2° Capitolo

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SOPRA JACK

JACK

Dopo l'accaduto all'ingresso, zia Valeria si era offerta di mostrarle la villa, mentre io riportai in camera sua, mia sorella. Non appena varcò la soglia, si diresse verso la porta finestra e si appoggiò allo stipite. Sapevo che quando faceva così voleva essere lasciata in pace.

Nel corso degli anni molti provavano ha ucciderla per la sola somiglianza con nostra madre. Da tre anni a questa parte ero riuscito a farle riavere il suo bellissimo sorriso e poi di colpo arriva quella vipera a rovinare tutto... quanto la odio. Mi ero rifugiato nella mia stanza preferendo ascoltare musica piuttosto che vedere la nuova arrivata in giro per i corridoi.

Anche se ha sofferto a causa di mia madre, non significa che le renderò la vita facile... la tormenterò fino alla nausea.

Nonostante avessi le cuffie, il continuo bussare alla porta mi diede sui nervi, così concessi il permesso di entrare senza neanche alzarmi.

Un passo leggero e deciso si avvicinò al letto... dall'odore riconobbi, Luca, il mio migliore amico che consideravo come un fratello; si sedette sul bordo e mi sfilò le cuffie facendomi aprire gli occhi. Lì richiusi subito perché volevo rilassarmi e togliere dalla mia mente quella donna, ma con mio grande dispiacere, il mio amico la riportò nei miei pensieri.

«Mi è giunta voce del casino che c'è stato all'ingresso e inoltre ho potuto notare la bellezza della nuova arrivata per non parlare del suo odore che fa impazzire.» non mi andava di pensare a lei, al suo profumo che m'invadeva le narici, ai suoi capelli lunghi e neri come il carbone, alla sua pelle rosea e liscia priva d'imperfezioni, ai suoi occhi verdi e luminosi, alle labbra carnose e succose come una mela. Ma che sto pensando, quella ha cercato di uccidere mia sorella a causa di mia madre ed io la odio comunque.

Mi alzai di scatto e mi misi a sedere fissando il mio amico Luca negli occhi. Lui era come me, il solito dongiovanni ha cui le donne non sapevano resistere nemmeno se fossimo stati vestiti di stracci.

«Hai già messo le tue zanne su di lei, complimenti, è un nuovo record.» lo elogiai dandogli una pacca sulla spalla, sorridendo.

M'issai dal letto e mi appoggiai alla porta finestra alla sinistra del letto (dal lato della cabina armadio) e guardai fuori lo scorrere del tempo. Sentì i passi di Luca raggiungermi e poggiarsi al lato opposto al mio osservandomi.

«Che hai? Non dirmi che stai pensando ancora a Sara?» sapevo a chi si stava riferendo e cercai in tutti i modi di sviare la domanda, ma sapevo anche che con Luca sarebbe stato difficile.

Era ostinato e caparbio, ma era anche un uomo gentile e leale come pochi.... Ero a conoscenza che mia sorella si era innamorata di lui, ma che aveva preferito tenerlo nascosto conoscendo la sua indole di puttaniere. Le donne facevano a gara per accaparrarsi 1.90 di muscoli, bellezza e intelligenza e il fatto che avesse capelli, biondo cenere e, occhi azzurro cielo era la ciliegina sulla torta.

Continuava a parlare della nuova arrivata fino alla nausea tanto che dopo ore di noia gli dovetti tappare la bocca con un mio calzino... non ce la facevo più.

«Che ti prende?» mi chiese dopo essersi tolto il calzino e lanciatomelo.

«Sei noioso quando parli in continuazione delle donne, soprattutto se si tratta della nuova arrivata, è un'arpia.» gli risposi avvicinandomi al mobile accanto alla porta e prendendo una giacca di pelle.

Erano quasi le 20:00 e presto ci sarebbe stata la cena e andandomene per non vederla sarebbe stata la cosa migliore, ma di sicuro mio padre mi avrebbe concesso l'onore di una ramanzina sul non trasgredire le regole.

Cacciatrice di nascitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora