Essence Williams

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Londra era da sempre stata la sua città preferita soprattutto d'inverno quando la neve cadeva a fiocchi e ricopriva i tetti di ogni casa facendole sembrare di vivere in una favola. Lei, Essence Williams, era un'abitante di quella grande metropoli che adorava. Quasi ogni giorno visitava tutte le meraviglie che quella cittadina racchiudeva. Accompagnata sempre da quella Polaroid regalata dal padre qualche anno prima, dopo la scomparsa della madre, regalava a tutti un sorriso quando la gente leggendo il suo nome nelle opere d'arti più belle esposte nelle gallerie "di poco conto", come le chiamava lei, si chiedevano chi fosse l'artista di tanta bellezza, fascino e purezza, stupendosi così quando gli fosse riferito chi fosse, indicando una ragazza minuta, occhialuta con un carattere e una personalità da vendere. Lei era sempre riuscita a cavarsela da sola nel bene e nel male, superando tutto e tutti facendo stupire le persone che più le stavano accanto e quelle a cui veniva raccontato chi fosse lei:una ragazza pura e bella dentro e fuori con i suoi pregi e difetti e con il suo carattere sempre forte che supera quello di tutti. Il suo nome era stato scelto appositamente per lei poiché la madre già dai primi mesi di gravidanza rigurgitava tutto al minimo odore di qualsiasi fragranza o profumo. Un giorno però mentre la signora faceva acquisti per la nascita della piccola entrò in un negozio e stranamente l'odore che alloggiava al suo interno non le dava alcun fastidio, anzi. "Essence of Essences" si chiamava ed esso era addolcito da note di profumo dolci e delicate che calmavano lo stomaco fragile della signora Williams costringendola a spruzzarne un po' su tutti i vestiti e a portare quel profumo dappertutto per qualsiasi evenienza. Il marito dal canto suo fu costretto a comprare decine su decine di quelle bottigliette di "profumo miracoloso" come le chiamava lui stesso. Al nono mese di gravidanza finalmente tutto era pronto e con esso anche il nome per la piccola nascitura che Mrs Williams aveva scelto da ormai tantissimo tempo tenendolo nascosto tutti quei mesi al marito che voleva conoscerlo a tutti i costi ma sapendo che donna era la sua era a conoscenza che ella non avrebbe mollato fino al fatidico giorno.

Essence era sempre stata una bambina che capiva le cose al volo così che già a dieci mesi sapeva camminare e dire le solite parole "mamma" o "papà". La sua passione per la fotografia si era affermata sin da subito e non solo per il fatto che il padre fosse un fotografo d'alta fama ma perché a soli 13 mesi aveva trovato la "Canon" poggiata sul tavolino in vetro che il padre la sera prima, troppo stanco, aveva provvisoriamente posato e poi dimenticato lì addormentandosi. La mattina la piccola Essence svegliandosi prima di tutti tormentata dalla curiosità scavalcò la culla è senza fare alcun rumore, affiancata dal suo peluche, scese quei pochi gradini che separavano il piano superiore da quello inferiore e avendo trovato la macchina fotografica sul tavolino incuriosita la prese tra le sue piccole manine l'appoggió sul parquet bianco per poi trascinarla e fotografare tutta la casa. I signori Williams sentendo tutto quel trambusto proveniente dal piano inferiore si precipitarono di sotto per poi scoprire che era solo la loro amata figlia, rivolgendo a quest'ultima un sorriso dolce e un abbraccio di famiglia.

Mr e Mrs Williams non poteva che essere più felici della loro piccola creatura che cresceva di giorno in giorno. Si ritrovarono tutto d'un tratto con una figlia undicenne che aveva paura del buio per poi passare a una tenegers quattordicenne amante di un gruppo musicale in voga in quegli anni e infine accogliere una diciottenne alle prese con le grandi aspirazioni per il futuro che era tutto d'un tratto diventato presente. "Vogliamo che segui i propri sogni" le aveva detto la madre quel venerdì mattina accompagnata dal marito il quale porse a Essence una busta blu. Quella busta racchiudeva non solo il biglietto di sola andata per Londra ma racchiudeva anche una nuova vita piena di parecchie esperienze.  Salutare con un abbraccio e un fiebile "Ci rivedremo" alle proprie ragioni di vita era difficile da fare per Essence. Varcare la soglia di quella dannatissima porta non era facile,ma almeno sapeva che li avrebbe rivisti e che stava per varcare la soglia di una nuova vita.

Nuova città. Nuove esperienze. Nuova gente. Nuova vita. Dopo quattro anni Essence non aveva così tanti amici,solo il fattorino della pizza a domicilio il quale le aveva chiesto più di una volta di uscire ma l'unica risposta che sapeva di ricevere era una fragorosa risata da parte della ragazza. Louis era il suo nome e dopo una serie di venerdì passati a ordinare pizza e a sentirsi dire "Domani sei libera?" Essence aveva invitato il fattorino a mangiare la pizza a casa di quest'ultima. Diventarono subito amici sin da quel giorno in cui Louis la fece ridere come non mai raccontandole di quel giorno in cui aveva sparso del dentifricio sul povero viso di un ragazzo.Erano diventati inseparabili ormai e dopo quattro anni a Londra le cose andavano più che bene.

Un lunedì sera una telefonata da parte del padre le fece cambiare subito il suo umore allegro di quel periodo " hanno diagnosticato un tumore celebrale alla mamma e le rimane poco tempo" queste uniche parole che le disse il padre le bastarono per farle prendere un aereo per ritornare alla propria città natale:Manhattan. Dopo soli due mesi il tumore portò via la signora Williams e con lei anche la felicità e l'allegria che Essence aveva in cuor suo.

E adesso?! Beh eccola di nuovo nella sua città dei sogni dove aveva vissuto lezioni di vita sia belle che brutte. Dopo due anni il padre l'aveva convinta a ritornare a seguire le proprie passioni regalandole per la seconda volta un biglietto di sola andata per Londra.

Ma la vita serba sempre delle sorprese, non è così? Beh se era così per Essence ce ne sarebbero state davvero tante una dopo l'altra, sconvolgendo la sua vita ancora una volta.

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HI guys

Allora questa è l'ennesima volta che pubblico una fanfiction. Vi prometto che questa non la cancellerò. Quindi la considero come la mia prima fanfiction. Beh che dire mi fa molto piacere se schiacciate lastellinatantobellina e niente. Un bacio
-Noemi:)

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