~Three~

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Pov

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Pov. Crystal

-Buongiorno Crystal-
-Buongiorno Crystal-
-Buongiorno Crystal-
Buongiorno a me.

Io sono Crystal Parker, una ragazza bella e ricca.
Loro sono le mie minions.
Non so come si chiamano e non mi interessa, io le chiamo semplicemente 2, 3 e 4.

-Numero 2, portami la mia borsetta di Prada.- dico e lei lo fa subito.
Sono la ragazza più alla moda della scuola, nonché la più affascinante, popolare e invidiata.
Insomma, chi non vorrebbe essere me.

Esco dalla mia enorme stanza, la più grande di questo college, e mi avvio verso le aule seguita dalle mie minions.

Una volta ce n'era anche una quarta, ma poi si è presa il tetano ed è morta.
Lo sapevo, non doveva andarsene. Fatti suoi.

-oh ciao tesoruccioo- dico al mio ragazzo mentre lo bacio.
Lui è il ragazzo più popolare della scuola, ed è anche il più bello e il più ricco, come me.

Con la coda dell'occhio vedo la sfigata con cui ieri ho avuto una piccola discussione.
Lei è solo un'altra regazzina sfigata invidiosa che quando distruggerò, perché lo farò, nessuno sentirà la sua mancanza.

Deve solo aspettare, le toglierò quella espressione da "sono la migliore" e non le resterà che piangere. Anche se non aggiusterà le cose. Potete starne certi, succederà e tutti lo vedranno.

Pov. Eveleen

-Eveelin alzati dai!- mi sento urlare dal bagno
-mh mh- mugugno
-Eveelin sono seria.-
-Ciao seria sono Eveelin- dico mettendo la testa sotto il cuscino
-siamo in ritardo!-
-no, tu sei seria e io sono Eveelin-
Mi lancia un cuscino.
-d'accordo d'accordo ho capito, mi sto alzando..- dico svogliatamente mentre mi alzo.

Mi faccio una doccia velocemente e mi vesto con le prime cose che mi capitano tra le mani.

Andiamo in classe e vedo subito Crystal e Austin che si baciano.
Sembra che lei gli stia mangiando la faccia.

Oggi però voglio stuzzicarla.
-e comunque abbiamo appena finito di mangiare- dico passandole vicina e mentre Austin trattiene le risate lei mi lancia sguardi omicidi.

La professoressa entra e le lezioni iniziano mentre noi ogni tanto ci guardiamo male.
Mi sarei aspettato che Austin difendesse la sua ragazza, ma non lo ha fatto.

Più ci penso e più mi sembra famigliare. Però è impossibile che lo abbia già conosciuto...o forse no?

Dopo delle interminabili ore la campanella suona e possiamo andare a mangiare.
Mi siedo vicino a Caroline che inizia a parlare a raffica ma io non riesco a seguire i suoi ragionamenti perché nella mia testa c'è ancora Austin.

Quel ragazzo, all'apparenza normale, nasconde qualcosa di molto grande.
Non ne sono certa, non ho le prove, ma me lo sento.
Sto diventando quasi paranoica ma nonostante cerchi di pensare ad altro la mia mente torna sempre lì.

-allora mi stai ascoltando??- dice Caroline all'improvviso.
-Sì- no.
-cosa stavo dicendo?-
-ehm...beh...ok non lo so.-
Scoppia a ridere.
-Eheh cara Baker, lei sta a pensando ad Austin- dice con un sorrisetto
-coosa?? Ehm...ma no, che dici...-
-non sei per niente brava a mentire-
-ok va bene! Stavo pensando a lui, mi sembra di averlo già visto...- dico alla fine
-mh...È possibile, frequentava molti posti come orfanotrofi a causa di problemi in famiglia- risponde
-davvero?-
-nessuno conosce bene il suo passato, l'unica cosa che sappiamo è che ha una brutta storia alle spalle.- spiega.

Di certo non posso fargli domande io, so quanto le domande facciano male quando hai avuto una vita difficile. Ogni singola domanda o commento fa tornare in mente ogni ricordo.

-d'accordo grazie per le informazioni-
-figurati, senti io devo andare. Ci vediamo tra sta sera e domani mattina.- dice
-ok ciao- concludo

Evito di chiedere dove deve andare, non voglio sembrare una ficca naso.

Torno nella stanza e mi metto a studiare.

Pov. Austin

Quella ragazza...Mi sembra famigliare.
I suoi occhi, le sue labbra...Io l'ho già conosciuta.

*drin drin*
Sento il cellulare che suona.
Rispondo.
È mio padre.
È di nuovo ubriaco.
Vuole picchiarmi.

La chiamata si interrompe, per fortuna.
Mio padre è un alcolizzato da quando ero piccolo.
Io sono stato costretto a crescere troppo in fretta e spesso mi sono ritrovato a fare dei "lavoretti" per dei criminali.

Mia madre se ne andò di casa, lasciandomi tra le grinfie di mio padre, che essendo sempre ubriaco mi picchiava.
Lui mi ha sempre accusato di aver fatto andare via la mamma.
A 16 anni me ne sono andato da casa ed ora eccomi qui.

Ma quando un giorno spiai mio fratello di (che all'epoca aveva 15 anni) un fatto mi cambiò la vita e forse quella ragazza ha qualcosa a che fare con tutto ciò...

Pov. Eveleen

Mentre studio mi viene in gran mal di testa.
Una boccata d'aria mi aiuterà.
Esco e mi dirigo verso il giardino.

All'improvviso sento qualcuno che mi afferra per un braccio.
È Crystal.
-sentimi bene, se provi solo a sfiorare il mio ragazzo giuro che me la paghi.
Come è successo alle altre chiaro??
Non fare finta di niente, ho visto come lo guardi, ma sappi che lui non ti calcola proprio e non si accorgerà mai che esisti.-
Mi stringe sempre con più forza e quando farfuglio un sì mi lascia andare.

Sento delle lacrime scendere lungo le mie guance ma le asciugo subito.
Non permetterò che lei mi faccia piangere. Non le ho fatto nulla di male, ma se è questo che vuole lo farò.
Vuoi giocare Crystal? Giochiamo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2017 ⏰

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