Chi lo sa? Chi può dirlo?

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CAPITOLO I 

Sono le 7.45 e questa mattina la sveglia suona prima del solito, ma devo comunque alzarmi non posso proprio fare tardi.Un piccolo spiraglio di luce riesce a pervadere la mia stanza attraverso le tapparelle che, ieri sera, un po' per la stanchezza e un po' per il troppo vino bevuto ho chiuso malamente. Allungo pigramente il braccio per raccogliere il telefonino che, ovviamente, ho dimenticato di mettere a caricare. Otto messaggi: due di Fabio e gli altri sei di Francesca.

Sbatto lentamente le palpebre tentando invano di alzarmi e di tornare in me. Sblocco il telefono e chiamo subito Francesca che allarmata al telefono inizia a farmi la predica come suo solito

''si può sapere per quale diavolo di motivo ieri sera sei scappata via così dalla cena?''

''Fra, stai tranquilla avevo discusso semplicemente con Fabio''

''Ancora? Emma sono stanca di vederti così stressata, hai bisogno di calma e di tranquillità e lo sai meglio di me''

''Lo so fra..lo so, ma adesso non ho voglia di pensare a lui. E' mattina presto, lunedì per giunta, e tu sai benissimo quanto io odio iniziare bruscamente le giornate e la settimana. Ho mille impegni oggi e davvero la testa che va per conto suo, devo aver esagerato con i calici ieri sera''

''Ma dai? Ho cercato di tirateli via dalle mani, ma invano. Comunque è tardissimo, spero tu sia già in macchina, vestita, profumata e pronta per il tuo incontro agli studi perché te ne sei ricordata, non è vero?''

''Certo che si, ma ora devo davvero chiudere perché non ho fatto neanche una minima parte delle cose che hai appena elencato. Sono in un vergognoso ritardo, Maria mi ucciderà, non ama che non si rispetti la puntualità, sai come è fatta..'' sbuffo alzando gli occhi al soffitto e sorridendo, pensando a quella che ad oggi, dopo ben sei anni dalla mia vincita ad Amici, considero a tutti gli effetti come la mia seconda ''mamma'', non paragonabile di certo alla prima, ma molto vicina al mio cuore.

''Ovviamente, ma puoi star tranquilla, conosce bene i tuoi ritardi.. e se ti ha detto di presentarti lì alle 8, arriverà di certo non prima delle 9. Povera Maria, il suo era solo un vano tentativo di farti arrivare li quanto meno ad un orario decente, dai sbrigati scema''

''A più tardi tesoro, ti racconterò meglio di ieri sera quando tornerò a casa. Un bacio''

Chiudo la telefonata, apro velocemente l'armadio, ancora tremendamente assonnata acchiappo le prime due cose che mi saltano all'occhio: una camicia bianca trasparente, forse un po' troppo scollata e una tuta nera che fa tanto al caso mio, e che io tanto venero perché larga e comoda. Non sono mai stata un amante dei tacchi o dei vestitini scollati, seppur con gli anni abbia imparato ad apprezzarli, ma questa mattina non ho alcuna intenzione di sbilanciarmi tanto, dopo tutto è un semplicissimo incontro con Maria, niente di più e niente di meno. Infilo le Adias bianche ai piedi, faccio distrattamente e maldestramente due fiocchi e mi fiondo in bagno per sciacquarmi la faccia. Il sole di Roma invade violentemente la stanza, e la mia carnagione forse un po' troppo biancastra per la stagione oramai quasi primaverile, risplende allo specchio. Ho trentadue anni, ma con modestia, devo ammettere che nonostante ciò non sono ancor oggi poi così male. Qualche ruchetta espressiva inizia a coronare il mio viso, ma nonostante ciò non me ne preoccupo affatto, non sono mai stata attenta a queste piccole imperfezioni, al contrario credo che rendano il viso e l'espressione di una persona, uomo o donna che esso sia, ancor più affascinate. Ogni ruga infondo ricorda qualcosa, un'esperienza, un sorriso, un pianto, una gioia della persona che l'ha con sè. Apro il lavandino, bagno le mani con un po' d'acqua fresca che poi mi riverso in viso. Tiro fuori il mio borsellino e cerco velocemente il correttore, ieri sera ho esagerato con l'alcool e stamattina i segni della stanchezza sono ben evidenti, cerco di nasconderli con un po' di correttore, allungo le mie ciglia sottili con del Rimmel e bagno le labbra con un lucida labbra color carne. Sistemo i capelli con l'asciugacapelli cercando di ricrearne l'effetto mosso e naturale che tanto mi piace e sono pronta. Mi dirigo in salotto, scaldo velocemente il caffè del giorno prima e posto come di consuetudine una foto su IG

Chi può dirlo?Where stories live. Discover now