Ciao ragazze spero vi stia piacendo come continuo,mi raccomando votate e commentate mi mancate tanto e non siete più attive come prima,forza fatemi sapere cosa ne pensate.Bacioni,vi voglio bene. :)-Angie
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Esco velocemente dall'edificio e cerco subito un taxi.
''Taxi,taxi...la prego si fermi!'' Inizio ad urlare disperata.
Quando vedo un taxi fermarsi mi precipito all'interno dicendo velocemente l'indirizzo al tassista.
Appena arrivo corro per arrivare all'interno della carcere quasi dimenticando di pagare quel povero uomo.
"Oddio,mi scusi che sbadata..." Dico tornando indietro da lui infilando le mani nella borsa molto frettolosamente per trovare il portafoglio.
"...ecco a lei,mi scusi di nuovo" Gli dico porgendogli il denaro con un sorriso.
"Si figuri signorina" Mi risponde sorridendo gentilmente.
Mi incammino di nuovo all'entrata stavo per entrare ma il Detective Parker mi precede.
"Signorina Johnson é sempre un piacere rivederla" Mi dice porgendomi la mano a mó di saluto.
"Vorrei dire la stessa cosa di lei signor Detective Parker..." Dico stringendogli la mano con un sorriso.
Il Detective ricambia il sorriso divertito dalla mia affermazione.
Mi fa segno di seguirlo e così ci incamminiamo per arrivare nel suo ufficio.
Il Detective é un bell'uomo, credo che sia sulla quarantina ,é alto e snello,ha i capelli neri e gli occhi scuri come il petrolio.Penso sia spostato.
Un giorno vidi la fede al dito...ricordo di essere rimasta abbastanza stranita quando circa una settimana dopo no vidi piú la fede.
Non la porta nemmeno oggi...Scuoto la testa per scacciare quei pensieri e noto che oramai siamo arrivati nel suo ufficio.
"Si accomodi pure Signorina Johnson."
"La ringrazio..."Dico sedendomi poi aggiungo:"Allora voleva vedermi,cos'é successo?La prego veloce ed indolore" Finisco la frase con un sorriso amaro sul mio viso.
''Beh allora se lo vuole veloce ed indolore sarà così'' Prende un bel respiro e poi continua:''Lei e suo padre siete in grave pericolo''
Sbarro gli occhi, il mio respiro aumenta pesantemente così come i battiti del cuore che pareva voler uscire dal mio petto.
''C-come dice scusi?Ma-ma perché?'' Domando incredula con voce tremolante.
''Suo padre qualche giorno fa è stato aggredito nella sua cella...non so come e quando ma sono riusciti ad entrare ed aggredirlo,ho anche molta vergogna a dirle questo perché come carcere dovremmo essere abilitati o per lo meno preparati a cose del genere che non dovrebbero mai accadere e invece...''
Rimango al mio posto tremolante senza aggiungere una parola così il Detective decide di continuare.
''Suo padre ora non è qui, è stato spostato in una carcere di massima sicurezza,lì le posso garantire che non le succederà niente di brutto Signorina''
Sbarro gli occhi e aggiungo:''Come mio padre non è qui? Non posso vederlo? Io gli devo parlare,devo sapere come sta,cosa devo fare,chi sono...'' Prima che potessi continuare la frase il Detective mi ferma.
''Non vada in panico signorina Johnson,ora le spiego tutto,si calmi però...''
Prendo un bel respiro e annuisco con la testa senza proferire parola.
''Allora ecco qui cosa faremo,prima di tutto aumenteremo la sicurezza anche per lei,sicuramente chi cercava suo padre cercherà anche lei...'' Dei brividi attraversano il mio corpo sentendo queste parole, il Detective notando questa reazione subito si affretta ad aggiungere:''Non sarà mai da sola signorina Johnson,non si deve preoccupare,finché non scopriremo chi sono e cosa vogliono non la lasceremo...non le succederà niente di male''
Annuisco con lo sguardo impietrito perso nel vuoto.
''Mi dica però dov'è mio padre, voglio comunque parlargli...ne ho bisogno''
''Certo,le scrivo subito l'indirizzo'' Mi dice il Detective guardandomi con molta compassione.
Mi porge il fogliettino con l'indirizzo e lo ringrazio avviandomi verso la porta per uscire da quell'inferno.
Lui mi segue silenziosamente fino all'uscita della carcere,mentre io pensavo a cosa fare e a chi poter chiedere aiuto...non sono riusciti a proteggere mi padre qui figuriamoci a me fuori di qui.
''Ah signorina Johnson, ho un'altra informazione che potrebbe interessarle...''
Annuisco incitandolo a continuare.
''Il signor Collins,Ryan Collins è stato rilasciato già quattro mesi fa,ma non si ha nessuna traccia di lui...lei ne sa qualcosa? ''
Ryan?Ryan è uscito?
''I-io no,non sapevo fosse già stato rilasciato...con me non si è fatto vivo signor Parker''
''Ok,beh se sa qualcosa me lo faccia sapere,mi chiami quando vuole e si ricordi avrà sempre una pattuglia a proteggerla...questa situazione è abbastanza normale visto che è figlia di un assassino e malfattore...''
Annuisco rivolgendogli un sorriso amaro...assassino e malfattore, era proprio questo mio padre,solo sentirselo dire è molto brutto.
''La ringrazio,buon proseguimento Detective Parker''
''Non c'è bisogno di ringraziarmi signorina Johnson, faccio solo il mio lavoro ,si prenda cura di lei.''
Annuisco e esco velocemente dall'edificio.
Raggiungo la strada sperando di aver un po' di fortuna e trovare un taxi.Mi appoggio su un muretto lì vicino e aspetto,mentre lacrime amare solcano il mio viso.
**
Torno a casa stanca morta poggio tutto per terra e mi butto letteralmente sul divano.
Ripenso e penso a tutto quello che mi ha detto il Detective e non so cosa fare...Decido di farmi una doccia e l'indomani sarei andata a trovare mio padre.
Faccio per togliermi le scarpe quando sento un rumore provenire dalla mia cucina,impaurita rimango lì dove sono immobile facendo attenzione a non emettere nessun tipo di suono.
Prendo un respiro profondo e così facendo prendo la prima cosa che mi capita in mano e mi dirigo in cucina.
Dall'angolo di stanza dove sono nascosta dietro ad un muro scorgo una figura,mi dà le spalle...credo sia un uomo con un cappuccio in testa.
Decisa mentre compongo il numero della polizia vado verso di lui e gli tiro qualunque cosa avessi in mano.
Mi accorgo solo dopo di aver visto il vaso andare in mille pezzi che appunto avevo un vaso tra le mani...per giunta il mio preferito.Intanto l'uomo sviene per terra e piano piano mi avvicino e gli tolgo il cappuccio.
Non riesco a credere ai miei occhi...il pezzo restante del vaso che avevo in mano cade per terra frantumandosi in mille pezzi proprio come il primo.
''R-Ryan?'' Una parola esce quasi come un sussurro dalla mia bocca...ineccepibile.
Ryan disteso ad occhi chiusi nella mia cucina, per colpa mia.
Ryan Collins.
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Discover:All I Want Is You
Chick-LitContinuo di Discover | | | V Discover -Samantha Johnson fá parte di una ricca famiglia Samantha ha 17 anni Samantha ama i libri Samantha cadrà nella trappola dell'amore Ryan Collins 21 anni Veglia su Samantha da anni,perchè ? Non sarà una...