Dato che... La sensazione di essere osservata è torna più forte di prima. Mi guardo intorno spaventata, ho ancora il fiatone e le mie gambe si rifiutano di muoversi, ho corso come una pazza esaurita e ora sono priva di forze. Il mio battito cardiaco accelera man mano che il tempo scorre, dalla mia fronte scende una goccia di sudore e la mia schiena è scossa da diversi brividi di maggior densità man mano che sento qualcosa avvicinarsi, i suoi passi sono lenti ma leggeri, quasi impercettibili. È la mia fine, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi ma non mi aspettavo che sarebbe successo così presto
"Non dovresti essere qui" dice una voce femminile proveniente da chissà dove. Mi sto inquietando a morte e prevedo che tra poco avrò un attacco di panico "è una zona pericolosa, girano molti lupi ma penso che tu già lo sappia essendo..." si blocca un attimo come se stesse pesando accuratamente le parole da dire. Effettivamente tutti, a parer mio,dovremmo imparare a pesare le parole perchè di solito sono quelle a far più male ma non ho tempo per approfondire questo mio ragionamento. Vedo una figura incappucciata uscire dalla penombra e, quando i nostri occhi si incrociano inizio a provare dei brividi di freddo
"io sono cosa?" sono queste le uniche parole che riesco a pronunciare dinanzi a quella esile figura. Le parole sembrano morirmi in gola e in questo momento avrei preferito stare a casa a guardare un bel film al calduccio.
"non importa..." dice e pian piano la vedo sparire lentamente davanti ai miei occhi. Mi butto sul tronco di un albero caduto e riprendo fiato, ultimamente mi stanno accadendo molte cose al limite del normale, mi sento come Alice in Wonderland quando si ritrova a vivere tutte quelle strane e bizzarre cose, domani forse mi converrà non andare a scuola dato che sono ancora scossa da questo incontro. Mi alzo a fatica ma dopo un po' le mie gambe cedono e sono di nuovo punto e daccapo. Vorrei tanto sapere perchè mi sono svegliata qui e soprattutto in questo stato, sembra che io abbia saltato per tre giorni di fila,senza mai fermarmi, nelle pozzanghere di fango ma escludo questa opzione dato che non sono Peppa pig. Quando odio quel cartone, ma io mi chiedo: cartoni più intelligenti no? Pingu salvaci tu!!
Dopo un po' di tempo passato a parlare da sola mi accorgo che la misteriosa figura mi ha lasciato un arco compound con delle frecce, lo prendo in mano e bhe devo ammettere che è dannatamente bello eppure..mi pare di averlo già visto da qualche parte, non mi è affatto nuovo anzi, sembra che io ce l'abbia sempre avuto ma è impossibile dato che non ho mai impugnato un arco in vita mia. Ormai ,dopo due ore, penso di aver recuperato le forze e mi alzo piano per poi infiltrarmi nel bosco per capire dove mi trovo e come uscirne, è la prima volta che vengo qui e il mio stomaco non mi aiuta a ragionare lucidamente; per quanto sia bello questo bosco ha un non so ché di inquietante che non mi tranquillizza per niente. Cammino a passo incerto e sto attenta a qualsiasi rumore per evitare spiacevoli sorprese. Mi sento strana, non so perché ma sono sicura di essere già stata qui e forse è per questo che sono sicurissima che la strada che sto percorrendo mi porterà fuori da qui,non vedo l'ora di tornare a casa e mangiare tutto ciò che c'è nel mio frigo e magari anche in quello del vicino. Chissà se sarà disposto a offrire solo il suo frigo a una povera vicina che ha vagabondato in un bosco per un paio d'ore, cioè.. Chi non lo farebbe?! Dice sempre di essere generosi e bhe... Offrendomi il proprio frigo rispetterà questa morale che fa a tutti
Penso di esserci quasi, scorgo un briciolo di strada tra gli alberi e in quel momento inizio a correre lì fino a quando non sono arrivata lì. Ce l'ho fatta, sono uscita di lì e finalmente potrò mangiare qualcosa
Qualche ora dopo...
Alla fine il vicino si è rifiutato di darmi il suo frigo, altro che persona generosa, quello lì è solo un materialista. Farebbe qualcosa di buono se si liberasse il frigo e me lo regalasse. Ho quasi finito di fare l'albero e per poco non rompevo tutte le palline a causa della mia sbadataggine, anche quest'anno festeggerò da sola sul divano mentre guardo "Mamma ho perso l'aereo", un film che mandavano in onda a natale pure ai tempi della mia tris tris nonna. Io mi chiedo ancora perché mi ostino a preparare tutto nei minimi dettagli, i miei sono troppo impegnati con la loro azienda anche solo per inviarmi anche solo un semplice " Buon Natale" e ammetto che ciò mi fa infuriate e non poco. Il resto dei miei parenti si trova in Francia e a malapena li conosco quindi figurarsi se vengono a passare da me il Natale, mi chiedo se si ricordino ancora di me a dirla tutta ma è meglio evitare di scervellarmici sù. Non ricordo più quando fu l'ultima volta che festeggiammo tutti insieme il Natale e sinceramente nemmeno ci tengo, farebbe solo più male.
