In lacrime e infuriata mi sedetti alla scrivania mentre la mia mente si contorceva sotto il peso dei pensieri che, uno dopo l'altro, mi assalivano.
Mi sentii un fantoccio di carta, fatto a pezzi, distrutto, del quale ogni frammento era perso nel vento.
Un macigno legato al cuore mi trascinava giù, sempre più velocemente, facendomi precipitare.
Provai a calmarmi con vari respiri profondi, ma stetti solo peggio.
A ragionare non riuscivo, il dolore, la rabbia, l'ansia, mi sovrastavano e mi paralizzavano.
Mentre i miei occhi fissavano il vuoto, la mia mente mi mostrava, quasi sotto forma di film, scene della mia vita che mi avevano portato alla distruzione.
Ogni ricordo mi feriva, mi portava alla mente le infelici emozioni vissute in quei attimi.
Fui scaraventata sul fondo con tutta la forza della memoria.
Rivivendo quei momenti in successione, uno dietro l'altro, all'infinito, esplosi.
Salii in piedi sulla sedia, velocemente e in modo brusco presi dalla libreria, sopra la mia scrivania, lo specchio rotto che tenevo nascosto tra i miei tanti libri.
Lo aprii con difficoltà, dovuta al tremolio incessante e violento delle mie mani.
Presi uno dei tanti frammenti presenti, e, con un sadico sorriso, iniziai a passarlo sulle mie braccia, prima sui polsi, poi a salire, con una forza, una crudeltà crescente.
I miei muscoli si rilassarono piano piano, fino ad arrivare a una sadica soddisfazione e una fasulla tranquillità.
Buttai indietro la testa, per qualche secondo, appoggiandola sullo schienale della sedia.
Sospirai rilassata.
Ogni peso sembrava essersi alleggerito e ogni pensiero volato via.
Rialzai lo sguardo e vidi un terribile spettacolo che mi entusiasmava follemente.
Le mie braccia distrutte.La pelle rossa e gonfia, graffiata e sanguinante.
Sorrisi di nuovo.
Stavo meglio.
Stavo bene.
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Spero di aver descritto bene ciò che ho spesso provato.
Aspetto feedback, consigli e critiche.
Fatemi sapere. <3
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Urla nel silenzio.
Non-FictionQuesta è la mia storia. Partita dal fondo, ho imparato a vivere. Mi sono rialzata.