Prologo

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10 anni prima

New York

Era notte fonda e nonostante le luci della città erano ancora accese e la gente fosse ancora in giro, come sempre, nell'aria sembrava esserci qualcosa di diverso, una brutta sensazione che non lasciava il pensiero di una sedicenne.

Era nervosa quella sera e aveva implorato sua madre di non uscire, che ovviamente non aveva ascoltato il consiglio di sua figlia. Si alzò dal letto afferrando dalla panca, posta ai piedi del letto, una cintura da dove penzolavano due lunghi pugnali personalizzati, che soltanto lei poteva utilizzare, sistemandosela in vita. Infilò una lunga giacca di pelle nera e uscì da casa salendo sulla sua moto per cercare sua madre.

Il vento era pungente e freddo che a quella velocità si schiantava sulla sua pelle come tante lame affilate da poter provocare un dolore lancinante, ma lei era capace di sopportare qualsiasi tipo di dolore tranne quello che sarebbe arrivato di lì a poco.

Attraversò il traffico newyorkese senza problemi e subito frenò quando improvvisamente individuò l'odore di sua madre fra mille e più. Il profumo che sua madre emanava era forte e intravista la scia ripartì a tutto gas; impiegò non più di venti minuti, lasciando la moto e il casco a una delle entrate di Central Park prima di entrarci.

Seguì il profumo dolciastro e dopo qualche minuto, l'istinto le suggerì di correre e lo fece senza indugiare.... Si bloccò di colpo, nemmeno cinque minuti dopo, intravedendo sua madre affrontare un vampiro molto veloce, una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi rossi come il fuoco.

In un primo momento la ragazza restò inchiodata al terreno senza poter muovere nemmeno un muscolo, poi qualcosa la spinse a correre in quella direzione, impugnando ed estraendo i suoi lunghi pugnali. Caricò contro la vampira per allontanarla dalla madre, in evidente difficoltà, e riuscì a farle riprendere fiato.

La ragazza si dimostrò veloce e molto agile per una semplice umana e ben presto la vampira capì che colei che aveva davanti era qualcosa di più. Il ghigno perverso comparso sul volto della vampira anticipò le sue mosse... attaccò la ragazza con accanimento che la poverina si trovò in difficoltà, ma non mostrò alla succhiasangue nessuna sua debolezza.

Alle spalle della vampira comparve la madre della ragazza che riprese a combattere. La ragazza invece riprese le sue armi che le erano cadute lontano, ma quando lei ritornò indietro, si arrestò improvvisamente spalancando gli occhi; fra le mani della vampira c'era il collo, ormai spezzato, di sua madre.

Il suo cuore palpitò un'ultima volta e si fermò. Le mani le cominciarono a tremarle, ma non per la paura, mentre i suoi respiri si fecero sempre più pesanti e corti, tanto che la vampira si accorse del sangue che le scorreva nelle vene più velocemente.

«Ora tocca a te.» la vampira la fissò negli occhi e poi si leccò le labbra.

Lasciò cadere a terra il cadavere della donna e corse verso la ragazza.... Gli occhi della ragazza s'infuocarono diventando rossi e i suoi canini si allungarono pericolosamente per poi scagliarsi contro la vampira. Lo scontro durò per più di venti minuti e quando un fruscio raggiunse l'orecchio destro della vampira, questa scattò in quella direzione. La ragazza ne approfittò e sferrò un veloce e potente fendente che trapassò il petto della vampira.

«Stupida come tua madre.» sostenne la vampira con un sorriso malefico.

Guardò la ragazza e le diede uno schiaffo scaraventandola contro gli alberi, sradicandoli. Lei s'issò immediatamente ma fu afferrata per la gola e sollevata dal terreno per più di mezzo metro. La ragazza non riusciva a respirare perché la presa su di lei era salda e forte, così decise di non reagire.

La piccola sentiva le ossa frantumarsi e la rabbia salire, ma qualcosa ruppe il silenzio che si era creato.

«Lasciala andare!» ringhiò quella voce che per lei era così calda e familiare.

Qualcosa o qualcuno stava arrivando verso di loro a gran velocità, ma la ragazza non riusciva a capire chi fosse. In quel momento il pensiero di sua madre uccisa da quella succhiasangue le fece riprendere il senno e agguantò il polso della vampira spezzandoglielo.

La donna gridò dal dolore e la ragazza fu assalita dall'istinto omicida... estrasse nuovamente le zanne mordendola sul collo e facendo scivolare lungo la gola, il suo sangue. Due grandi e fredde mani le afferrarono i fianchi allontanandola dalla donna fredda. Si dimenava come una pazza perché voleva ucciderla e vendicare sua madre.

La vampira scappò e lei vide tutto nero... solo il buio dopo quel tremendo dolore che impregnava ogni fibra del suo essere.

Il giorno del funerale, la ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto e le guance bagnate da tutte le sue lacrime. Il dolore che provava fu ben presto trasformato in odio e vendetta. Decise di continuare il suo lavoro e perseguire il suo unico obiettivo nella ricerca di quella vampira.

Un anno dopo quella perdita, la ragazza riuscì a tirar fuori suo padre dal tunnel depressivo e morte in cui era caduto. Lei lo incoraggiò e fu la sua stessa tenacia ha restituirgli la voglia di andare avanti.

Cacciatrice di nascitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora