Quel Maledetto Volo

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Quel maledetto volo

Sono le 22 e 40 quando mi chiama Andrea.
" no no, non esiste, ma dai è tardi...... dai, però dammi 20 minuti per prepararmi"


Zero voglia di uscire, ma per svagarmi un pò ci stava... un solo drink in effetti.
Andrea sarà in ritardo come al solito, facciamo una chiamata veloce, ho voglia di sentirla. OCCUPATO.
Riprovo, OCCUPATO.


Che strano ci sentiamo tutte le sere, va bhè sarà impegnata mi dico, anche se effettivamente non andava benissimo ultimamente, mille litigate, un sacco di problemi con le case, il lavoro che la opprimeva, il padre che non si faceva sentire, un periodo un pò difficile mi dissi, passerà.
Con comodi 15 minuti di ritardo arriva Andrea, preso benissimo come sempre, dice di portarmi in un posto nuovo che deve incontrare un'amica..come al solito.
Arrivati sul posto, il clima è di festa, tutti bevono, qualcuno fuma, qualcuno limona.... sembrava una festa di liceali... ma ci stava.


Arriva Arianna con la sua amica...Chiara.
Ragazzi, una cosa incredibile, bella, alta, capelli biondi... diciamo che si faceva notare... mentre ci presentiamo noto che mi fissava con un sorrisino strano, sapete come quando le donne vogliono già farvi capire qualcosa?
Passiamo tutta la serata a bere, ridere e scherzare, si parla di lavoro, vacanze, esperienze, Andrea come al solito si vanta della suà attività imprenditoriale, che effettivamente l'aveva portato anche sulla copertina di VOGUE UK. Non male per un 26enne che è partito da zero con un'attività green.
Poco importa, Arianna e Andrea vanno al bancone a prendere altri drink, mentre fissavo Chiara, lei si era già seduta di fianco a me chiedendomi cosa facessi il giorno dopo.


Ma che domanda era? siamo qui adesso, perchè vuoi sapere cosa faccio domani? la risposta mi lascio senza parole.


"No sai, domani vado a Montecarlo, mio padre ha casa li, visto che è venerdi potremmo fare il week end insieme che ne pensi? sei simpatico potremmo divertirci!"
Premessa: non era uscito l'argomento fidanzamento, relazioni o quanto altro, nessuno dei due sapeva in che situazione fosse l'altro, anche se la sua fosse palese.


Non sapevo cosa rispondere...la mia relazione andava male, ci vedevamo poco, lei era un pò distante... in fondo potevo dire che partivo per lavoro. Non l'avrebbe mai saputo.
Le dico che è una bella idea e che ne avremmo parlato con Andrea e Arianna, magari sarebbero venuti tutti. l'idea la rese felice. Effettivamente poteva anche non succedere nulla....si come no.
Non riuscivo a pensare ad altro, tutta la sera mente gli altri ridevano, Chiara mi fissava e rideva, Andrea che parlava, avevo in mente solo quel weekend. Una fuga dalla realtà che stavo vivendo, un paio di giorni a Gardaland insomma, forse ne valeva la pena.


La serata passò più in fretta del previsto e venne l'ora di andare a casa, Andrea aveva già broccolato con Arianna ovviamente e quindi gli dissi senza storie che prendevo un taxi per tornare e di accompagnare le ragazze a casa... Non l'avessi mai fatto. In un secondo Chiara scaricò Ari e disse che tornava con me in taxi.


Ero fottuto.


Lei abitava molto più lontano e con la scusa disse al taxi di portare prima me. Non riuscì nemmeno ad oppormi, non una parola, non un movimento quando arrivammo sotto casa mia e lei scese dal taxi mentre io pagavo, come se tutto fosse già scritto. Da qualche parte.
Doveva andare così.

Ore 8.00, suona la sveglia.


Ero già in ritardo per quel maledetto volo, mi alzo, doccia veloce, camicia nuova, due robe in valigia e chiamo un taxi.
Non vedevo l'ora di vederla.

Arrivati in aereoporto, mando un messaggio, "sto partendo."
Non leggo nemmeno la risposta, mi fiondo sull'aereo, prendo le mie gocce, si odio volare quindi preferisco dormire bello rilassato tutto il viaggio. Infatti cosi succede. In men che non si dica arriviamo, sentivo già la sua pelle sulla mia, i suoi capelli lunghissimi, le sue fossette quanto rideva, le sue mani, che odiava perchè aveva le dita piccole.....


Ma come faceva a mancarmi così tanto ? Era surreale.


Un sentimento così non lo provavo da tantissimo tempo, quel brivido, quella sensazione di felicità, quell'euforia per le piccole cose. Volevo vederla.
Subito dopo il checkout, chiamo, non una parola, non una cenno di emozione, non una chiaccherata, solo "dove sei?" "All'uscita B a destra."
Mi precipito li....e la vedo.


Li c'era Giulia, la mia fidanzata da un'anno, che vive però a NewYork per uno stage di 6 mesi.
Era li, con i suoi capelli lunghi, le sue forme, il suo profumo e si, anche le sue manine ovviamente.


Scarpe da ginnastica, tuta grigia e canottiera bianca, non era mai stata cosi sexy .....o forse perchè non la vedevo da tempo. I capelli ancora arruffati, lo sguardo un pò assonnato, una bambina insomma.
"Ma non potevi avvisarmi pri..." "Non dire una parola" dissi io.
Mi guardò con un certo sconcerto, non le avevo mai risposto cosi, non ero mai stato cosi diretto con lei, non se lo aspettava, la avvisavo settimane prima che andavo.


La baciai davanti a tutti, con una passione tale, che anche le guardie si girarono a fissarci....

Si fissavano quei due ragazzi che esprimevano il loro amore davanti a tutti, senza nessuna paura, senza nessun pensiero.
Era per questo che la nostra relazione andava male, la distanza, lei sempre in viaggio, io sempre titubante, non le dicevo mai quello che pensavo, non volevo sapesse le mie emozioni e lei si arrabbiava, non comunicavamo abbastanza.
La distanza certo non ci aiutava, skype non è uguale a un bacio, facetime non sostituisce una cena a lume di candela, whatsapp non è come una chiaccherata al parco o in spiaggia.
Ma noi eravamo li, dopo un anno, ancora insieme, nonostante tutto.
E proprio in quel momento finalmente capii, il motivo che mi legava a lei cosi tanto.... la amavo.


Più di ogni altra cosa.


E glielo dissi li, su due piedi, in aereoporto, preso da un'emozione fortissima che mi faceva solo balbettare cose a caso, finche lei non si mise a piangere dall'emozione e mi disse che non vedeva l'ora perchè anche lei mi amava da tempo, ma non voleva dirmelo "online" ovviamente.
Le raccontai tutto, di tutta la serata, di Andrea, dei drink, di Chiara, di come era venuta a casa mia e di come le avevo detto di prendere un taxi perchè ero fidanzato e non volevo, di come presi il volo per NY 10 minuti dopo spendendo metà dei risparmi del lavoro e di come dissi al mio capo che mi prendevo una settimana di ferie per stare con lei.


Per stare con la persona che mi amava, a migliaia di chilometri da me, che c'era sempre, da un anno, che mi aiutava in ogni cosa, che ci credeva con me,
con la mia fidanzata, che non volevo perdere per nulla al mondo.


Perchè l'amore è cosi.....difficile.


E se veramente sai dovè il tuo "amore", fai di tutto, per andartelo a prendere.

Quel maledetto voloWhere stories live. Discover now