Mi ritrovo a sudare come se avessi percorso dieci chilometri correndo a perdifiato. Ma non ho corso, anzi, tutt'altro.
Mi allontano dalla calca di gente affollata sulla pista da ballo e mi poggio al muro del locale per riprendere fiato. Dove mi trovo? Il nome del locale è 'La dea del mare ' e, guarda caso, si trova su una spiaggia pietrosa bagnata dal Mare Adriatico. Fossacesia Marina è delle località più belle della costa abruzzese e devo ammetterlo, non è affatto male. Peccato che mi abbiano trascinata lì con la forza. Esattamente. Questa sera avrei preferito passarla stesa sul letto, sulle fresche lenzuola di cotone, a rigirarmi come un maialino nel fango, alla ricerca di una posizione comoda per finire di leggere un libro comprato poche ore prima. Non giudicatemi: se la trama mi piace e se il libro merita, posso passare anche dodici ore consecutive a leggerlo per sapere come va a finire. E l'avrei fatto quella sera. Ma è il due luglio, nonché il giorno del quindicesimo compleanno della mia migliore amica Lisa, e per questo mi sono trascinata di mala voglia in quel locale, per festeggiare insieme ai miei amici.
Ok lo ammetto, la serata non era affatto male. Eravamo arrivati lì verso le nove, ci eravamo presi un bel gelato e da due ore ballavamo come dei pazzi sulla pista da ballo, insieme a ragazzi di età diverse, con bicchieri di plastica trasparenti con liquidi colorati e altamente alcolici.
Che sia chiaro: non prendetemi per la santarellina i cui unici amici sono i libri, detesta gli eventi social, e schifa l'alcool. Tutt'altro. Ma semplicemente questa sera non ho voglia di festeggiare. Però mi tocca.
Mi passo una mano sulla fronte, togliendo via alcune gocce di sudore. Fa stramaledettamente caldo. Prendo la cascata di ricci castani che ho sulla schiena e me li porto sulla testa per farci uno chignon temporaneo. Li rilascio cadere e mi dirigo verso il bar, decisa a prendere qualcosa da bere.
Il locale non è affatto male, illuminato dalle luci a neon stroboscopiche, e pazientemente mi metto dietro ad alcuni ragazzi facendo la fila alla cassa. Una volta arrivato il mio turno, la cassiera, una bellissima ragazza con un top nero -leggermente, ma proprio leggermente- scollato mi chiede cosa voglio.
<<Un'estathè alla pesca>> Lei mi lancia un'occhiata e alza le sopracciglia. Diciamo che il mio ordine è leggermente diverso e meno analcolico, da tutti gli ordini dei ragazzi che sono venuti prima di me. Beh, mi dispiace per lei, ma il 'sex on the beach' e i due shot di vodka presi prima mi hanno resa un po' più tonta e svampita del solito. Non vorrei rischiare di tornare a casa e vomitare sopra mia madre - la quale mi starà sicuramente aspettando alzata.
<<Un euro e cinquanta>> mi dice la ragazza poggiando l'estathè appena uscito da frigorifero davanti alla cassa. Un euro e cinquanta per un estathè?! Scherziamo?! Con un'espressione alquanto scocciata infilo le dita nella tasca dei jeans prendendo le monetine. I maledetti cinquanta centesimi però decidono di scivolarmi dalle mani e di fuggire via da me, rotolando fin quasi sotto il bancone. Vi avevo avvertiti che ero più tonta del solito. Mi chino subito a raccoglierli, prima che la pazienta della biondina col top nero alla cassa finisca, ma mentre le mie dita si allungano a raccogliere la monetina, delle altre la raccolgono e me la porgono. Rivolgo i miei occhi castani al ragazzo davanti a me, il quale sorridente mi sta allungando i miei fottuti cinquanta centesimi, e intanto mi alzo. O per lo meno mi stavo alzando. Finchè con la testa non sbatto sul rilievo del bacone. Vedo le stelle, la Via Lattea, la galassia di Andromeda e anche un pianeta abitato da alieni a miliardi di anni luce dalle Terra, a causa del dolore. Mi trattengo dal lasciar fluire tutte le parolacce che mi sono venute in mente e rivolgo un sorriso contorto al ragazzo che mi chiede se sto bene.
<<Uhm, si grazie, non ti preoccupare.>> che cazzo di male! Sento un bernoccolo grande quanto l'Etna spuntarmi sulla testa.
<<Sicura?>> Gli occhi scuri del ragazzo mi osservano, scrutandomi con attenzione. Come fa ad avere più ciglia di me?
Scuoto la testa in un cenno di assenso e lui mi rivolge un sorriso cortese. Grazie a dio esistono ancora ragazzi con un minimo di decenza e galanteria.
Prendo velocemente i soldi la sua mano e pago la cassiera che ormai mi lancia occhiate di fuoco visto che la fila alla cassa si fa sempre più lunga. Mi scosto in modo che Begli Occhioni faccia il suo ordine.
<<Un estathè al limone.>> la cassiera lo guarda scocciata e lui la paga velocemente prima che il suo sguardo omicida lo faccia secco.
Mi allontano ficcando la cannuccia con un po' troppa violenza sulla confezione, maledicendomi per le mie figure di merda. Ma perché sono così sfigata?
<<Ehi aspetta!>> Begli Occhioni mi chiama e un sorriso sghembo si forma sul suo volto non appena mi giro. La testa mi pulsa troppo. Il problema è: sarà stato il colpo o quel bel faccino? Il colpo. Senza dubbio.
<<Non ci siamo ancora presentati!>>

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Alla ricerca del ragazzo perduto
Подростковая литератураGiuliana ha 15 anni quando conosce per caso un ragazzo ad una festa al mare. I due parlano per tutta la sera, ma a mezzanotte lei è costretta ad andare via, neanche fosse Cenerentola. Nella fretta si dimentica di chiedere al ragazzo addirittura il n...