capitolo 6-whynot?

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I due ragazzi si accomodano attorno ad un tavolino in legno di un ristorante non molto lontano dalla scuola della ragazza.

-non sono qui per rovinarti l'umore o scombussolarti la giornata. Voglio essere sincero con te Iside. Questi mesi lontani da te mi hanno portato a riflettere molto. La tua assenza è stata come un pugno nello stomaco. Sono qui perché voglio che noi,torniamo ad essere quelli di una volta. - il biondo parla,lasciando senza parole la ragazza.

-sapevi benissimo a cosa andavi incontro partendo,sono problemi tuoi Justin. Tu mi hai lasciata qui da sola e ne devi accettare le conseguenze. E poi,parliamoci chiaro, non sei mai stato sincero con me,figuriamoci se dovessi esserlo adesso. -

-per me questo pranzo è inutile- asserisce Iside,alzandosi dalla sedia. Ma una mano afferra il suo braccio,e un'ombra la sovrasta prendendole la faccia tra le mani possenti e ruvide. Il suo cuore batte accelerato.

-questa volta lo sono,ed ho intenzione di esserlo ancora. Ho capito quanto vali e mi sono reso conto di ciò che ho perso. Nessuna è come te. Ti prego dammi un'ennesima possibilità.

La rossa rimane impassibile,scruta la visuale dalle spalle del ragazzo e pensa.
Pensa a tutte le cose negative che le ha fatto vivere per tutto il tempo in cui sono stati insieme.
Pensa a tutte le lacrime versate in silenzio e assorbite dal suo cuscino.
Pensa a tutto quello che lui le ha combinato. Ma,al contempo pensa che il suo cuore non ha mai battuto così forte. E iniziano a vagarle in mente tutte le esperienze positive vissute con lui. Tutto il bene che le ha dato. e incomincia a vedere la situazione in un modo differente. Incomincia​ a credere di potergli dare un'altra possibilità.

Si siede e incomincia a parlare a rigetto,come ha sempre fatto nei momenti di nervosismo.

-partiamo dal presupposto che nulla torna come prima senza un minimo di impegno. E non sarà di certo una tua visita e due paroline messe lí per pietá a farmi cambiare idea. Questa volta,Justin, saranno i fatti a parlare per te. Perché di stronzate dalla tua bocca ne sono uscite tante e le mie orecchie sono stanche di sanguinare. Dimostrami che sei cambiato,dimostrami che è realmente così. E solo allora,deciderò . -

Convinta e decisa,la ragazza lo fissa dritto negli occhi,mentre gli spara queste parole.

-voglio rispetto questa volta. Se vuoi me,prendi me. Se invece vuoi le altre,puoi pure andartene. Questa volta non mi importa. Questa volta comando io,e se non ti sta bene, il mare è pieno di pesci , sei libero di buttare il tuo amo dove preferisci.-

Il ragazzo borbotta qualcosa e mentre apre bocca per poterle rispondere. Lei lo guarda torva,cercando di intuire i suoi pensieri o le sue prossime mosse.

-va bene, cercherò di essere diverso. Cambierò per il nostro bene. Questa volta ci credo,credo in noi.-

Arriva il cameriere ed i due ordinano un'insalata ed una piadina.

Dopo aver finito il loro gustoso e ricco pranzo,Justin accompagna Iside al cancello di casa,scende dalla macchina,le apre la portiera.

Ma Iside non è stupita del suo comportamento,ma è malinconica e pensierosa. Ripensa a Tyler,al suo bacio mai avuto e alla  spensieratezza di quei giorni.

Esce dalla macchina e infila le chiavi nella serratura. Justin  poggia le mani sui suoi fianchi e l'avvicina gentilmente ed in modo elegante a sè. Ma lei,proprio nel momento in cui le loro labbra si stavano intersecando,gli dá uno schiaffetto sulla guancia.

-ti ho detto che le cose sarebbero cambiate.ciao jus-

Ed entra nella sua dimora. Dove trova,disteso sul divano nero,trova suo fratello che la guarda cercando di capire,dai suoi gesti e dal suo affanno. Cosa le possa essere capitato.

-ti sei vista con Justin?- chiede

-come cazzo fai a saperlo?-

Il Moro si alza dal divano e incomincia a girare attorno alla sorellina.

-allora, hai il tipico sorrisetto nascosto proprio qui, all'angolo della tua bocca. Tipico di chi ha avuto una giornata soddisfacente, e siccome non penso tu abbia capito qualcosa di matematica,sono certo che tu abbia fatto qualcosa di meglio. Dopo di che,hai un leggero rossore sulle tue guance,ciò indica che sei imbarazzata e, ti accade solo con Justin. Infine, sei entrata di fretta e mi hai guardato con quel tuo sguardo che non dice niente,ma che in realtà dice tutto.- il Moro sorride e le lascia un bacio sulla guancia.

-non dar retta,vuole fare l'indovino ma non ci riesce. Ha semplicemente guardato dalla finestra- scoppia una risata generale ed Iside corre incontro al primogenito Josh.

-quando sei tornato?-

-stanotte mentre dormivi stellina,comunque qui siamo tutti curiosi di sapere come mai sia tornato il pirla.  Ce lo dici davanti ad un Frappè? - chiede il maggiore dei tre avendo come risposta un semplice si,dall'unica donna di casa.

-va bene,ordina- asserisce Sean
-ma questa volta paghi tu- aggiunge puntandoli il dito contro.

Da quando era morta la loro madre,i tre si erano legati particolarmente. Avevano acquisito un legame forte,incessante. Anche a chilometri di distanza,erano vicini l'un l'altro ad affrontare le avversità. Iside è la piccolina di casa,nonchè l'unica femmina della famiglia,per questo motivo sono iperprotettivi con loro. E lei,di questo ci gode molto,perché la viziano e la fanno sentire come una regina.

-in pratica sono stata tre giorni a Lecce no? Bene,lí ho conosciuto questo ragazzo. È fantastico,ha degli occhi che ti penetrano,ed è strano perché ha un effetto inimmaginabile su di me. E non mi è capitato mai di sentirmi in quel modo. Mi sento me stessa,capite? Sento che con lui non ho nulla da nascondere anche se in realtà,lo conosco poco e nulla. Però è stata una cosa iniziata e finita in Salento. Lui è rimasto lí. Ma ovviamente ci penso continuamente e spero che lui possa tornare da un momento all'altro,ma non penso possa accadere. Oggi Justin si è presentato fuori scuola,dicendo che mi ama ancora e che vuole stare con me,e per quanto io possa tenerci a lui,e sia in un qualsiasi modo legata alla sua persona,mi fa strano poter pensare ancora ad un futuro con lui,come progettavo tempo fa. È cambiato qualcosa,ma al contempo penso possa essere una cosa passeggera e che magari possa tornare tutto come prima.  Non so davvero cosa fare-. 

Esasperata porta una mano sulla fronte scuotendo la testa e porta alla bocca un po' di frappè al pistacchio.
Sono tutti sdraiati sul bianco divano del giardino sul retro della loro immensa villa,davanti ad una grossa quantità di dolciumi.

La disposizione del giardino è molto disordinata.
Uscendo dal portico,abbellito con fiori  e ammobiliato con un tavolo bianco,poltrone e divanetti dello stesso colore, ci si ritrova su un pavimento fatto di pietruzze bianche nere e grigie,ricoperte da un vetro trasparente molto resistente,che accompagnano ad altrettanti divanetti neri e una piscina rotonda,dove Iside ed i suoi fratelli hanno organizzato molte feste. Le quali,sono molto famose per tutta Boston, poiché sono le più chic.

-allora, a parer mio dovresti prenderti un momento di quiete,nel senso che dovresti lasciar perdere tutti e concentrarti sui tuoi obbiettivi ed interessi,come ad esempio l'esame di cinese. Detto questo,non puoi tornare insieme ad una persona se non provi più le stesse cose,e tantomeno non puoi aspettare un ragazzo fino al resto dei tuoi giorni. Sei una bella ragazza,una bellissima ragazza, intelligente , puoi avere il mondo ai tuoi piedi. Sfrutta questa cosa e scegli sempre il meglio. Non ti perderai stando un po' da sola. Magari escici pure con Justin,ma senza esagerare o darti troppo. Sii te stessa e capisci ciò che vuoi veramente. -

-sono d'accordo,devi essere più tranquilla. Prendi ad esempio noi, portiamo una ragazza diversa ogni sera a casa ma siamo tranquilli e non abbiamo preoccupazioni.- annuisce Sean.

-non volevo dire questo. Noi siamo maschi,è raro che ci leghiamo ad una ragazza. E soprattutto ISI non deve diventare una di quelle ragazze facili. Non serve scoparseli tutti,ci perdi solo la tua dignità. E ne vale la pena per una scopata ? Non penso proprio. Quindi tieniti stretta te stessa. La persona giusta arriva per tutti.- manda un occhiata di comprensione alla piccola, e lei capisce a dove vuole arrivare.

-o forse è già arrivata e non te ne sei nemmeno accorta- aggiunge il secondo.

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