Parte 3

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«Avvicinatevi di più! Gabriele abbraccia mia sorella, dai!» m'incitò Daniele ed io, nervoso, ridacchiai. Laura aveva voluto a tutti i costi una foto con me, anche se a dirla tutta, odiavo farmi fotografare. La consideravo una cosa stupida. Mettersi in posa e far finta di essere contenti e gioiosi. Bisogna far finta che tutto vada bene, anche se vorresti soltanto restare solo. Una fotografia non è mai reale. Non lo è mai.

Era da quasi un anno che Laura ed io ci frequentavamo. Avevo conosciuto i suoi genitori. Erano delle persone davvero molto gentili. Daniele era simpatico e mi ci trovavo bene con lui. Ogni volta che mettevo piede in casa loro, mi soffermavo a guardare il dipinto disegnato da Daniele. Quel disegno mi attirava e non sapevo nemmeno il perchè. Non avevo mai chiesto a Daniele di spiegarmi il significato di quel dipinto, nemmeno gli chiesi come mai avesse smesso di dipingere dopo quel disegno. Mi limitavo solo a guardarlo e a immergermi in quel mare notturno.

«Dai sbrigati Daniele! Scatta la foto!» gridò Laura a Daniele, intento ad inquadrarci con la macchina fotografica. Cercai di sorridere all'obiettivo, mentre abbracciavo Laura e la stringevo a me. Mi sentivo a disagio in quel momento, ma volevo che fosse un bel ricordo per Laura. Non appena sentimmo il click dalla fotocamera, Laura mi lasciò andare per correre da Daniele e guardare la foto assieme a lui.

«Siete venuti davvero bene» Daniele sorrise, ma c'era qualcosa in quel sorriso che lo rendeva quasi finto. Laura era presa dalla foto e nemmeno se accorse. Mi avvicinai ad entrambi e Daniele mi guardò e sul viso aveva stampato ancora quel suo falso sorriso. In qualche modo m'irritava.

«Devo andare in facoltà questo pomeriggio...» annunciò Laura prendendomi per mano «Mi spiace non poter stare con te nel tuo giorno libero».

«Non ti preoccupare» le sorrisi lievemente, stringendole la mano a mia volta.

«E tu Daniele? Vai dalla tua ragazza?» chiese Laura al fratello. Vidi Daniele trasalire e abbassare lo sguardo.

«Ecco... veramente ci siamo lasciati» ridacchiò nervosamente, tornando a guardarci. Entrambi sgranammo gli occhi per la sorpresa.

«Ma... quando? Perchè non hai detto nulla?» fu Laura a rompere il fastidioso silenzio che si era creato.

«Un mese fa, più o meno...» disse abbassando ancora una volta lo sguardo «Non volevo farvi preoccupare. Soprattutto la mamma... sai quanto ci era affezionata» il volto di Daniele riprese a sorridere fintamente.

«Sei uscito quasi tutte le sere in quest'ultimo mese, dove sei andato?» Laura fu sempre più insistente e leggevo sul volto di Daniele che stava per perdere la pazienza. Era evidente che non aveva voglia di parlarne, ma Laura sembrava non accorgersi di nulla. A volte pensavo fosse davvero egoista.

«Lavoravo Laura. Ho una ditta, ricordi? Avevo dei progetti da terminare e quindi andavo in ufficio...»

Laura scosse la testa e, contrariata, stava per porre altre domande al fratello. Poggiai una mano sulla sua spalla e in qualche modo la fermai. «Facciamo una serata fra uomini, Daniele. Ti va di bere una birra al bar del paese?» Daniele mi guardò, dapprima perplesso, poi capì perchè l'avevo fatto.

«Ma certo! Confida tutto a Gabriele, fra voi uomini vi capite!» Laura rise di gusto, sembrava non aver capito lo stato d'animo di suo fratello. «Ne approfitterò per andare da Claudia stasera, è da molto che non la vedo!» Annuii sorridendole lievemente. «Allora vado. Ci sentiamo domani Gabriele!» Laura corse verso casa e sparì dietro la porta d'ingresso.

Rimasti soli, ci guardammo imbarazzati. «Non ti preoccupare. Non sei obbligato ad uscire con me. Grazie per aver messo a tacere mia sorella. A volte non sa quando fermarsi...»

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