capitolo 1

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Sento la mia sveglia suonare, sono le 6 del mattino, è un nuovo giorno, è l'inizio di una nuova vita. Da circa un mese mi sono trasferita a Roma con mia mamma, a casa del suo nuovo compagno, e oggi comincerò il primo giorno della terza superiore.
Non ho ancora avuto modo di ambientarmi, però Roma è una città meravigliosa e ho sempre avuto il sogno di venirci a vivere.

Dopo essermi fatta la doccia e lavata i capelli, mi faccio la piastra per far sembrare i miei capelli biondi ordinati e più lunghi.
Mi metto il mascara, correttore e illuminante, 3 trucchi senza i quali non riuscirei a vivere, e successivamente mi metto i miei jeans neri, un top bianco e la giacca di pelle nera.
Sono solita vestirmi con colori scuri, il nero è il mio colore e mi porta felicità.

Stamattina purtroppo mi accompagnerà a scuola mia madre, il mio rapporto con lei è fatto di alti e bassi diciamo più di bassi, faccio fatica a non litigarci ma comunque le voglio bene anche se non glielo dimostro. Più in avanti capirete che sono una stronza e fredda, me lo sono sentita dire molte volte ma me ne fotto altamente e proseguo la mia vita.
Quest'anno continuo a studiare relazioni internazionali, lo stesso che facevo nella mia vecchia città, anche perché cambiare indirizzo in terza non mi sembra una scelta corretta.

Dopo aver fumato davanti all'ingresso della scuola passo in segreteria, per consegnare gli ultimi moduli e farmi spiegare le regole principali della scuola.
Sono capitata in 3º D, e sono già sicura che grazie al mio carattere di merda non andrò a fare amicizia con nessuno, se la gente è interessata a conoscermi bene se no starò da sola.
Mi manca molto la mia migliore amica, i miei vecchi compagni di classe, ma devo accettare il fatto che dovrò proseguire senza il loro aiuto.
Entrata in classe vengo squadrata da tutti, cosa abbastanza scontata, e no non perché sono figa ma perché diranno chi cazzo è questa? Per fortuna trovo un posto di fianco alla finestra e davanti a me ho una colonna così durante le lezioni potrò guardare fuori e dormire senza essere vista dai professori.
Sono le 7.55 e la lezione di economia aziendale sta per iniziare anche se dal numero di banchi vuoti presumo che manchi ancora metà classe.
Al termine della lezione, dove la professoressa mi è sembrata abbastanza capace nel svolgere il suo lavoro, alcuni miei compagni si sono avvicinati per presentarsi e devo dire che alcuni sono proprio simpatici, ma d'altronde si sa che l'apparenza inganna.
Ero in banco con un ragazzo di nome Giacomo, alto, biondo, occhi marroni, diciamo che è carino ma decisamente non è il mio tipo. Fa sputtanare dalle risate e si capisce subito che è un casinista.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 17, 2019 ⏰

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