The broken line.

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''Avrei voluto tenerla e lei non lo saprà mai.''

I ricordi sono una brutta bestia. 

Non portano nulla di buono. Arrivano nei momenti meno opportuni, quando meno te lo aspetti, quando non sei preparato. E tu non puoi farci nulla, ne sei travolto e poi devi solo aspettare e sperare che non ti consumino. 

Edith Williams lo sapeva bene, 'ché ormai i ricordi erano diventati i suoi migliori nemici. 

Le facevano compagnia quando era stravaccata sul divano del suo appartamento a guardare la televisione, quando usciva con i suoi amici il sabato sera, quando leggeva un nuovo libro, quando ascoltava quella canzone e durante il suo turno di lavoro. Arrivavano senza bussare e oltre a lasciarli entrare non poteva farci nulla. 

Per un periodo la ragazza non riuscì a vivere a pieno le sue giornate, con la stanchezza a pesarle sulle spalle e i pensieri a divorare qualsiasi sua emozione. 

Harry - il suo amico più vicino nonché compagno di vecchia data e di sbornie - era l'unico ad aver notato questo suo cambiamento 'ché orgogliosa com'era non voleva che nessuno la vedesse in quello stato, ma soprattutto che nessuno sapesse che il motivo di tutto quello era proprio Luke Hemmings

Luke era occhi limpidi e profondi, pelle così pallida da riuscire ad intravedere le vene superficiali, felpe enormi ed usate, unghia mangiucchiate e mani consumate, odore di fumo, sorrisetti irritanti e sghembi, canzoni vecchio stile, sarcasmo e arroganza fusi in una sola persona. 

Luke era la persona più odiosa del pianeta, a suo parere. Lo aveva sempre pensato, anche quando si era ritrovata - o per meglio dire, gettata contro la sua volontà - a casa Hood per festeggiare la fine della scuola, tra i fiumi d'alcol e la massa di studenti che si muovevano in modo scoordinato con la musica. 

Harry aveva una birra tra le mani e stava parlando con uno del suo corso, un certo Michael Clifford. Era abbastanza conosciuto perché con i suoi amici aveva una sorta di band e la maggior parte del tempo si chiudevano nel garage di quest'ultimo per cantare e suonare insieme. 

Ad Edith non importava di loro, non aveva nemmeno mai provato ad ascoltarli. Li considerava dei semplici ragazzini che se la tiravano perché "Ehi, siamo in una band e ci vestiamo di nero. Siamo davvero ribelli"

Per questo quando Harry richiamò la sua attenzione con un cenno di mano per farla avvicinare, lo ignorò completamente. Voleva solo della birra, invece, quando si girò verso il tavolo degli alcolici trovò solo dei grandi occhi azzurri che la stavano guardando. 

Il loro primo sguardo fu sbagliato e inaspettato che causò una sorta di blackout istantaneo in entrambi lasciando tutto e tutti fuori al buio, nonostante non l'avrebbero mai ammesso. Quando si avvicinò non salutò nessuno dei tre, si mise solamente lì vicino, con la birra rubata da Harry, tra le mani. Michael gesticolava, si passava una mano tra i capelli colorati e beveva ed Edith avrebbe voluto sul serio seguire il suo discorso, che sembrava tanto divertente, ma lo sguardo insistente del biondo non aiutava per niente. 

I suoi occhi erano sempre lì fissi su di lei e non si decidevano a scollarsi di dosso e a guardare altro. Avrebbe voluto chiedergli che cosa avesse tanto da guardare e magari capire cosa gli passasse per la testa, ma il suo sguardo impassibile non lasciava trapelare nessuna emozione.

Edith si sentiva irritata da tanta arroganza. 

"Io e Michael andiamo un attimo fuori a fumare, torniamo subito" si liquidarono all'improvviso entrambi, lasciandoli da soli in mezzo a tutta quella confusione. 

Il ragazzo la stava ancora guardando. 

"Mi chiamo Luke Hemmings" 

"So chi sei" 

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⏰ Last updated: Feb 25, 2021 ⏰

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