Chapter 2

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La sveglia puntava le tre del mattino, quando la nostra Mae aprì gli occhi ed urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Amy e Vittoria si alzarono di soprassalto trovando l'amica in un lago di sudore che fissava imperterrita un punto della cabina armadio, così, preoccupate, si avvicinarono a lei e una di loro poggiò una mano sulla sua spalla come per darle supporto.

«Va tutto bene Mae?» Vittoria si sedette vicino all'amica guardandola con occhi colmi di timore.
«Hai fatto un incubo?» Amy accese l'abat-jour per illuminare quel poco che basta, la stanza.

Niente. Nessuna risposta. La bionda teneva lo sguardo fisso, senza battere ciglio, e tremando quasi come avesse visto un fantasma. Alzò la mano puntando con un dito verso la porta dell'armadio socchiudendo le labbra ma restando comunque in silenzio. Lo sguardo delle amiche da semplice preoccupazione si trasformò in terrore puro e si voltarono verso la direzione da lei indicata per poi voltarsi verso Mae.

«Mae, parla avanti!» dissero in coro alzando il tono della voce.
In tutta risposta, la ragazza inorridita pronunciò sussurrando come se non volesse farsi sentire dallo sconosciuto «Non lo vedete anche voi? È proprio lì davanti all'armadio.»
Le due ragazze tornarono a guardare la cabina armadio scuotendo la testa energicamente e Vittoria poggiò la mano sulla fronte dell'amica cercando di percepire la temperatura corporea «Ti senti bene? Magari hai bisogno di un po' d'acqua. Mae lì non c'è nessuno.»

Amy credendo di aver capito tutto prese la bottiglietta d'acqua dal comodino e la porse a Mae per poi avvicinarsi proprio al punto tanto discusso e si buttò contro il muro dimenandosi e urlando aiuto. Però Mae, che vedeva davvero una figura nell'oscurità, restò impassibile alla sceneggiata dell'amica non trovandola divertente per poi tornare a tremare vedendo l'uomo muoversi.

«È entrato nell'armadio!» Urlò puntando il dito verso Amy.
La ragazza spaventata corse verso il comodino e prese la lampada staccandola dalla presa elettrica e tremando pronunciò «Mae se è uno scherzo, lo trovo di pessimo gusto.»

Detto ciò aprì improvvisamente le ante dell'armadio pronta ad attaccare chiunque fosse nascosto al suo interno, ma tutto quello che trovò furono la catasta di vestiti e scarpe che le ragazze avevano precedentemente messo alla rinfusa.
Notevolmente innervosite, iniziarono a borbottare cose incomprensibili tornandosene a letto e fulminarono con lo sguardo l'artefice dell'apparente scherzo minacciandola di non provare mai più a farlo.



Driiin driiin
Beh cari lettori è arrivato il momento amato da tutti voi...la scuola. Le mie ragazze amano andare a scuola, adorano stare in contatto con le anime che bazzicano in mezzo ai corridoi. I professori che urlano, i ragazzi che le guardano perchè vorrebbero provarci ma non hanno il coraggio di avvicinarsi a loro perchè sono pezzenti. Si...alle mie ragazze piace tutto ciò.

La sveglia risuonò per tutta la stanza facendo aprire gli occhi alle tre ragazze che stavano sognando beatamente. Si alzarono di buona lena e iniziarono a ripulire la pila di abiti  ammucchiati agli angoli della stanza.

«Non è che per caso c'è un assassino pronto ad uccidermi?» disse Vittoria avvicinandosi alla cabina armadio e guardando Mae che rispose mostrandole un bel dito medio.

Si prepararono per la giornata sportiva, tipico evento che si teneva ogni anno nel secondo giorno scolastico per incentivare la motivazione degli studenti.
Vittoria indossava una canotta da basket della Dawson's College, che le copriva a malapena il sedere, con un paio di pantaloncini corti e aderenti. Beh si potrebbe anche capire che la disciplina della piccola Tory fosse il basket, anche un bambino ci arriverebbe, ho fiducia in voi e nella vostra intelligenza. 
La bionda indossava una canotta aderente che le fasciava il corpo con un paio di shorts striminziti che non lasciavano nulla all'immaginazione, si preparava per affrontare la sua partita di pallavolo. Negli anni precedenti aveva sempre portato la fascia da capitano e questo evento serviva a dimostrare al coach di avere la stoffa per esserlo anche quell'anno. 
E poi Amy, indossava la sua divisa da calcio con una maglia leggermente più corta e i calzettoni alti fino al ginocchio.
Appena finirono di prepararsi uscirono dal dormitorio e si diressero verso la mensa scolastica per consumare una colazione abbondante in vista dei tornei. Come d'abitudine Vittoria scelse i pancake alla nutella con una tazza di caffè fumante, Amy i cereali al cioccolato con il latte ed una spremuta d'arancia mentre Mae da buona francese prese il croissant con la marmellata di albicocca e il caffè caldo con una spremuta d'arancia. 
Mentre le tre ragazze si dirigevano al loro solito tavolo, con i vassoi in mano, videro Adam seduto che squadrava da capo a piedi Mae, senza dare ascolto ala povera Jacqueline che gli stava raccontando le sue solite avventure..di cui non importa niente a nessuno. La bionda ricambiò il suo sguardo con un sorriso amichevole che spinse il ragazzo ad alzarsi per parlarle ma la presunta "fidanzata", che notò tutto, lo tirò a sedere facendolo rinunciare.
Spostarono lo sguardo verso il professore Darcy che vide le tre ragazze e sorrise loro facendo un cenno col capo in segno di saluto. Vittoria non appena vide l'uomo restò come in trance facendo quasi cadere a terra il vassoio che prontamente venne afferrato da Amy.
Si sedettero e iniziarono a mangiare e a chiacchierare allegramente quando ad un certo punto entrò Jace che senza guardare nessuno si diresse direttamente dai suoi amici facendo passare lo sguardo distrattamente su tutta la mensa con fare distaccato e arrogante. Amy, fissò il ragazzo facendo piombare il silenzio al loro tavolo e scuotendo il viso rassegnata, poichè è sempre stata segretamente attratta da lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2018 ⏰

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