CAP II

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Mi svegliai alle 17:22.
Non so che orario fosse e non sapevo nemmeno se quello fosse l'orario di Brighton o di New York o di Los Angeles. Sapevo solo che erano le 17:22 e che stavo letteralmente morendo di fame. Mi ricordo solo che ero arrivata a New York dopo ben sei ore di volo passate a dormire come un sasso e a guardare stupide serie televisive degli anni '80 e, siccome avevo poco tempo per la coincidenza, una volta atterrata avevo preso subito l'altro aereo che da New York mi avrebbe portato a Los Angeles in altre 4 ore. Non ne ho mai capito niente dei fusiorari. Ne a cosa servano, ne come funzionano. So solo che esistono per complicare l'esistenza a me e tutti coloro che intraprendono viaggi abbastanza lunghi come questo. Comunque quando atterrai a Los Angeles il sole stava tramontando quindi sospettai fosse più o meno l'ora di cena. E sinceramente non potevo essere più felice. Ritirai i miei bagagli e mi diressi verso l'uscita in cerca della famiglia che mi avrebbe dovuto ospitare per i successivi 6 mesi. Uscii. Inizialmente non vidi nessuno con un viso familiare ne tanto meno che avesse uno stupido cartello con scritto il mio nome. Guardai più attentamente. Nulla. Mi sedetti sui gradini dell'aeroporto californiano e aspettai con le mie cuffiette. Passò un'ora ma nulla. Un'altra ora niente. Era ormai notte inoltrata quando vidi poi una signora sulla quarantina e una ragazza della mia età correre all'impazzata verso l'entrata. Era chiaramente visibile che erano madre e figlia erano praticamente identiche: entrambe alte, magre, capelli castani e la faccia piena di lentiggini. Stavano correndo verso la mia direzione e continuavano a sbracciarsi. Guardai l'orologio ed erano le 3 di notte. Tentai di farle capire che ero io la povera sfortunata che le aveva aspettate per più di tre ore seduta sui gradini dell'entrata di un aereo porto. Quasi non mi reggevo in piedi quando mi alzai.
-Oddio eccola-
-Mamma io te lo avevo detto che l'aereo arrivava alle 11 e non alle 2-
-Devo aver confuso questo orario con quello di tuo fratello ormai voi due mi state facendo impazzire con tutte queste feste che fate-
La signora con tanto dispiacere si scusò in ogni modo possibile e vedendo probabilmente la mia faccia esausta mi trascinò alla macchina.
-Comunque tesoro io sono Milenia Hustrof ma chiamami pure Milly- e mi porse la mano - comunque a casa c'è un bel letto caldo che ti aspetta non preoccuparti.- Finalmente una buona notizia. Davvero non riuscivo a tenere gli occhi aperti infatti, due secondi dopo essermi appoggiata al sedile posteriore dell'auto mi addormentai.

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⏰ Last updated: Jun 12, 2018 ⏰

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