Andrea

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Era mattina e in casa non ci fosse stato alcun rumore se non fosse per delle voci che provenivano dal piano inferiore, precisamente dal salotto.

Il grande salotto in cui tante persone, in precedenza, vi erano morte.

Da com’era in principio però era cambiato tantissimo, ad esempio, i mobili erano molto più moderni anche se abbinati a quelli antichi forse appartenenti ai vecchi proprietari.

La cosa che colpiva di più di tutta la stanza era un quadro che subito saltava all’occhio perché molto grande. Raffigurava un grande angelo nero con uno sfondo bianco arricchito da schizzi di pittura rossa che, guardandola bene e con molta attenzione, era stata stesa in modo differente, quasi casuale, rispetto agli altri colori ed aveva anche uno strano odore. SANGUE.

Ed è in quella meravigliosa stanza che Peter ed Harry parlavano.

-Che intenzioni hai con loro?- disse Peter curioso.

-Tu che intenzioni hai, li tratti una merda- Nella sua voce si percepiva un filo di rabbia.

-Non ti scaldare, non penso tu abbia idee migliori delle mie- Replicò Peter.

-Saranno sempre migliori delle tue, poi quella Violet mi è simpatica, lei non ha fatto come le altre che sono subito scappate alla mia vista- Disse ancora Harry addolcendo il tono di voce.

-Ma ti senti Harry! Parlare così di una ragazza non è da te stupido, piccolo, povero, orfanello- Aggiunse Peter

- Ogni anno migliori sempre di più con le offese- Concluse Harry alzando la mano in segno di battere il cinque.

Peter però, superando tutte le aspettative del ragazzo ricambiò.

-Ora vado, le faccende mi attendono- Si congedò Peter.

Harry tra sé e sé pensava sempre più che quell’espressione rispecchiava più gli atteggiamenti di una donna delle pulizie che di un vero uomo.

Intanto al piano superiore Violet era combattuta tra mille emozioni. Quelle di odio per il trasferimento e quelle di felicità per aver conosciuto così in fretta  un bel ragazzo. Era una cosa strana da spiegare, in quel momento a lei piaceva ma si sentiva troppo superficiale perché lo conosceva da soltanto un giorno e si reputava stupida per questo.

A risvegliare Violet dai suoi pensieri fù qualcuno che entrò maldestramente in camera sua.

- Che fai? Perché sei ancora a letto? Posso venire lì con te?- Si rivolse dolcemente e con voce speranzosa Mia alla sorella.

-No, non ci pensare nemmeno- Rispose Violet duramente. 

Mia era  stranita dalle parole di Violet, sua sorella non era mai stata così cattiva nei suoi confronti.

Violet la guardò per altri pochi secondi ma poi disse -Dai, vieni quì-

Mia si ammirò un pò allo specchio lugo e stretto posto su una delle pareti laterali della stanza per ammirare le sue due treccine bionde e poi si gettò a peso morto sul letto della sorella. 

Il letto di Violet era ad una piazza e mezza con spalliera e rete di ferro sul quale era poggiato un morbido materasso coperto da un piumone color verde petrolio.

Mentre le due sorelle erano teneramente accoccolate sul letto si sentì bussare alla porta.

Vivien andò ad aprire e si ritrovò davanti una persona che non avrebbe mai voluto rivedere. Andrea Harmon,  sorella di suo marito.

-Che ci fai quì?- Disse Vivien con voce preoccupata.

-Dovresti saperlo, mi ha invitato tuo marito- Rispose la donna.

-Mio marito? - Disse Vivien sorpresa.

-Dovreste comunicare di più- Rispose Andrea divertita -Mi ha chiamata per la sua solita inaugurazione della casa nuova"- Continuò...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 17, 2014 ⏰

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