrebbe dovuto essere forte e superare tutto questo senza gettare la spugna, e che i ragazzi avrebbero presto dimenticato tutta la faccenda. Ciò che la madre non sapeva è che Mike aveva creato un gruppo privato su Facebook per prendersi gioco di lei online ed erano tutti attivi, dalle matricole ai ragazzi dell'ultimo anno. Tutta la scuola aveva partecipato al massacro, che durò per tutti i tre mesi estivi.

Scosse la testa in segno di rassegnazione e si alzò dalla scrivania per dirigersi verso la cucina e rinfrescarsi la bocca. Rimaneva solo un giorno prima dell'inizio della scuola e lei lo passava a rimuginare sul passato, come una stupida. Si versò un bicchiere di succo ACE e ripose il tetrapack nel frigo, iniziando a bere tutto il succo in un solo sorso. Appena posò il bicchiere nel lavandino sentì suonare il campanello, si diresse verso la porta e alzò appena la punta dei piedi per osservare dallo spioncino. Notò che erano Mae e Vittoria, le sue uniche vere amiche. La prima più meticolosa, e lo si capiva soprattutto dalla sua cascata di capelli biondi, spesso acconciati alla perfezione. Aveva il viso ben lineare e degli occhi grandi che era solita tenere al naturale per non nascondere il verde acceso che tanto le piaceva. Solitamente indossava abitini che mettevano a nudo le gambe lunghe e snelle, ma a differenza delle altre ragazze, non lo faceva per mettersi in mostra. La seconda, con origini italiane, era più emotiva e dava peso ai suoi sentimenti. Aveva uno stile un po' strano, almeno a detta della protagonista; non riusciva a tenere per più di una settimana lo stesso colore di capelli e quel giorno mostrava il nuovo look di un viola acceso, che di certo non dava nell'occhio. Era solita usare lenti a contatto, anch'esse di colori strani e talvolta le metteva di tonalità diverse, che facevano contrasto con il suo look.

Aprì la porta e disse con tono triste e pacato « Ciao ragazze.. »
Le due ragazze risposero all'unisono sorridendo allegramente «Ciao Amy, ti va di fare una passeggiata? »
Amy ci pensò su e poco dopo annuì facendole entrare nella propria casa « Si dai, mi tirerà un po' su il morale. Volete qualcosa da bere prima di andare? »
« Un po' d'acqua andrebbe bene. » entrò la bionda lasciando cadere lo zainetto azteco a cui era particolarmente legata.
« Io un po' di succo, grazie. » intervenne l'altra con il suo solito tono da "voglia di vivere saltami addosso"

La ragazza preparò i due bicchieri in fretta e corse in camera a prendere la borsa a tracolla color cuoio. Indossava un paio di jeans chiari a sigaretta e un top nero semplice, non era il tipo di ragazza che amava vestirsi alla moda, come Jacqueline Bouvier la ragazza più popolare della scuola e anche la più bella e desiderata dai ragazzi. Scese le scale e prese le chiavi di casa che stavano sul gancio dietro alla porta, in mezzo a tutti gli altri mazzi di chiavi, sperando di non aver preso quelle sbagliate. Chiamò le amiche e uscirono di casa sotto al sole tiepido di Montreal, iniziando a raccontarsi delle vacanze estive e delle loro belle esperienze nei vari luoghi.


Iniziò Mae, che mentre si accingeva a parlare guardava distratta la strada con occhi sognanti, ciò rese le altre due più propense ad ascoltare le sue parole.

« Quest'anno mia madre, la signora Martin, voleva visitare la Grecia... allora abbiamo fatto un mese a Santorini, una delle sue isole, in caso non lo sapeste, in un hotel a 4 stelle. Mi sono divertita parecchio, anche se il cibo non mi faceva impazzire. » si voltò verso Amy, che tra le due era più di buona forchetta, per poi mostrare un sorriso smagliante prima di continuare il discorso. « Ho ballato tutte le sere, e ho conosciuto un ragazzo bellissimo di cui mi sono innamorata, si chiama Philippo ed è alto e muscoloso, abitava a pochi passi dal mio hotel e ci siamo scambiati parecchi baci nel corso della vacanza. Verrà a trovarmi il mese prossimo. »
La castana rise leggermente all'occhiolino fattogli da Mae e si girò subito dopo verso Vittoria. « E tu invece? »
« Io sono andata a Barcellona, in Spagna, e ho passato due settimane all'insegna di paella alla catalana e balli di gruppo. Nell'hotel in cui siamo stati organizzavano ogni sera un evento diverso, e anche io ho conosciuto uno splendido ragazzo alto di nome Enrique e ci sentiamo tutte le sere. » abbassò lo sguardo davanti a sé e si morse il labbro assumendo un tono di voce triste. « Purtroppo però è impegnato con la scuola e non riuscirà a farmi visita.»

