'Allora Natalie Clarke... sei pronta per la tua prima fase?'
'Neanche un po', definirei questa cosa un'enorme cazzata.'
'Ti piacerà più di quanto pensi.' afferma.
'Devi ricordarti questa regola però...' mi sussurra all'orecchio.
'Quale regola?' chiedo.
'Non dovrai mai innamorarti di me.'
Dopo avermi riferito ciò, ci incamminiamo verso una meta, di cui io non è ho la più pallida idea.
'Dove stiamo andando?' chiedo impalata.
'A casa mia, ovvio.' risponde.
'E non ci sono i tuoi genitori?'
'Per fortuna vivo da solo.'
'Perché dici "per fortuna"'?
'Lascia perdere.' questo ragazzo è ricco di misteri. Vorrei conoscere tutto di lui, sono troppo curiosa e talvolta anche impicciona.
'Scusa se mi intrometto...' comincio a parlare ma mi blocca.
'No, non sono morti.' caspita, mi ha letto nel pensiero.
'Scusami.'
'Sta tranquilla. Eccoci arrivati.' mi riferisce.
'Wow, che bella casa! Hai anche la servitù al quanto vedo...'
'Me la sono potuta permettere. Tranquillizzati, loro adesso vanno via, ritornano stasera alle 20.30 per cucinare.'
'Mh mh.'
'Adoro i tuoi mugolii...' ghigna sorridendo maliziosamente.
'Questo è il corridoio. La mia camera è al piano di sopra...'
'È bellissima, sembra una reggia questa casa.' è davvero fantastica.
'...e questa è la mia camera.'
Oh mio Dio. È stupenda. Enorme, le pareti rosse, piena di aggeggi costosi e un letto grandissimo.
'Simon, è imbarazzante. Non possiamo evitare?' chiedo.
'E dai, so che ti piace provare piacere, l'ho notato.' si avvicina e mi getta sul letto.
'Fai come se fosse la tua prima volta piccola, non credo ricordi ciò che è successo ieri...' e già, parzialmente non ricordo proprio nulla.
Mi bacia molte volte sul collo, poi mi leva la maglietta, mi levo le scarpe e i calzini, ed anche lui fa lo stesso.
'Devi aiutarmi anche tu a spogliarmi, sai?'
Che imbarazzo.
Comincio a levargli i pantaloni e lui ricambia levandomi i leggins. Dopo mi bacia con la lingua e nello stesso tempo mi leva gli slip.
'Di regola dovresti levarmi i boxer...' o-kay.
Obbedisco e poi prende una bustina dal cassetto del suo comodino.
Si infila il preservativo e poi mi chiede:
'Sei pronta?'
'S-sì.' balbetto ancora per l'imbarazzo.
Apro leggermente le gambe e poi penetra con dei movimenti in avanti e all'indietro.
Comincio a gemere per il piacere che percorre la zona e poi dei brividi sciano per tutta la schiena.
Lui geme ancora di più e mi bacia a più non posso.
Devo dire che l'imbarazzo comincia ad andar via, mi sto abituando a questo genere di cose.
Dopo qualche minuto, esce. Per finire mi fa un succhiotto sul petto.
'Questo è un piccolo regalino, direi bello evidente. Allora, ti è piaciuto?'
'Ehm... è stato imbarazzante, ma piacevole. Non avevo mai provato queste sensazioni così forti...' gli confido.
'Adesso le hai provate piccola.' e mi bacia fogamente con la lingua.
'Devo dire che ci sai fare, eh.' mi riferisce.
Arrossisco tantissimo.
'Simon, posso vestirmi adesso? Però dovresti uscire dalla stanza...'
'Ma se ti ho vista nuda per tutto questo tempo!' esclama col volto stranito.
'Lo so, ma mi sento troppo in imbarazzo. Ti prego...'
'Okay.'
Si veste e va fuori.
Simon's Pov
Questa ragazza è strana: è stata nuda tutto il tempo in cui l'abbiamo fatto, ed adesso si imbarazza!
Però devo dire che non è come tutte quelle puttane che mi sono fatto come la Pattinson, come la McCarter o come tutte le altre ancora della lista infinita... Lei è angelica, timida, si imbarazza facilmente, come una bambina piccola. Sono stato un coglione a ricattarla, ma ne è valsa la pena. Mi eccito solamente a guardarla da lontano.
'Simon...'
'Ehi.'
'Sto andando.'
'Ricorda: del nostro rapporto non ne devi parlare con nessuno.' l'avverto
'Tanto non ho nessun amico né tantomeno conoscente qui a Philadelphia, solo mio fratello Evan.'
'Ahahah, lo chiami anche fratello ora?'
'C'è qualche problema?! Gli voglio un bene dell'anima, è una persona fantastica e con me si comporta benissimo.'
'Capisco. Ti accompagno.'
'Non ce n'è bisogno, so la strada.' comincia ad andare, ma la prendo per il braccio.
'Cazzo Natalie, stai esagerando ora. Non voglio litigare ogni santo giorno con te, mi sono già bastate le litigate con quel tossico di mio padre e con quella tossica e prostituta di mia madre...'
'Tossici?' mi chiede. Cristo!
'Fai finta di non aver sentito. Andiamo.'
L'accompagno e la saluto quando lei è ancora di spalle con un bacio sul collo.
Natalie's Pov
È strano provare queste sensazioni, e la paura che qualcuno lo venga a sapere è molta.
Sono troppo sensibile, le lacrime scorrono come una cascata. Ma pensa al lato positivo Natalie, almeno nessuno saprà che l'hai fatto la prima volta con Simon Jensen. Speriamo che questa cazzata finirà presto.
Mi metto a correre verso casa mia piangendo ancora ma, dopo un po', mi schianto contro qualcosa, o meglio... qualcuno.
'Scusami, non volevo.' un ragazzo riccio dagli occhi verdi e splendenti mi aiuta a rimettermi in piedi.
'No, davvero, è colpa mia, devi scusarmi tu.'
'Mi chiamo Harry.' mi porge la mano.
'Natalie.' gli riferisco.
'Piacere di conoscerti. Ci si vede in giro.' e se ne va.
Credo di averlo già visto da qualche parte, credo a scuola... boh, non ricordo. Farei meglio a tornare a casa.
Sono di già le 18. Che tempestività.
'Natalie!' esclama Patricia.
'Ehi Patricia.'
'Ma su! Chiamami mamma!'
'Scusami, ma considerare anche te una madre è difficile. Ne ho già una e non ne voglio avere un'altra. Per me sei come una sorella strettissima, sappilo. Ti voglio tanto bene nonostante ti conosca da pochissimo tempo.' mi abbraccia.
'Quanto sei dolce Natalie.' dopo si stacca e mi saluta.
'Evan, già di ritorno?' gli chiedo.
'C'era Bella alla festa...'
'E come mai sei tornato?'
'Non volevo vederla in quello stato.'
'Ti capisco. Senti... sai dove abita Bella?'
'Di fronte alla stazione, in una piccola villa, perché?'
'Curiosità. Ehm, io vado a comprare qualcosina. A dopo.' e gli do' un bacio sulla guancia.
-
Premo il campanello della casa di Bella.
'Sì?' penso sia il padre.
'Ehm... Bella è in casa?'
'È appena tornata. Lei chi è?' domanda.
'Un'amica di classe, Natalie Clarke.'
'Salga.'
Mi apre il cancello.
Salgo le scale e raggiungo la porta.
'Buonasera sig. Kennet.'
'Buonasera sig.ina. Entri.'
'Ah, sei Natalie. Vieni!' è entusiasta di vedermi. Probabilmente non ha nessuno che le viene a far visita negli ultimi tempi.
'Dimmi, mi sembra strano che qualcuno mi venga a fare visita. Non ho mai avuto alcun amico o amica da metà del primo superiore...' povera ragazza.
'Ora ce l'hai.' sorride. Mi piace vederla così.
'Cosa volevi dirmi?'
'Beh... sai, volevo parlarti di Evan Smith.' è sbalordita.
'E-Evan?! Ehm... e cosa centrerei io?'
'Bella, sappi che non voglio farti ricordare i momenti passati, voglio solo parlare da amiche, ti va?'
'Sì, dimmi.'
'Lui sta malissimo da quel giorno in cui ha fatto quella cazzata, l'ho notato...'
'Ben gli sta. C'ho sofferto, ed ecco le conseguenze: sono diventata un'asociale, quella che tutti mettono da parte. Vado una volta alla settimana dalla psicologa perché non ho nessuno con cui parlare, e grazie a lei un po' sono guarita, un anno fa ero ridotta malissimo a causa sua!' piange.
L'abbraccio.
'Secondo me hai bisogno di qualcuno con cui confidarti. Che ne dici di uscire insieme stasera in un locale a prendere qualche cocktail? Neanch'io ho amici qui.'
'Non è il caso... non so che mettere e non so truccarmi...'
'Ferma ferma. Tu stasera vieni a casa mia e me la vedo io.' le dico.
'C'è Evan, non posso.'
'Tranquilla, lui la sera di solito esce e non c'è quasi mai a casa.'
'Mh, ci sto.'
'Così mi piaci. Su, andiamo!'
Prende qualche spicciolo, il cellulare e, con il permesso del padre, andiamo verso casa mia.
'Mamma mia, che villa da sogno!' esclama sbalordita.
'Ti ringrazio.'
'C'è anche la piscina con idromassaggio. Ci si potrebbe fare una festa da sogno qui dentro.'
'Ci penserò, ottima idea. Dai vieni che mangiamo la pizza che ha preparato la compagna di mio padre.'
'Con piacere.'
Mangiamo e poi ci rechiamo al piano di sopra, in camera mia.
'Wow, che bella stanza! Questa villa è la più grande che abbia mai visto, più grande anche di quella di Simon Jensen.' e ti pareva, Jensen non manca mai nei discorsi della gente.
'Uhm, grazie ancora. Dai, prepariamoci.' le propongo.
'Allora, tu stasera ti metti quest'abito blu aderente che va sino a metà coscia con scollatura a cuore.' glielo mostro.
'Natalie, è troppo scollato.'
'A maggior ragione! Devi essere sexy.' faccio la maliziosa.
'Ahahah, dammelo dai...'
Va in bagno e lo indossa. Mi conosce da pochissimo, non si cambia d'avanti a me. Ha il mio stesso comportamento, proprio come oggi con Simon.
'Come sto?'
'Ti sta da dio Bella! Che numero porti?' le chiedo.
'38.'
'Coincidenze?' tiro fuori i miei tacchi blu e glieli porgo. Mi guarda in modo strano riferendomi con gli occhi che sono troppo alti.
'Non fare storie.' li prende e le indossa.
'Le sai portare, vero?'
'Sì, indossavo spesso i tacchi prima.'
'Bella, mi vesto e poi ti trucco.'
Opto per un vestito bordeaux aderente con dei brillantini argentati sul petto ed una piccola cinturina in vita. Indosso dei tacchi argento di circa 10 cm.
'Mamma mia Natalie, sei... stupenda.' si complimenta.
'Tesoro, ti ringrazio! Dai, ora trucchiamoci.'
Decido di mettere della cipria al posto del fondotinta in modo che non colerà nulla, del primer per occhi, eye-liner, matita nera nella rima interna, mascara, fard e tinta labbra rosso scuro.
A Bella metto anche della cipria, dell'ombretto dello stesso colore del vestito, del mascara, della matita blu nella rima interna, fard e la mia stessa tinta labbra.
'Ehm Natalie, non sembro io con questo viso.'
'Sei bellissima, tutti rimarranno stupefatti quando ti vedranno.' mi complimento con lei. Sorride.
'Ha parlato la più bella di tutta la scuola.' si riferisce a me. Ma magari.
'Ma come ti viene in mente di dire questo?' rido.
'Lo dicono tutti a scuola, e lo penso soprattutto io.' cristo, non credevo fossi così ammirata.
'Io invece penso che tu batta tutti. Ti guarderanno tutti a bocca aperta stasera, questo locale è frequentato da molti studenti dell'Armen.'
Sorride ringraziandomi e poi, dopo aver sistemato i capelli, indossato le borse ed avervi inserito qualche soldo ed i cellulari, ci incamminiamo verso il locale, il quale è vicino alla mia villa.
Sono le 21, è già abbastanza pieno, ma la musica ancora è un po' bassina.
Appena entriamo, tutti gli occhi sono puntati su di noi.
Si sentono delle vocine su Bella: 'ma quella lì è la Kennet?', 'è cambiata di nuovo l'asociale?', 'sarà stata Natalie Clarke, lei si che è sexy'. O-kay.
Entriamo e ci accomodiamo ai divanetti.
Il bar-man arriva fuggendo per ordinare.
'Allora ragazze... cosa prendete?'
'Io vodka alla pesca.' rispondo.
'Io invece una Corona.' ordina Bella.
Arrivano immediatamente.
'Ecco a voi.'
Sorseggiamo le bevande e, dopo un po', noto che un ragazzo mi osserva intensamente. Harry.
'Natalie, ma hai visto come ti guarda Harry Rockwell?'
'Già. Viene nella nostra scuola?' chiedo.
'Sì. 5'F. È un bel ragazzo, eh?' mi guarda maliziosa.
'Sì.'
'Ci sa fare con le ragazze, ha molta esperienza.' mi riferisce.
'E tu come lo sai?'
'Ritorniamo in primo superiore. Ci provava, ed anche bene. Solo che io...' la blocco.
'...amavi Evan.'
Afferma con un cenno del capo.
'Buonasera. Posso sedermi?' è Harry.
'Perché no.' lo invito a sedersi accanto a me.
Accanto a Bella si accomoda un ragazzo che ci sta per provare, proprio come sta per fare Harry.
'Sei bellissima.'
'Mh, ti ringrazio.' rispondo al complimento.
'Ti va di fare un giro fuori?' mi propone.
'Va bene.' rispondo flebilmente.
'Allora... da quel che so frequenti la 3'E...'
'Sì.'
'...e sei al banco accanto a Simon Jensen.' si è informato il ragazzo.
'Ehm, già.'
'Tranquilla, non sono uno stalker.' ride. Lo devi essere un'altro po', ahahah.
'Non lo penso.' mento.
Mi circonda la vita per passeggiare l'uno più vicino all'altro.
'Sai che sei sulla bocca di tutti a scuola?'
'Mh, sì, me l'hanno riferito.'
'Ma tu hai guarito Bella Kennet?' mi chiede. Ahahah, 'guarito'!
'Ma no! Mica era disabile, in più ci conosciamo da pochissimo, e poi l'ho solo aiutata a sistemarsi, basta! Ahahah.' rido.
'Sei carina quando sorridi.' mostra i suoi denti perfetti e smaglianti.
Arrossisco.
'Ed anche quando arrossisci.' continua. Basta ora, altrimenti divento più rossa di un peperone arrostito.
'Devo dire che questo rossetto sta a pennello sulle tue labbra. Le rende più belle di una rosa rossa nei giardini regali.'
Sta per baciarmi. Ma dai, neanche 20 minuti di conoscenza e già vuole baciarmi? Però devo dire che non mi dispiacerebbe se lo facesse.
'Ech ehm.' tossiscono. Simon.
'Scusate se ho interrotto un momento così stupendo, ma devo parlare con Natalie Clarke. Posso?' chiede sorridendo nervosamente.
'Certo.' risponde Harry osservandolo male.
'Ti sei messa con questo spilorcio ora?' mi chiede con le sopracciglia corrugate.
'Mi stava solo per baciare, mica stiamo assieme, e poi non ci sono regole di "niente fidanzamento con persone al di fuori dello/a scopamico/a"'.
'Io non ti contraddico piccola, ma vacci piano.'
'Tranquillo, so badare a me stessa.' ritorno da Harry.
'Scusami, vuole i compiti di spagnolo.' mento.
'E glieli anche passi?'
'Che altro dovrei fare, mi tartassa se non lo faccio.'
'Stai attenta che questo montato si prende la mano con tutto il braccio. Si è fatto quasi tutte le ragazze della scuola ed adesso molte di loro hanno perso la reputazione.' dio. 'Le più troie che sicuramente conoscerai sono Abigail Pattinson e Zara McCarter. Fanno tante di quelle porcherie con i ragazzi che le capitano nei bagni della scuola che non ti immagini...e se li portano pure a casa! Il bello è che le anche riprendono ed i video vanno in giro per quasi tutto l'istituto. Povera dignità.'
'Minchia.' rispondo. 'Ops, scusami.' se continuo di questo passo la mia reputazione potrà essere a rischio.
'Tranquilla, non è successo nulla.' mi carezza la guancia.
'Se non ti dispiace... potresti darmi il tuo numero di cellulare?' mi chiede.
'Certo.'
Dopo avergli dato il numero, entriamo nel locale.
'Dov'è Bella?' domando parlando per aria.
'Deve pur essere da qualche parte...' continuo.
'Sarà con James, quello che si è seduto accanto a lei.'
'Può darsi, ma non penso sia cambiata in sì e no 3/4 ore.' affermo. In pratica è impossibile.
'Eccola lì. È un po' sballata, quello zotico dovrebbe averle offerto un po' di marjiuana...' mi riferisce Harry.
'La vado a prendere, non voglio che il padre se la prendi con me.' affermo.
Vado verso il bancone, la prendo per il braccio e la trascino fuori da quella merda.
James mi guarda malissimo, ma non me ne frega un bel niente, bastardo!
'Naty, questa roba è pazzesca, vuoi?' mi mostra la merda che ha in mano. La prendo, la getto per terra e la pesto violentemente.
'Non ci provare più, chiaro?' mi mostro meno arrabbiata di quanto lo sono realmente.
'Chiaro.' sbuffa.
Vado a prendere le borse che ho gentilmente chiesto al bar-man di tenerle per un po', e poi usciamo.
'Harry!' urlo per farmi sentire.
Mi raggiunge.
'Vedi che io torno a casa, va bene?'
'Di già? Sono solo le 23.00.' si mostra un po' triste.
'Devo sistemarla.' indico Bella.
'Capisco. Ci vediamo.' e mi dà un bacio sulla guancia.
Esco e poi qualcuno esclama:
'Che cazzo ci fai con lei?!'
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Attratta da un bastardo.
RomanceNatalie Clarke, 16 anni, vivace ma allo stesso tempo testarda. Appassionata di musica e carattere confusionario. Simon Jensen, 18 anni, lunatico e stronzo. Appassionato di moto e per niente serio. Due persone completamente diverse, incontrate per pu...