capitolo cinque

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<<Apri gli occhi.>>
Gli occhi di Beth si aprirono a comando.
<<Stai calma.>> Sussurrò una voce.
Beth provò a muoversi ma non ci riuscì. Era immobilizzata. Provò ad alzare la testa ma anch'essa era bloccata da qualcosa. Riusciva a vedere solamente il tetto. Era completamente bianco e sfoglio, con una lampada gialla che penzolava.
Provò a parlare. Non ci riuscì. Qualcuno gli aveva somministrato qualcosa.
Una persona si avvicinò a Beth e la guardò fissa negli occhi. Riconobbe subito quello sguardo…Era l'uomo dal cappotto marrone.
<<Si è svegliata.>> Disse.
<<Perché non ha funzionato?>> Aggiunse un altra voce. Era la voce della signora Carey…La madre di Beth! Era troppo sconvolta. Non poteva crederci che anche sua madre l'avesse tradita. Sua madre era la donna più buona che avesse conosciuto e adesso se ne stava a dialogare con un pazzo omicida. Ormai ogni dubbio era sparito...Sua madre non era la donna che pensava di conoscere.
<<Riproveremo.>> Rispose l'uomo.
Si avvicinò a Beth con una siringa dal liquido verde, poi gli sussurrò:
<<Adesso dormi.>>
Le palpebre di Beth si chiusero. Presto arrivò il sonno. 