Poi si voltarono verso Ametyst e la guardarono per esortarla a raccontare la sua vacanza, ma lei non voleva dire alle amiche che in realtà non era andata da nessuna parte, ma bensì era rimasta a casa a fare da baby-sitter per l'intero vicinato. Voleva mentire, ma decise di non farlo poiché le bugie durano poco e l'aveva imparato a sue spese.

« Sono rimasta qui, a occuparmi dei figli dei vicini, non avevo molta voglia di andare in vacanza quest'estate, non dopo l'anno scorso. »
Vittoria le mise una mano sulla spalla con fare consolatorio. « Amy cerca di superarlo, sicuramente se ne saranno dimenticati tutti. »
Mae prese il controllo della situazione e esordì con una frase delle sue. « Già. E poi se fossi in te ne andrei fiera, sei sulla bocca di tutti e hai anche un gruppo di fan su Facebook.»

Guardò Mae sorridendole, cercava sempre un modo per rendere divertente ogni dramma, e le era grata per questo. Restarono in silenzio per un po' quando, improvvisamente, la dolce Ametyst si bloccò attirando l'attenzione delle amiche.

«Donne! Ho avuto un'idea sensazionale.» La ragazza cinse le spalle delle compagne di avventura e spiegò cercando comunque di trattenere l'eccitazione. «Ho racimolato un bel po' di soldi con questo lavoretto estivo e penso di poter riuscire a partire per l'inverno, sapete... vorrei passare le vacanze natalizie insieme a voi.»

Le due ragazze si guardarono per un istante inizialmente impaurite dalla reazione della scura e, subito dopo, annuirono entusiaste all'idea di partire per una vacanza da sole.

Mae che era la più saggia delle tre s'impuntò su un questione fin troppo noiosa « Prima sarà meglio pensare di superare il trimestre senza debiti e con una buona media dei voti.»
«Ragazze sapete che ho problemi con la scuola e con i voti in generale.» Vittoria fece un finto broncio e tutte e tre si misero a ridere riprendendo a camminare per le strade ormai quasi deserte di Montreal.
«Ti aiuteremo noi Tory, non ti preoccupare faremo a turno, e ci aiuteremo a vicenda un po' come in "Noi siamo infinito"» Mae si passò una mano tra i capelli e poggiò l'altra sulla spalla dell'amica, dimostrandosi sicura di sé e delle sue parole.
«Io ci sto, solo che dovremo scegliere un giorno tra lunedì e venerdì perché il sabato e la domenica tengo Libby e Rick. Durante la settimana sono a vostra completa disposizione.» precisò Amy, che in tutto quel tempo restò in silenzio ad ascoltare le ragazze.
«Chi sono?»
«I figli dei vicini, loro viaggiano spesso per lavoro durante i weekend e non sempre possono portarseli dietro. E il fratello maggiore non c'è mai.»
«Va bene giovedì?» esordì Mae dopo aver visionato l'agenda di cuoio che teneva rigorosamente nello zainetto.
«Si per me va bene, ma iniziamo da subito, mi mancano un sacco di compiti delle vacanze che ho "dimenticato" di fare.»

Mae e Amy si guardarono negli occhi ascoltando le parole dell'amica in difficoltà e subito dopo alzarono lo sguardo al cielo scoppiando tutte e tre in una fragorosa risata. Tra i pettegolezzi e le stupidaggini si ritrovarono da Starbucks dove rimasero tutta la sera a bere il loro amato frappuccino.



Lo so lo so, sono tre ragazze qualunque all'apparenza, di quelle che passano inosservate, con una vita semplice... quasi vuota. Ma non temete, non sarà sempre così. Chissà, magari proprio una farfalla, in un determinato momento di un determinato giorno in un determinato luogo, sbatterà le ali così il loro futuro verrà completamente stravolto e la loro vita cambierà drasticamente. Se in meglio o in peggio non ve lo so dire, la cosa purtroppo è molto soggettiva. Sarete voi a decidere.

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