Baker's Pov
A te che osservi con i cerotti negli occhi.
Che trascini tutti quanti nella tua panchina.
Scomparendo con... Con le cipolle.
Le cipolle nascondono segreti oscuri e profondi.
Ascolta mentre urlo, lo senti?
Suppongo di si. Voglio dire, pure un sordo ti sentirebbe.
Grido il tuo nome, e l'eco torna indietro. Questa è la logica.
Tutto torna tranne te, che non torni mai. Chi tornerebbe da un depresso molestatore di oggetti?
IO NON MOLESTO OGGETTI! IO LI CONTEMPLO FISICAMENTE.
Improvvisamente odo il rumore di un vetro rotto.
Mattone e carta.
Donate 2euro per tutte quelle panchine, quei muri, e tutti quegli oggetti, che ogni santo giorno, devono subirsi le terribili molestie del depresso panettiere. Damian Baker.
Osservo con ira il foglio.
"Chi va la?" Grido attraverso la finestra.
"Stalker!" Urlo, subito dopo aver intravisto la lunga chioma scura della ragazza del cerotto.
"Io non ti stalkero, ti osservo."
"Che significa questo?" Domando buttandole il foglio in faccia.
"Come che significa? Doniamo tutti 9euro alle povere panchine e i muri, che vengono maltrattati da panettieri depressi ciclati, manco fossero stati lasciati dalla ragazza, che non hanno mai avuto."
"Non erano 2 euro? Che furto." Sbuffo.
in tutto questo stiamo gridando, io dalla finestra, e lei da sotto, mentre la mia vicina anziana ci osserva sconcertata e un po' con timore.
Cosa? È sparita!
Chiudo la finestra ancora scosso.
"Le panchine sono belle,
puoi guardarle o molestarle.
Ma attenzione... Attenzione,
da Stevenson non fatevi scoprire.
Le panchine son monelle,
Scappan via, o ti conquistan.
Ma attenzione, attenzione,
da Stevenson non fatevi scoprire." Canticchio.
Afferro la mia chitarra, cercando di formare una melodia adatta a questa canzone.
"Che fai? Ora mi dedichi pure canzoni?" Lascio cadere la chitarra spaventato.
"Spunti sempre come mia madre quando deve scegliere le tovaglie."
"Io ti osservo."
"Sempre." Fa un verso teatrale e infine fa la sua uscita di scena.
