Inizio

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-Capitolo 1, La verità esce alla superficie.

Io sono Rose Cluster, ho 17 anni ma tra poco compirò 18, e così potrò andare via da qua... La mia storia? Si svolgerà in un tempo passato passato, nel XVII e tu lettore, non so se passeranno dei decenni finché lo leggerai ma... Una volta iniziato a leggere non potrai più tirarti fuori.

Finalmente! Dissi io, pensando che finalmente sono riuscita a iniziare a scrivere un libro, su di me.
Ma la mia pace e serenità non durò molto...

Xx: ROSSEEE!!! Urla la figlia del padrone, santo cielo... Mi alzò e vado verso la sua stanza, ieri notte un signore abbastanza giovane dalla voce visto che non lo visto in faccia doveva stare una notte con la figlia del padrone e per poi sposarsi, bah che logica, quando arrivo vedo Sandra, la figlia del padrone , per terra piangendo disperatamente... Cosa non l'ha scopata bene? Ora vi chiedete come faccio a saperlo...grazie ai libri che leggo nelle biblioteca, sono una che legge molto.

Io: Sandra cosa ti è successo...
Dissi io mettendomi vicino a lei per terra.

Sandra: Rose, appena ha chiusa la porta ha rivelato un'altra sua faccia non quella che aveva con i miei genitori.
Disse tirando su con il naso.

Io: In che senso?
Mi sto rendendo conto che una situazione più grave ...

Sandra: Mi ha brutalmente spogliata per poi legarmi al letto... E...poi...
Inizio lei a raccontare e mentre più raccontava una paura, curiosità ma anche un sentimento chiuso in me sbocciavano dentro di me...si trattava di un dominatore secondo le mie conoscenze...

Io: Sandra non preoccuparti non ti farà più niente... Dissi abbracciandola.
In quel momento arrivo il signore in questione, Sandra inizio a stringermi e implorando di salvarla...

Io: Sandra vai di sotto e arrivo anch'io subito a prepararti una tazza di camomilla.
Dissi, Sandra a malapena si alzò e uscì lasciandomi da sola con il signore.

Io: Come si è permesso?
Dissi io improvvisamente.

Xx: Mi scusi?
Disse curioso un sorriso malizioso sulla faccia.

Io: Sandra non è una sottomessa e non sa nemmeno cosa è un dominatore o una sottomessa, e guardi ora come la ridotta!
Dissi.

Xx: È lei come fa a saperlo?
Disse.
Io ci pensai su per rispondere e quando apri bocca mi ritroverai attaccata al muro.

Io: Ahia...
Mugolai io.

Xx: Una schiava, una schiava che sa leggere i libri, specialmente di sottomissione... Chi sei?
Disse con una voce roca e spingendo ancora più forte il suo corpo sul mio.

Io: Mi hanno insegnanto a leggere e mi piace leggere e poi lei come può trattare come una sottomessa una ragazza normale?
Dissi io.

Xx: Ho perso il controllo... Comunque non so affari tuoi e poi... Visto che sai cosa sono verrai con me.
Disse staccandosi da me aggiustando la camicia.

Io: Neanche ci penso.
Dissi.

Xx: Invece si.
Disse e mi prese per il polso portandomi di sotto dai miei padroni e da Sandra buttandomi per terra.

Sandra: Rose!
Disse arrivando ad aiutarmi.

Padrone: Come si permette!
Disse.

Xx: Caro Conte dovresti dire la verità, che la schiavetta è tua figlia e della defunta Regina. Disse.

Cosa? Allora significa che sono una principessa, che nelle mie vene scorre sangue blu?

Io guardai il conte, il mio padrone, mio padre...

Conte: Emm...Come fa a saperlo!
Disse frustrato.

Xx: Non importa ora mi dia la principessa e così posso far uscire la verità... Guardi che sul braccio destro ha il segno reale.
Disse e mi alzò di colpo per scoprire il mio braccio destro ed si c'era la corona ♕ relae, e io che credevo che fosse solo una cicatrice...

Conte: Va bene...
Così il signore mi prese con la forza e uscimmo dal castello del conte, che prima era la mia casa, ed entrammo in una carrozza.

Xx: Veloce verso il castello reale.
Disse...

Durante il tragitto io mi guardavo i piedi senza dire nulla.

Xx: Come mai così silenziosa?
Disse con un sorriso divertente.

Io: Perché proprio ora è venuto?
Dissi confusa, volevo delle risposte.

Xx: Perché sei la mia promessa sposa e tra poco compì 18 anni, e poi non sopportavo saperti lì dentro.
Disse.

Xx: Comunque io sono il principe Alexander II Gsyernd.
Disse.

Alexander : Non pensare a me come al principe azzurro, ti sposerò è basta nel resto sei libera sono obbligato a sposarti e dopo staremmo nello stesso castello ma come due persone normali.
Disse.

Io: va bene...quando sarà il matrimonio?
Chiesi io.

Alexander : Domani.
Disse secco.

Io: Domani??!!
Dissi allarmata.

Alexander : Fai troppe domande... Riposa che è lungo il tragitto. Disse.

Io lo guardai con un sguardo pieno d'odio e mi girai per guardare fuori e così pian piano mi addormentai.

Alexander : Svegliati! Siamo arrivati.
Disse Alexander scuotendo il mio corpo assonato.

Io: Okay.
Dissi mugolando.

Alexander : Non farlo più!
Disse cambiando il tono...

Io: Che cosa?
Dissi confusa, non avevo fatto niente di sbagliato... Almeno credo...
Gli fisso gli occhi e mene rendo conto che sono di un azzurro mare, un mare tempestoso...

Alexander :.... Forza vieni!
Disse tirando il mio polso fuori dalla carrozza... Vidi che eravamo davanti a un enorme castello... Il giardino era pieno di rose rosse, nere,blu e bianche...

Andai verso le rose e ne vidi una meta bianca,blu,rosa e nera... Ero incantata da quel fiore... Ma fui risvegliata da Alexander.

Alexander : Questo è tutto tuo, visto che era di tua madre.... Disse lui.

Mia madre, quanto avrei voluto conoscerla... Quanto avrei voluto che fosse ancora viva...

Alexander : Ora andiamo c'è mio padre che vuole conoscerti.
Disse trascinando il mio povero corpo al interno del castello, dentro è favoloso...

Alexander : Padre, ho portato la principessa.
Disse Alexander.

Xx: Principessa Rose, Io sono il Re Georg V Gsyernd.
Disse inchinandosi davanti a me.

Io: Piacere mio....
Dissi.

Alexander : ora mi scusi padre ma devo portarla in camera è stanca.
Disse per poi trascinare di nuovo il mio corpo su per le scale fino a una camera nera, tutta nera...

Alexander : Ora tu mi stai a sentire...

Sangue blu danneggiato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora