Capitolo 1- Quasi come sempre

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Tutto iniziò tanto tempo fa, in una terra lontana, al di là delle Colline del Giglio, nella Valle dei Lepricani, dove c'è un piccolo paesino nel quale vi è una maestosa reggia, dove vivono nobili e reali da generazioni, che lo governano. Una di queste nobili è una fanciulla dalla lunga chioma fluente e dagli occhi di giada, l'unica erede al trono, la principessa Tina. Ma ella non è come le altre principesse che leggevate nelle fiabe per bambini, è un po' particolare. Ad esempio, non è molto gentile ed ingenua. Per chi avesse letto la celebre saga di Harry Potter, sappiate che se frequentasse Hogwarts sarebbe una perfetta rappresentante della casata Serpeverde. Infatti, il suo essere ambizioso, furbo,intraprendente e presuntuoso si mescola alla pigrizia, acidità,egocentrismo...ma ha anche dei difetti. Ecco come i cittadini descrivono il suo carattere...

Come tutti gli altri giorni, la principessa Tina si è alzata svogliata dal suo comodo letto, con i raggi solari che entravano dalle pesanti tende, appena aperte dalla cara e fedele serva Pia, la quale era già pronta a servire e riverire Tina. Calzate delle morbide vesti blu notte, la fanciulla si apprestò per la colazione, disposta su un lungo tavolo di legno di noce. In realtà non le importava niente del pasto. Infatti, ogni giorno si svegliava con il pensiero fisso del padre Sebastiano malato e si domandava sempre se fosse peggiorato. Purtroppo, al suo tumore non c'era cura e ogni suo giorno poteva essere l'ultimo. Il medico aveva riferito che gli restavano solo pochi mesi di vita, viste le sue condizioni.

La principessa non mangiò quasi nulla e si avviò prontamente nella camera del re. La visione che ebbe la lasciò con il fiato mozzato in gola: La pelle biancastra assomigliava a quella di un fantasma, la testa e la fronte, oramai scoperte da qualsivoglia tipo di pelo a causa dell'età, erano imperlate di sudore e la sua stanchezza e debolezza si manifestava sul suo volto malconcio. La moglie, non che regina Caterina, si alzò di scatto dalla sua sedia, dove stava gli dando da mangiare, appena sentì il cigolio della porta. Con un tono preoccupato, disse alla figlia: -Buongiorno cara, tutto bene? Ti aspettavo sai, devo darti un'importante notizia da parte mia e di tuo padre, soprattutto-. La incitò a sedersi per poi proseguire senza aspettare una risposta: -Ormai siamo troppo vecchi e non ci stiamo più con la testa...Hai 16 anni e ti consideriamo abbastanza grande e matura per diventare una regina e quindi pensiamo sia necessario che ti trovi un principe entro poco tempo, oppure ci penseremo noi a modo nostro. Per iniziare, possiamo organizzare un ballo, ad esempio-. La principessa strizzò gli occhi dalla sorpresa. "io regina? ma in quale universo? ma che? NO! Assolutamente NO! Ma che cavolo non potevano fare un maschio oltre a me? Vabbe tanto sarei stata sempre io la migliore...ma questi sono dettagli" pensava. Ma dopo uno sguardo sofferente del padre da "è l'unica possibilità per il regno" fece un minuscolo cenno di assenso con il capo.

Tina era figlia unica e odiava esserlo. Preferiva di gran lunga avere un fratello maggiore che sarebbe diventato il re dopo i suoi genitori, mentre lei poteva rimanere la principessina viziata quale era. Ma l'unico parente che si avvicinava di più ad essere suo fratello era suo cugino Gabriele, figlio di un ricco mercante di stoffe pregiate, con il quale trascorreva lunghi pomeriggi passeggiando o suonando il pianoforte della grandissima sala da ballo. Suo cugino era anche una delle poche persone che sopportava e adorava passare lunghi pomeriggi in sua compagnia. Proprio in uno di quei pomeriggi le confessò qualcosa di proibito che stava compiendo. Le aveva confessato un sentimento nascosto per molto tempo. Era gay. A quella rivelazione la principessa ci rimase di sasso: e come biasimarla! Però tutto ciò era molto pericoloso.

La ragazza non usciva quasi mai per visitare il paese che i genitori governavano, perché riteneva che la sua reggia potesse offrire tutto ciò di quale aveva bisogno e la teneva lontano da persone tossiche, ignoranti e, soprattutto, pericolose. Stessa cosa per la verde campagna circostante. Non si era mai resa conto di tutto ciò che capitava in quel povero paese. Era isolato a causa delle colline e dei fiumi, che creavano un perimetro irregolare e sostenuto da possenti mura. Ma qualcosa la destò dai suoi pensieri: una ragazzina alta un metro e un filo d'erba che scorrazzava in lungo e in largo per la piazza principale, inciampando sui suoi stessi piedi o contro i passanti. Era la postina Rachele. Era arrivata la sua fine!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2017 ⏰

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