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I giorni sono passati e mi sono un tantino adattata, non è male come città.

Siamo di già al 10 settembre e domani ricomincerà la solita routine quotidiana, o meglio, COMINCERÀ.

Ho interlocuito un po' con mio padre ed abbiamo discusso sul matrimonio con Patricia.

Per il momento ha deciso che il matrimonio non si terrà, ma nonostante ciò si incontrano quotidianamente e pare si amino realmente.

Inoltre con Evan ho un bellissimo rapporto ed ho notato della similarità, proprio come due veri fratelli.

L'unica pecca è Simon, il quale viene ogni santo giorno e discutiamo spesso per cose banali, come cane e gatto.

Non lo sopporto.

Sono solita a sbirciare un po' sui social, proprio come tutt'ora, ma ovviamente non vi è mai nulla di nuovo.

Il campanello suona, deduco sia Evan, è uscito da un sacco di tempo e dubito non sia lui.

Vado ad aprire ed, inaspettatamente, la figura di Simon si desta dinanzi a me.

'Che ci fai qui?' sbotto.
'Dai, non sei contenta di ammirare tutti i giorni un esemplare così?' beh, non ha tutti i torti...

Ma smettila, depravata.

'No no, non mi fa nessuno effetto Jensen.' affermo.

Sì, come no.

'Ora scusami, Evan non è in casa.' cerco di chiudere la porta ma mi blocca.

'Che problema c'è? Chiacchieriamo un po' noi, no?' ed entra senza alcun permesso.

Ma dove si crede di essere, a casa sua?

Getta sul divano il suo casco e poi si siede per guardare la TV.

'Vieni Clarke, siediti accanto a me, parliamo un po'.' mi indica.
'No grazie, vado in camera mia.' reputo.
'Fa come vuoi.' mi dice.

Decido di andare a fare una doccia per rilassare un po' i muscoli. Dopo ciò avvolgo la mia asciugamano attorno al mio corpo e mi reco in camera.

Cazzo.

'Esci immediatamente dalla mia camera e levati dal mio letto.' esclamo.

Ma come si permette ad entrare ed uscire da una stanza all'altra?! Ma questo è proprio un coglione nato.

'Mi spiace, ma non lo farò. Comunque non noti che quell'asciugamano risalta molto i tuoi occhi azzurri?' domanda guardandomi maliziosamente.

Decido di guardare in basso e noto l'asciugamano più in giù del dovuto, lasciando scoperta buona parte del mio seno.

Che figura di merda!

Arrossita per l'imbarazzo, afferro casualmente del guardaroba e mi dirigo in un batter d'occhio in bagno per poi cambiarmi.

Cazzo, cazzo, cazzo.

Appena finito, mi reco nuovamente in camera con l'intento di cacciarlo via, ma lo trovo a torso nudo con una sigaretta in mano.

Ingurgito e mi imbambolo come al solito.

La solita cogliona.

Fa una risatina e dice: 'Adesso mi scatto una foto e te la regalo così potrai ammirarmi tutte le volte che vorrai, d'accordo?'

Montato.

'Ancora con questa storia? Non voglio nulla da te!' esclamo innervosita.
'Adesso getta quella maledetta sigaretta dalla finestra, vestiti ed esci.' li ordino più incazzata di prima.

'Sai, sei la prima ragazza che mi rifiuta, a quest'ora qualcuna al posto tuo si sarebbe già gettata addosso. Mi intrighi ragazzina.'

Cosa intende?

'Non sono una facile, ricordalo sempre. Ed ora esci fuori.' gli ordino nuovamente dirigendomi verso la porta afferrando la maniglia.

Però in un batter d'occhio, prima di aprirla, mi trascina verso di sé tastandomi fortemente il fondoschiena.
'Complimenti Clarke.' mi dice.
'Hai superato il limite, questa me la paghi!' esclamo.

Inaspettatamente, aprendo la porta, troviamo qualcosa di non piacevole.

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È un po' corto, ma spero vi piaccia.❣️

Attratta da un bastardo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora