29.

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"Andiamo lì" sussurro a Jack indicando la porta di un bagno presumo.

Lui annuisce e tenendomi per mano raggiunge la stanzetta.

L'odore non è uno dei migliori ma fa niente. Chiudo lentamente la porta assicurandomi che non ci sia nessuno.

Sento qualcuno parlare. "No Dave, non c'è nessuno tranquillo" dice una persona. Sorrido.

Mi giro e vedo gli occhi di Jack, che luccicano.

Lo abbraccio. "Ti voglio bene" dico.

Lui sorride. "Questo bisogno improvviso di affetto?" chiede ridacchiando.

Alzo le spalle. "Non lo so, ne avevo bisogno" dico sorridendo e lui mi abbraccia ancora.

Write You》Jack GilinskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora