Ha sbagliato quell'ultimo punto.
Porta la testa all' indietro e stringe i pugni dandosi dello stupido.
Era l'ultimo punto non solo della partita, ma anche della sua presenza nel club di pallavolo.
Non ci sarebbero stati altri incontri da disputare, solo esami finali, diploma e addii ai suoi compagni.
Stupido, stupido, stupido.
Bokuto si volta ed incrocia gli occhi con il suo alzatore.
Si chiede se abbia davvero visto quella sua ultima schiacciata fallita.
E si dà di nuovo dello stupido, come può non averla vista se è stato lui stesso ad alzargli la palla?
Bokuto è arrabbiato con se stesso e sembra cadere in una sorta di avvilimento.
Si avvicina all'alzatore e mugola un melodrammatico 'Aaah, Akaashi, ho sbagliato proprio alla fine'.
Ma c'è una sfumatura diversa dal solito nello sguardo dell'altro, una sfumatura che gli fa piegare le labbra nel suo solito sorriso amichevole.
Non sembra aver intenzione di rimproverarlo o di dire qualcosa, del resto lo sa che Akaashi non è uno che parla a sproposito come lui.
L'altro spalanca un po' gli occhi, come sorpreso nel vederlo reagire in modo così repentino e tornare quello di sempre.
Sorride lievemente Akaashi, poi di nuovo la sua espressione cambia.
Sposta gli occhi di lato, occhi coperti da un velo di amarezza.
Bokuto sa che è colpa sua.
Ha sbagliato quel punto e fatto perdere la partita alla squadra, è probabile che Akaashi sia triste per quel motivo, per quell' occasione mancata, anche se non gli dice niente.
Ad essere sorpreso è proprio Bokuto, quando vede una lacrima di frustrazione scendere dagli occhi di Keiji.
Keiji che difficilmente mostra le sue emozioni, che nonostante tutti i pasticci che il suo capitano combina non smette mai di credere in lui.Gli si avvicina e Akaashi volta la testa dall'altra, colto in fragrante in quel suo attimo di debolezza.
Bokuto però gli sfiora la guancia con una mano, raccogliendo tra le dita qualche goccia di quel pianto incerto.
Appoggia le labbra sulla fronte del compagno più piccolo, in un bacio affettuoso.
Un bacio che sa di riconoscenza per quegli anni passati insieme.
Quella è forse l'unica cosa che può fare, che sa fare, per ringraziarlo senza risultare scherzoso ed in modo che l'altro capisca.
E Keiji sembra capire, perché arpiona la sua maglia con le mani e la stringe con forza.
Almeno Bokuto sa che non avrà alcun rimpianto, sa che tutto ciò che si era prefissato di fare prima del diploma lo ha fatto, compreso il mostrare la propria riconoscenza al suo alzatore.
Perché anche se non giocheranno più nella stessa squadra, Akaashi sarà sempre il suo alzatore.
E dopo i giorni si susseguono, troppo rapidi.
Bokuto non va più agli allenamenti, ormai ne è fuori.
Studia come può e si diploma.
Quel giorno in molti vengono a salutarlo, a complimentarsi con i loro senpai.
C'è anche Akaashi, con il suo sguardo illeggibile ma nel quale Bokuto intravede ancora quel velo di malinconia.
E Bokuto scherza, riempie l'aria dei suoi "Hey, Hey, Hey", ma dentro si sente maledettamente triste.
Un addio che non avrebbe mai voluto dare ma di fronte al quale non può che reagire come ha sempre fatto.
Il capitano vuole essere ricordato come l'asso più forte e dalle schiacciate micidiali, un po' stupido e leggero.***
Bokuto è al secondo anno.
In estate è tornato a giocare con i suoi vecchi compagni di squadra in un raduno che Kuroo ha organizzato a Tokyo.
C'erano anche quelli del Karasuno ed é stato come fare un tuffo all'indietro.
Si è divertito e ha mostrato le sue schiacciate con i progressi che ha fatto, perché di giocare a pallavolo non ha certo smesso ed è diventato ancora più forte.
Forse ne ha soltanto preso piena consapevolezza e ha migliorato la tecnica ed il suo senso del gioco.Del resto dopo essersi diplomato ha preso consapevolezza di molte cose, non solo delle sue capacità in campo.
Avrebbe voluto vedere Akaashi ma lui non c'era.
Kuroo gli ha spiegato che era in Europa con i suoi.
Non si sono mai sentiti molto in quell'ultimo anno e deve essersi diplomato anche Keiji ormai.
Quel viaggio in Europa sembra essere stato una specie di regalo proprio per il diploma, o così ha detto Kuroo.
Comunque Akaashi non era al raduno e Bokuto ne è rimasto molto deluso, sperava di vederlo.
Si ferma sulla porta della palestra, con entusiasmo e sprizzando energia da ogni poro, per fare la sua entrata in scena in grande stile.
Gli capita spesso di cercarlo con lo sguardo, come se Keiji fosse lì al suo fianco pronto ad alzargli la palla, ma sa che si tratta solo di un suo desiderio e nemmeno troppo inconscio.
"Bokuto-san"
Koutaro si volta.
Gli è parso di sentire la voce di Akaashi.
E dischiude piano le labbra sorpreso nel trovarselo di fronte, composto e calmo come sempre e con il pallone tra le mani.Non ha bisogno di avere altre conferme Bokuto, sa che è lì per alzargli ancora la palla.
E grida il suo nome mentre gli si avvicina e lo abbraccia con impeto, per trasmettergli ciò che sta provando in quel momento.
"Bokuto-san, soffoco" si limita a dire con pacatezza Akaashi, ma senza divincolarsi.
Keiji nasconde il volto nell' incavo del suo collo e Bokuto non trattiene la felicità.
Il suo alzatore è tornato.
L'unico alzatore che abbia mai voluto e che continua a volere al suo fianco.
Il suo Keiji.
L' unica persona di cui ha sentito la mancanza e che ancora non gli par vero di poter stringere tra le braccia.
Di nuovo insieme.

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Thoughts of an owl
Fiksi PenggemarDalla storia: Si avvicina all'alzatore e mugola un melodrammatico 'Aaah, Akaashi, ho sbagliato proprio alla fine'. Ma c'è una sfumatura diversa dal solito nello sguardo dell'altro, una sfumatura che gli fa piegare le labbra nel suo solito sorriso a...