Marty's Pov
Se solo non fossi stata debole quando Charlie mi guardava negli occhi.
Ma non posso cambiare quello che ho fatto. Le conseguenze delle mie scelte sono un intrico che col tempo diventa sempre più oscuro e complesso.
E devo convivere con i frutti dei miei misfatti per l'eternità.Non posso permettere che lo sappia. Non merita di sapere ciò che sono diventata, ciò che ho fatto per salvarla. Per questo, prima di andarmene devo cancellare ogni cosa. Ogni dettaglio della nostra amicizia, del nostro primo incontro, del momento in cui mi sono accorta di amarla, del momento in cui mi ha definita <<mostro>>. Perché in fondo è questo che vedono gli altri. Un mostro. Respiro profondamente e mi avvio verso casa di Charlie; sono solo tre giorni che non la vedo, tre giorni in cui ho dovuto metabolizzare la cosa e spero vivamente che non mi accolga con un paletto di legno in mano. So meglio di lei quanto questa cosa sia assurda ma non posso rinunciarci e tanto meno obbligarla a venire con me. Devo fare la scelta migliore per lei, di nuovo.
Una volta arrivata davanti alla grande porta di quercia, suono il campanello e aspetto. Sistemo il cappuccio che porto per ripararmi dal poco sole di questa giornata nuvolosa e infilo le mani in tasca fischiettando. Sto per dire addio alla mia "migliore amica" e a tutti i nostri ricordi, mi è permesso farmi prendere dall'ansia. Dopo un lunghissimo mezzo minuto, la porta si apre cigolando e la madre di Charlie si sporge dalla porta sorpresa. -Martina? Charlie non è in casa, mi dispiace.- sussurra imbarazzata.
Tolgo gli occhiali da sole e la guardo negli occhi.
-Dimmi la verità.- ordino mentre la pupilla si restringe e successivamente dilata nuovamente, segno che la compulsione é andata a buon segno.
-Charlie è di sopra, ma non ti vuole vedere.- dice meccanicamente.
-Perfetto, posso entrare?- chiedo gentilmente e lei annuisce. Mi avvio su per le scale e lentamente apro la porta della camera. La vedo girata di spalle, la testa china sul computer e le dita che scrivono frenetiche. Chiudo sbattendo la porta dietro di me e lei si gira di scatto e si alza, facendo quasi cadere la sedia.
-Cosa ci fai qui?- mi chiede solamente, senza avvicinarsi.
-Devo fare ciò che è giusto.- rispondo facendo un passo verso di lei.
-Qual'è la giustizia secondo un vampiro?- sputa acida, come se fosse una mia colpa essere morta. Come se non l'avessi fatto per lei.
Faccio un passo verso di lei ma veloce, tanto che sono a pochi centimetri dal suo viso e non più dall'altra parte della stanza. Deve essere una cosa indolore e veloce se voglio passarci sopra in fretta. Afferro la sua testa tra le mani mentre mi osserva spaventata, ma anche con una scintilla nei suoi occhi che mi sfida. -Dimostrami che non sei un mostro, che sei ancora la mia migliore amica.- sembrano dire i suoi occhi ghiaccio.
-Martina è morta.- sospiro.
-Tu non meriti di dover affrontarne il lutto. Tu non meriti di dover affrontare tutto ciò. Tu meriti una vita normale, una vita che ti renda felice. Per questo, non posso farne parte.-
Mentre parlo sento una lacrima scendere, un segno che sono ancora umana, ma non la fermo, la lascio lì. Tra poco non sarà più un problema.
Racconto a Charlie di come quel giorno non ci siamo mai incontrate, di come non abbiamo mai parlato, scherzato, non mi sono mai innamorata di lei...di come io non esista per lei. Di come le creature sovrannaturali non esistano.
La osservo mentre si sveglia da quello stato di trance e si guarda intorno, mentre io sono scappata fuori dalla sua finestra. È sempre bellissima. Per questo, non posso starle vicino.
Per questo il dolore é così forte.
Per questo non voglio più essere umana.
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What If? || KeMoon [SEQUEL]
FanfictionDopo aver confessato il suo amore per Charlie, la sua migliore amica, Martina si ritrova in una situazione difficile, con una persona demoniaca, Caroline. Caroline è un vampiro, e pone Martina di fronte a una scelta di vitale importanza. Lei o Charl...