Capitolo 39

848 50 3
                                    

Stavamo dormendo beatante quando ad un tratto sentimmo il mio telefono squillare, vidi che si alzò Fede e rispose lui

-

Stette più di un quarto d'ora al telefono quando riattaccò mi informò che dovevo incominciarmi a vestire che dovevamo andare da Ben
Ci vestimmo di fretta e furia, uscimmo di casa e ci recammo in macchina, eravamo mezzi addormentati ma Ben era la priorita in quel momento anche se francamente non sapevo cos'era successo

Io: mi spieghi cos'e successo?
Fede: nulla di grave
Io: non hai hai risposto alla mia domanda

Mentre stava guidando mise la sua mano sopra la mia coscia come segno di non preoccuparmi, ma facendo cosi l'ansia mi stava aumentando
Dopo dieci minuti buoni arrivammo sotto casa io non diedi nemmeno il tempo a Fede di aspettarmi che mi precipitai dentro casa
Vidi Ben seduto sopra le scale che stava piangendo come un bambino mi si spezzò il cuore vederlo cosi posai la borsa per terra e lo raggiunsi abbracciandomelo forte

Benji: scusa! – piangendo a dirotto-
Io: cos'e successo?
Benji: h-ho pi-picchiato una ragazza
Io: come hai picchiato una ragazza!
–ero sconvolta –
Benji: ero ubriaco lei stava facendo troppo la gatta morta con me cosi non c'ho visto più e ho perso il controllo
Io: ma che cazzo Ben un giorno ti lascio solo e mi combini ste cose cavolo hai ventitre anni con dodici

Mi incominciai a scaldare perche non potevo mai lasciarlo da solo che faceva ste cose, Fede mi vide agitarmi e mi abbracciò da dietro facendomi calmare

Fede: shh e tutto apposto
Io: non posso lasciarlo un giorno da solo – mi agitai –
Fede: lo so ma rilassati un po si risolverà tutto
Io: dici?
Fede: dio dico
– dandomi un bacio sul collo –

Andai in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua con l'intendo di calmarmi un po, dopo un po' vidi comparire Fede e si prese anche lui un po' d'acqua

Fede: ti va se restiamo qua? Almeno non lo lasciamo da solo che ancora fradicio
Io: uff però era la nostra giornata, io gliel'avevo detto se c'era qualcosa che non andava di chiamarmi, invece cosa fa! Prima fa danni e poi si ricorda di chiamarmi quando ormai il danno è fatto
Fede: dai non te la prendere e per la giornata possiamo rifarci quando vogliamo abbiamo tutto il tempo

Posai il bicchiere nel lavandino e lo abbracciai fortissimo, in quel momento avevo un fortissimo bisogno delle sue braccia
Erano in torno cinque e mezza del mattino e sia io che i ragazzi non avevamo sonno, ci sedemmo sul divano e restammo li senza parlare e senza fiatare come se intorno a noi ci fosse un muro
Vedevo lo sguardo di Ben che era perso

Io: io vado di la
– odiavo sta situazione –
benji: dove di la?
Io: in camera mia se avete bisogno mi trovate li

Andai in bagno per rinfrescarmi un po' quando tornai in camera mia vidi Ben seduto sul mio letto

Benji: possiamo parlare?
– con la voce spezzata –
Io: dimmi! – sedendomi accanto a lui -
Benji: come sempre ho sbagliato e ti chiedo scusa
Io: Ben non mi devi chiedere scusa solo che la prossima volta pensaci due volte
Benji: okay
Io: dai vieni qua – aprendo le braccia –

Non ci pensò due volte che si fiondò tra le mie braccia beandosi di tutto l'effetto che li donavo

Ragazzi eccomi tornata scusa veramente l'enorme ritardo ma non avevo molte idee!
Spero che la storia ci stia piacendo e come sempre aspetto i vostri commenti un beso grande ❤
-Yle

HO BISOGNO DI TE | Benjamin MascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora