Capitolo 1

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Che disastro.
Altro compleanno.
Solito compleanno tra amiche. Stessa gente di sempre,stesse canzoni,stessi giochetti per ammazzare il tempo.
Che banalità.
"Mamma ti chiamo io quando devi venire a prendetemi"
"Va bene,fai la brava e non essere sempre scontrosa con tutti! Sorridi alla vita!"
Faccio finta di non sentire nulla e mi avvicino alla porta di casa controllando di avere tutto ciò che mi serve per stare fuori casa quelle tre orette necessarie.
"Siete già li?"
Scrivo un messaggio alle mie migliori amiche per assicurarmi di non essere la prima e di dover affrontare interminabili conversazioni con la festeggiata.
"Si siamo tutte qui,muoviti ritardatariaaa"
"Okay arrivo,state calmee"
Poco più di 10 minuti e sono sul posto.
Vedo i soliti volti,poche sono le persone di cui non conosco il nome.
"Da quanto siete qui?"
"Una mezz'oretta,caspita devi fare colpo che ti sei truccata cosi bene?"
"Sese proprio"
"Ah no giusto lei pensa ancora a quel deficente"
"Zitte che non è vero"
"Tanto lo sappiamo"
"Andiamo a mangiare qualcosa piuttosto"
"Cambia discorso si"
"Vi odio"
Loro sono le mie migliori amiche,mi conoscono fin troppo bene,mi leggono nel pensiero. Purtroppo la maggior parte delle volte hanno ragione,che si tratti di banalità o altro hanno sempre ragione.
"Oii tanti augurii tesoroo"
"Grazie millee"
"Che carina che sei vestita cosi!"
"Grazie! Piuttosto te,il mio amico ha detto che sei davvero una gran gnocca"
Mi giro per vedere di chi si tratta ed effettivamente non posso tirarmi indietro nel pensare lo stesso. Alto,ciuffetto biondo scuro,non poso stile nel vestire.
"Hahahaah beh ringrazialo"
La serata procede meglio del previsto,la musica all'interno della casa era troppo assordante cosi ci siamo dirette fuori in giardino a fare delle stupide foto con le cicche.
"Avete bisogno di sigarette voi?ahah"
Mi giro e mi ritrovo davanti il ragazzo biondo di prima.
"No le abbiamo tranquillo"
Mi faccio coraggio e gli rispondo in modo assolutamente stupido.
"Ah beh va bene"
Dopo qualche secondo gira l'angolo della casa,per poi accendersi una sigaretta e dopo qualche secondo sparire.
"Mamma,arrivo a casa da sola non serve che vieni te"
"Stai attenta,non fermarti con nessuno"
"Lo soo,sono 16 anni che mi dici sempre le stesse cose"
Mi avvio verso casa da sola,per la prima volta dopo mesi sono riuscita a provare un qualcosa per essere di genere maschile. Quadi non ci credo.
Aveva un'aria da duro in una faccina da orsacchiotto,con degli occhi tanto dolci.
Chissà se lo rivedrò mai,non voglio essere così sfacciata da chiedere nome,cognome e luogo di provenienza.

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