Primo giorno di dieta. Che strano! Sembra impossibile che io abbia seriamente deciso di iniziare a mangiare sano. Sicuramente i miei genitori rimarranno scioccati quando noteranno che mangio di meno, resteranno senza parole. Tutti lo faranno, ne sono convinta. La sveglia suona. Sono le 6.00 del mattino e fuori dalla mia finestra riesco a vedere l'alba. Il cielo è di un rosa delicato, leggero, ma allo stesso tempo intenso. Ci sono pochissime nuvole e le rondini sono già sveglie e svolazzano da una parte all'altra del cielo, canticchiando felicemente. Casa mia si trova in periferia quindi la mattina il paesaggio è stupendo: sono totalmente immersa nella natura. A volte vorrei restare affacciata alla finestra per tutta la giornata: è così piacevole.
Infilo le mie ciabattine rosa con i brillantini, indosso una felpona visto il freddo gelido e mi dirigo in cucina. Mentre scendo le scale, sento un odore di caffè aumentare sempre di più, fino a farmi quasi soffocare: sicuramente mamma sta preparando la colazione. Adoro il caffé, ma mia madre non riesce proprio a farlo! Ogni volta che ci prova, o si brucia o si sente un odore nauseante che si propaga per tutta la casa, ed è davvero terribile. Cerco di non far rumore: non voglio si accorga della mia presenza. Mi dirigo in cucina. La tavola è apparecchiata come se fosse il pranzo di Natale. C'è una tovaglia rossa con delle decorazioni discretamente carine. Poi c'è una montagna di cibo: pancakes, cereali, latte, cioccolata calda, tisane e fette biscottate. Come al solito mia madre si diverte a preparare tutto questo ben di dio, perché sa che io mangio sempre tutto, ma questa volta non sarà così. Io sono a dieta e oggi non farò colazione. «Buongiorno tesoro, dormito bene?» mi chiede. «Sì, grazie.» rispondo io quasi acida. All'improvviso il mio umore è cambiato: sono molto nervosa. Quella tavola imbandita di dolci mi fa sentire così ingorda, così grassa. Mamma non fa mai colazione e quella che si deve abbuffare sono sempre io. Lei prepara solo ed esclusivamente per me e questo non mi piace. Vuole che io ingrassi mentre lei dimagrisce e si mantiene in forma. Eh no, io non ci sto più. Anch'io posso dimagrire, non ne ha il diritto solo lei. Anch'io posso mantenermi in forma e magari diventare anche più magra. Devo solo trovare la forza che c'è in me, avere il coraggio di dire no al cibo. Così neanche mi siedo a tavola, subito mi incammino verso l'uscita per andare in bagno e prepararmi. Dopo appena due passi, sento la voce di mamma rimbombare. "Ehi Emilia, non fai colazione oggi?". In realtà le sue parole sono pronunciate molto dolcemente, ma per me sono un rimbombo, un frastuono. Il suo sguardo è molto meravigliato, come se tutto ciò fosse disumano, come se rinunciare ad una stupida colazione fosse troppo strano. "Non ho fame" rispondo io. No, non è vero. Io sto morendo di fame, lo stomaco mi brontola da morire, non sento di avere molte energie, vorrei sedermi e mangiare anche solo un pezzo di pancake ma no, non devo: io sono più forte. Così mi dirigo in bagno cercando di apparire più tranquilla possibile. Chiudo la porta a chiave e mi siedo un attimo sul gradino. E' freddo, e dei brividi percorrono la mia schiena cicciona. In realtà sono un po' spaventata: non avrei mai creduto di poter saltare il mio pasto preferito, non mi reputavo così forte e coraggiosa. Sto scoprendo una parte di me che non pensavo esistesse. Mi alzo delicatamente e mi lavo i denti: l'acqua scorre senza mai fermarsi, come un torrente in piena, ed io ho la mente da tutt'altra parte. Se ci fosse mia madre in questo momento, mi urlerebbe di chiudere immediatamente il rubinetto perché spreco troppa acqua ed è troppo preziosa. Mi asciugo il viso con un asciugamano più grosso della mia faccia e poi lo sguardo si posa verso lo specchio. Qui nel bagno c'è uno specchio immenso attaccato al muro. E' impossibile non farci caso, non osservare la propria immagine. Ogni mattina sono costretta ad osservare il mio corpo anche se non voglio, anche se ne farei assolutamente a meno. I miei occhi scorrono e si posano sui miei fianchi enormi, poi si spostano verso la pancia e tornano su ad osservare le mie braccia enormi. Provo una rabbia tanto forte: sono troppo grassa. Mi vergogno di me stessa. Mi viene da piangere. "Ma con che coraggio esco di casa io?" mi chiedo. Ora capisco perché Amy mi prende costantemente in giro e io le do ragione. Sono esattamente una "palla di lardo che rotola". Una palla di grasso che, da un momento all'altro, potrebbe esplodere. Per completare il dramma prendo la bilancia e mi peso: 80kg. Mi viene un colpo al cuore. Senza neanche pensarci mi butto a terra e inizio a piangere, perdendo completamente il controllo. Quel numero, quel maledettissimo numero è troppo alto, fa troppo schifo, lo odio da morire. Non è giusto che io sia così grassa mentre tutte le persone intorno a me sono perfette. Non è giusto che io debba sempre nascondermi dentro felpe enormi pur di non mettere in mostra il mio corpo disgustoso. Non è giusto che mia madre debba sempre darmi da mangiare come se fossi un maiale, colei che mangia tutto ciò che non mangiano gli altri. Una ragazza-pattumiera. Fa davvero schifo questa situazione. Il mio pianto disperato giunge alle orecchie di mia madre, la quale non ci pensa due volte a raggiungere la porta del bagno e bussare:"Tutto okay?" Stai per caso piangendo?". Mi prende il panico. Mi asciugo le lacrime, prendo un respiro profondo e cerco di parlare con una voce convinta e sicura:"No, sto bene, non sto piangendo.". Mentre pronuncio queste parole, l'impulso di piangere diventa ancora più forte, a stento riesco a trattenere i singhiozzi. "Non ora, non ora." continuo a ripetermi. "Tua madre non deve scoprire che stai piangendo, ti mostreresti ancora più debole di quanto già non lo sia." penso. Sentita la mia voce apparentemente tranquilla, mamma torna giù in cucina. Sento i suoi passi allontanarsi e subito mi sento un po' meno in gabbia. Esco dal bagno senza guardare più la mia immagine riflessa allo specchio per evitare di scoppiare a piangere di nuovo, prendo lo zaino e mi dirigo verso l'uscita. Il corridoio che attraverso è infinito, ci metto ben 2 minuti ad attraversarlo completamente. Esco. Il sole è sempre basso e la sua luce è debole. Il cielo è di un colore rosa intenso. Intorno a casa mia ci sono tante altre ville, tutte enormi e decorate con fiori di tutte le tonalità: dal rosso all'arancione, dall'arancione al rosa, tutti colori che portano allegria e una sensazione di libertà.
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Voglio solo vivere
General FictionMi hanno cancellato il libro, era arrivato a 22k visualizzazioni ma io non mi arrendo facilmente. Recupererò tutto e questo libro tornerà ad esistere, più forte di prima!💪❤️ Intanto seguitemi e aggiungete questo libro nella vostra biblioteca.❤️ Vi...