Solo noi due

5.

Aperta la porta di casa, trovò Giorgio che le veniva incontro sorridendo. Stranamente aveva un'espressione tranquilla, stranamente non era al pc, stranamente si sentiva un delizioso profumino provenire dalla cucina. Per lui questo era un giorno favoloso, il suo capo si era finalmente accorto dell'impegno che impiegava quando si trovava al lavoro. Aveva ricevuto una promozione: era diventato il responsabile del reparto in cui lavorava. Ciò significava uno stipendio più alto e una maggiore flessibilità dell'orario lavorativo. Adesso il suo salario bastava a mantenere interamente la casa e quello che avanzava poteva essere consumato per fare la spesa, quindi lo stipendio di Martina poteva essere interamente destinato allo svago, visto che la retta dell'università le veniva pagata dai genitori. Giorgio era così felice da aver preparato la cena, fatto il bucato e tutti gli altri lavoretti necessari in casa. Questa volta non dovette costringere Martina a mangiare. Era sfinita, e ancora aveva molto da studiare. Decise però di non rovinare questo momento di felicità e per una sera abbandonò lo studio, promettendosi di studiare tutto il pomeriggio seguente, essendo il suo giorno libero dal lavoro. Dopo cena Giorgio volle uscire per fare una passeggiata in centro. Tra poche settimane si sarebbero conclusi cinque anni di fidanzamento. Voleva regalarle un anello, ma non conosceva i gusti di Martina, che sembrava non dare peso a queste cose. Non era attirata particolarmente dai gioielli, o dai vestiti, o dalle scarpe, ma quando le venivano regalati si leggeva in faccia che le faceva piacere riceverli. Per questo Giorgio, appena ne aveva la possibilità, la riempiva di regali. Trascorsero tutta la notte passeggiando, noncuranti né del freddo, né della stanchezza, né di come avrebbero affrontato la giornata seguente. Camminavano per il centro di Milano mano nella mano, giocando e scherzando, contenti di essere l'uno al fianco dell'altra, felici di bastare a se stessi.