Ho appena finito di fare l'albero e ormai sono sfinita, vado a farmi una doccia ma prima preferisco dare un'occhiata al mio aspetto dato che mi sento ancora strana. Mi volto verso lo specchio e noto che è tutto normale, carnagione sura, capelli afro e gli stessi occhi neri di sempre, ho sempre la mia amata prima di seno dato che mia madre iniziò a schiacciarmelo* quando si iniziò a intravedere un minimo. Mi chiedo che taglia avrei avuto se non me lo avesse mai schiacciato, forse adesso non mi sentirei una tavola da surf ogni volta che giro per le strade di New York invidiando quelle ochette con un seno prosperoso. La mia famiglia e io mettemmo piede qui a New York dieci anni fa, quando io avevo circa undici anni dopo aver affrontato un viaggio su una barca con altre trenta persone, rimembro ancora i pianti dei bambini affamati, la paura e quel briciolo di speranza che era negli occhi degli altri passeggeri speranzosi di iniziare un capitolo della loro nuova vita in America, alcune di quelle persone morirono chi per un motivo chi per un altro
Nella mia mente di undicenne la morte era solo morte, un po' come andare in bici o parlare. Avveniva e basta quindi inutile disperarsi inutilmente. Pensandoci adesso mi scorre un brivido lungo la schiena e mi chiedo: "che mente malata avevo a undici anni??". Ma vabbé, ormai non importa. Comunque... I miei lavorarono duramente e ottennero un posto di lavoro, mia madre faceva la lavandaia, mio padre il meccanico e vivevamo tutti e tre in un piccolo appartamento in periferia. Pian piano i mieie misero da parte dei soldi e con essi fondarono una società che, dopo numerosi alti e bassi,ebbe un grande successo, loro finalmente erano felici e anche io per loro ma... Questa felicità fu effimera, i miei furono accecati dal successo e pian piano ci allontanammo sempre di più. Il distacco totale da loro però lo ottenni quando andai a vivere da sola. Adesso faccio la cameriera in un caffè letterario e devo dire che non mi dispiace essere circondata da tutti quegli intellettuali che confrontano le loro idee mentre sorseggiano un buon caffè e dai numerosi libri, posso arricchire le mie conoscenze in questo modo e bhe.. Non sono male nemmeno le persone che lavorano lì. Interrompo i miei pensieri ed entro in doccia,non ci metto molto a lavarmi dato che sono già a pezzi di mio ma almeno l'acqua calda mi ha aiutato a rilassarmi almeno un pochino. Entro in camera e mi infilo il pigiama per poi buttarmi sul letto, mi avvolgo nelle lenzuola candide che odorano di fresco e pian piano vengo avvolta dalle braccia di Morfeo. Le ultime cose che sento è la mia porta che si apre di scatto e un semplice:
Sweet dream
*in determinate zone del mondo alle ragazze si inizia a schiacciare il seno sin dall'inizio dello sviluppo, appena il seno si inizia a formare per evitare matrimoni o stupri, in questo modo si elimina la cellula mammaria. Questa pratica viene effettuata dalle madri delle vittime per evitare che il seno si ingrossi in modo che gli uomini non guardino queste ragazze (e altro... non è discriminazione. Sono cose che succedono anche fuori ci tengo a precisare per evitare che qualcuno prenda questa notizia come una discriminazione, lo scopo per il quale ne sto parlando, ci tengo a precisare, è per puro scopo informativo) , di solito per questa pratica cruenta viene effettuata con: pestelli dei mortai, pietre, spatole, la buccia delle banane, la scorza di un frutto della foresta, tutto arroventato con cura.
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Ho appena scritto il capitolo più lungo della mia vita (non so perché ma me lo corregge "longo", per il mio correttore l'italiano è solo un opinione) (*^ω^)八(⌒▽⌒)八(-‿- )ヽ
Avrei dovuto scrivere altre trecendo e passa parole ma sono un po' stanca. Sarà da tre ore e qualcosa di più che scrivo e adesso il mio cervello è fuso e bhe .. Spero che vi piaccia la mia storia
Alla prossima fantasmini!!! ^-^

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La Rosa Di Picche
ActionVi consiglio di leggere attentamente ogni singola cosa perché un solo pezzo saltato potrebbe farvi non capire più niente in seguito