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Una fiamma guizzava nel sordo buio del passaggio sotterraneo, una fiamma reduce a spegnersi, come la speranza, che da un po' mancava nella giovane, che con passo imperterrito continuava.Con lo sguardo fisso all'opaca luce che aleggiava alla fine di quelle rocce.Tutto era calmo e celato, tutto tranne l'animo della ragazza.Era quasi arrivata alla fine , quando un cambio di luce, uno spostamento d'aria nell'ombra, la costrinsero a dubitare della legittimità di quell'agognata sicurezza.Un solo secondo, un solo sospiro e una mano che andava a posarsi su quel polso color del latte.Nell'ombra la donna ghignò, compiaciuta dall'aver predetto quel l'incontro, così , sicura si girò , scorgendo l'identità del suo rapitore.L'immaginabile, era che la vittima in questione, era più serafica del dovuto, come da copione esordì: "Allora, vecchio coniuge, dove mi porti ?". Quello di conto suo esclamò:"Lo scoprirai presto Antares".E un risucchio di smaterializzazione annunciò il ritorno della quiete, solo apparente, che lì faceva da sovrana.Ma che in realtà, non faceva altro se non accumulare e rimandare la tempesta.

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