Caro diario,
Sai, ogni giorno continuo ad osservare il cielo dalla piccola finestra della mia stanza ed immagino come sarebbe uscire da qui.
Non capisco i miei, che si preoccupano per niente. Insomma, non penso che il mondo possa essere così crudele come me lo descrivono.
Non penso che veramente possa esserci solo povertà e odio.
Basta guardare il cielo, blu. Ma di un blu intenso, bellissimo. Trasmette così tanta gioia che pensare che in realtà il mondo faccia schifo è impossibile. Vorrei tanto poter scappare un giorno. Poter guardare il mondo con i miei occhi e poi vedere se davvero è orrendo come dicono.
Ma finché non l'avrò visto con i miei occhi, come potrei affermarlo?
Sento dei passi, suppongo che stia arrivando mia madre, ci sentiamo più tardi, ciao.
-Keira♤Chiusi il piccolo diario che avevo in mano e, prima che mia madre irrompesse nella stanza, lo riposi nel cassetto del comodino, vicino al letto.
<<Pensavo che avessi fame e ti ho portato qualcosa>>
Disse lasciando un vassoio pieno di roba sulla mia scrivania.
<<Va bene, grazie>>
Risposi facendole capire che la sua presenza non mi era molto gradita.Nonostante ciò, senza nemmeno avere il mio permesso, si sedette sul piccolo letto della camera, fissandomi.
<<C'è qualcosa che non va, vero?>>
<<Niente va>>
La fissai con sguardo di sfida.
Stavo per tirare fuori lo stesso argomento della sera prima, a conoscenza del fatto che il tutto sarebbe finito con una litigata.<<Racconta>>
Mi incitò, mantenendo lo sguardo fisso su di me.Tramite l'espressione che aveva sul volto, riuscii ad intravedere una lieve preoccupazione.
Aveva già capito quale fosse il problema.<<Sempre la stessa cosa>>
Affermai velocemente, prendendo un biscotto al cioccolato dal vassoio.<<Keira, fammi capire, perché hai tutta questa voglia di uscire da qui, non ti facciamo mancare nulla>>
Risi amaramente.
<<Nulla? Pensate che non farmi uscire e tenermi chiusa qui, senza la possibilità di parlare con altre persone, possa rendermi felice? Siete seri?>>
Alzai leggermente il tono della mia voce, mentre i miei occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, come sempre.<<Non c'è nulla di bello là fuori>>
Sputò fredda alzandosi dal letto.
<<Nulla>>
Ripetè avvicinandosi alla porta.
<<Non ti faremo mai uscire Keira, non voglio vederti soffrire per colpa degli orrori di questo mondo>><<Ma chi te lo ha detto che il mondo non ha nulla di buono? Scommetto che hai vissuto una piccola ed insignificante vicenda che ti ha costretto a trattarmi così, vero? Mamma io non sono te, ho un carattere mio, i miei sogni, come li hai avuti tu d'altronde, le mie speranze e i miei progetti per il futuro. Non voglio restare chiusa dentro questa stanza a vita, sappilo.>>
Conclusi il discorso voltandomi di spalle e fissando il cielo, che cominciava ad oscurarsi, segno che stava arrivando la notte.<<Sappi anche che tu resterai qui, sempre. Quindi saluta pure tutti i tuoi progetti. Non interessano a nessuno>>
Sbattè la porta con prepotenza, mentre, per l'ennesima volta, mi accasciai a terra, con le spalle al muro, sorreggendo il mio capo e piangendo a non finire.
Stavolta, però, qualcosa andò diversamente.
Infatti, sentii qualcosa picchiettare contro il vetro della finestra.
Non ci volle molto prima che capii che si trattasse di un ragazzo.Spazio Autrice.
Ci tenevo a dirvi che l'idea della storia è stata realizzata da xuntouchabluke (che ringrazio infinitamente per avermi dato il permesso di svilupparla). Spero che vi piaccia😊.
-Elisa🌞
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Sky; Marc Bartra
FanfictionLei, Keira Lewin. Non conosceva la parola "libertà". I suoi genitori la tenevano rinchiusa nella sua stanza fin dalla nascita. Si rispecchiava molto nella sua principessa Disney preferita, Rapunzel. Perché come lei, la sua eroina d'infanzia, aveva r...