<<Beeeth! Svegliati dormigliona.>>
Si svegliò impaurita. Alzò il capo dal cuscino di fretta, pensava di essere ancora legata.
<<Rory!>> Enunciò perplessa. Poi vide gli altri due amici. <<Tara! Amy!>>
Li avvicinò e li abbracciò in una stretta letale.
<<Così ci soffochi.>> Scherzò Tara.
<<Io…Io ho fatto un incubo. Ho sognato che un assassino uccideva Amy e che…>>
<<Bla, bla, bla, bla>> La interruppe Rory. <<Sei noiosa. Hai ancora intenzione di startene coricata? Oppure ti alzi e andiamo a farci un giro?>>
<<Mi sento così stupida!>> Esclamò Beth portandosi le mani sulla faccia in segno di vergogna. <<Il tempo che mi cambio e scendo. Voi aspettatemi sotto.>>
<<Perfetto!>> Rispose Amy.
I tre amici uscirono dalla stanza. Beth si alzò dal lettino. Aveva le ossa doloranti ed era ancora stordita dal sonno. Si diresse verso l'armadio e cambiò il pigiama con una maglietta rossa e dei pantaloni blu, poi, a passi lenti, scese in cucina.
<<Mamma!>> Disse Beth avvicinandosi verso di lei, che se ne stava in cucina a leggere un giornale di moda.
<<Figliola.>> Rispose lei sorridendo. <<Dove stai andando?>>
<<Esco con loro.>> Indicò i suoi amici. <<Vado a farmi un giro in centro.>>
<<Bene. Divertitevi.>>
I quattro amici uscirono dalla casa e si incamminarono verso una piazza del piccolo paese. In quel posto tutti si conoscevano, non c'era una singola persona che non conosceva un abitante.
Mentre camminavano sulla stradina non asfaltata che portava dritto, dritto alla piazza, squillò il telefono di Beth. Lei si paralizzò. Lei quella paura l'aveva già vissuta…L' aveva vissuto nel suo sogno.
<<Stai bene?>> Chiese Tara.
<<Si, si… È per via di quel stupido sogno.>>
<<Oh, è solo un sogno!>> Aggiunse Amy mentre il cellulare continuava a squillare. <<Rispondi.>>
Beth guardò Amy dentro i suoi occhi verde cobalto, poi si fece coraggio e pigiò il tasto per rispondere.
<<Pronto…>>
<<Ti sei fatta inagannare di nuovo.>> Disse la voce dall'altra parte del telefono.
Beth a quelle parole iniziò a tremare. Era la stessa voce del suo sogno.
<<C-Chi sei?>>
<<Oh, andiamo! Ci siamo già presentati. Ti hanno detto che era tutto un sogno, eh? Ti stanno ingannando! Devi prendere coscienza su tutto.>>
<Chi sei?>> Urlò Beth confusa.
<<Spegni il telefono!>> Le suggerì Amy, alla vista dell'amica spaventata. <<Sarà qualcuno che vuole farti uno scherzo di cattivo gusto.>>
<<Si…>> Disse stordita e insicura. <<H-Hai ragione.>>
Beth seguì il consiglio di Amy, poi aggiunse:
<<Io…Io…Non capisco ormai quale sia il sogno e quale sia la realtà…>>
<<Beh, il sogno è dove succedono cose assurde e la realtà e dov'è tutto noioso.>> Rispose Tara.
<<Ottima risposta Tara.>> Sorrise Rory.
<<Devo andare. Proseguite senza di me…>> Disse la ragazza scossa mentre voltava le spalle verso i tre.
<<Andiamo!>> Pronunciò Rory scocciato. <<È per via  della battuta di Tara?>>
Beth non risposte. Proseguì il cammino verso casa, lasciando i suoi amici fermi in quella stradina.
<<Mamma. Sono tornata!>> Enunciò mentre varcava la porta dell'ingresso.
<<Di già?>>
<<Mi sento molto confusa.>>
<<Cara, torna in camera tua, ti preparò una bella tazza di thè caldo.>>
<<Mamma, stanotte ho fatto un sogno strano…È se quello non era un sogno ma era una cosa che ho vissuto realmente?>>
<<Beth! Non farti contagiare dalle idee di Tara. I sogni sono solo sogni. Adesso torna in camera tua. Sei stanca... Stai delirando.>>
Beth salì le scale. Quando arrivò in camera riaccese il telefono ed ecco che squillò nuovamente:
Beth riniziò a tremare. Se il sogno in realtà non era un sogno com'era possibile che Amy fosse viva?
Determinata e sicura che si trattasse di uno scherzo, come suggerito da Amy, rispose:
<<Basta! Lasciami andare! Questo scherzo è durato fin troppo>>
<<Ma il gioco non è ancora iniziato.>>
<<Non voglio sentire nulla del tuo fottuto gioco! Devi lasciarmi andare!>>
<<Oh, Beth! Come potrei mai lasciarti andare? La tua vita è così divertente. Io uccido i tuoi amici e loro resuscitano. È bellissimo. Loro saranno destinati ad essere uccisi a vita. Ogni talvolta che affonderò il coltello nel loro cuore, loro resusciteranno e io lo rifarò ancora, ancora e ancora.>>
Il fiato di Beth divenne corto. Una leggera tachicardia iniziò a sentirsi dentro il corpo della ragazza. Tutto ciò non aveva senso.…I morti non potevano resuscitare. Ma ciò che assillava Beth era: Come conosceva quella voce ciò che aveva sognato?
<<Controlla un attimo i messaggi.>> Disse la voce. <<Ho allegato delle foto che ritraggono i tuoi amici.>>
Beth con le dita che tremavano si staccò il telefono dall'orecchio e andò sui messaggi. Beth alzò lo sguardo verso la finestra e vide il barbagianni  poggiato sul davanzale. Lui era lì pronto a portare sventura…Proprio come nel suo incubo.
Non trovava il coraggio di aprire quei messaggi, ma doveva farlo. Li aprì. Fece un grido straziante… Le foto ritraevano Amy decapitata con accanto il suo corpo senza testa. Rory con le budella che penzolavano fuori dal suo stomaco, e infine c'era la foto di Tara completamente carbonizzata...Era riconoscibile solamente per un braccialetto che le aveva regalato lei stessa per il suo diciottesimo compleanno.
<<Noo!>> Disse in lacrime. <<Dimmi cosa vuoi da me?>>
<<Scrivi su qualche appunto ciò che hai visto.>> Suggerì la voce. <<Scrivi ciò che stai vivendo...Le tue emozioni, tutto!>>
La linea cadde, il barbagianni volò dalla finestra e Beth restò sola a piangere, rannicchiata in un angolo. I suoi amici erano morti...Non poteva crederci.
Beth sentì dei passi che si dirigevano in cameretta. La madre aveva sentito le urla della figlia. La ragazza di fretta prese un foglietto sopra la scrivania e scrisse:
"Rory, Amy e Tara sono stati uccisi. Questo non è un sogno, è la realtà!"
Poi nascose il biglietto sotto il suo cuscino.
Beth sapeva benissimo che questa era la realtà e che i suoi amici non potevano resuscitare, ma quella voce…Quella stramaledetta voce gli aveva fatto venire dei dubbi su ciò che fosse vero e ciò che fosse finto.
Venne interrotta dalla madre che face irruzione nella stanza. Insieme a lei c'era l'uomo dal cappotto marrone.
<<Per l'amore di Dio. Fermala!>> Esclamò la signora Carey, rivolta verso quell'uomo.
Beth guardò quell'uomo avvicinarsi a lei. Non volle crederci…Era lo stesso identico uomo del suo presunto sogno.
La voce aveva ragione...Quello non era un sogno. Era accaduto realmente.
Non ebbe nemmeno il tempo di difendersi che si ritrovò un ago dritto sul collo.
<<Shhh…>> Le sussurrò l'uomo. <<Sta tranquilla. L' incubo è finito.>>

Scream 2 - Dentro l'ignotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora