Capitolo 1

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26 Giugno

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26 Giugno

L'incontro

La musica è sempre stata l'unica cosa che riusciva a placare i miei pensieri, le mie angosce, le miei ansie e preoccupazioni.
Ogni canzone che ascoltavo, riusciva a rispecchiare me e le mie esperienze.

Ero seduta su una panchina, con le cuffie alle orecchie, mentre aspettavo l'autobus per andare in centro.
Stavo ascoltando una canzone di Imagine Dragons, intitolata Demons, quando a pochi secondi dall'inizio della canzone arrivo l'autobus.
Salì, e mi accinsi a timbrare il biglietto, non c'era nessun posto libero quindi dovetti stare in piedi, aggrappandomi agli appositi appoggi per non cadere.

L'autista fece un altra fermata, non scese nessuno ma in compenso salirono altre persone, un uomo in particolare attirò la mia attenzione, a prima vista mi sembrò alto un metro e settanta circa, i capelli erano biondi e corti, gli occhi verdi mettevano in risalto la sua bocca e il suo fisico atletico. Ancora una fermata per fortuna qualcuno scese, anche se l'autobus era ancora stracolmo di persone, riuscivo a malapena a respirare, faceva più caldo li dentro che fuori.

Intanto la musica scorreva, adesso stavo ascoltando Jason Derulo - Whatcha Say, avevo trovato questa canzone su YouTube per caso, mi piacque così tanto che avevo deciso di scaricarla, all'improvviso l'autista frenò di botto, non riuscì a reggermi alla sbarra, di conseguenza finii dritta contro un ragazzo, che riuscì prontamente a prendermi evitandomi una caduta, lui era appoggiato ad un vetro e le sue braccia circondavano i miei fianchi, le miei mani erano appoggiate al suo petto contro cui avevo battuto il naso
«Tutto a posto?» Mi chiese
«Si grazie.. Scusami.» Gli dissi imbarazzata, lui mi sorrise. L'autista dopo aver imprecato contro il passante - per averlo fatto frenare di botto - ripartì, il ragazzo mi aiutò a rimettermi in piedi.

Scesi due fermate dopo, appena uscii dall'autobus, mi diressi verso il mio bar preferito "Il Biss", un nome strano per un locale, però il personale era molto simpatico e accogliente, era una tappa fondamentale per gli studenti universitari come me, che la mattina, avevano un bisogno assoluto di svegliarsi e di riempire lo stomaco di caffeina.

Appena entrai Matthew mi salutó sorridendo come sempre «Buongiorno Selene!» disse sorridente
«Ciao Matt!» ricambiai il saluto
«Il solito?» mi chiese cordiale io annui, il locale all'interno aveva le pareti color crema, e il parquet come pavimentazione, la prima cosa che si notava appena si entrava erano il bancone del bar a destra e una vetrinetta piazzata in fondo al locale piena di premi, infatti Kevin -Il titolare- aveva vinto diversi concorsi di barman, prima di aprire il locale.

Nel frattempo che Matt preparava il mio cappuccino io mi andai a sedere al mio solito tavolo vicino alle vetrate che davano sulla strada, pochi minuti dopo che mi ero seduta entró una ragazza dai capelli Biondi che le arrivavano un po' sopra le spalle «Ciao Matt!» salutò
«Ciao Christine!» ricambio Matt
«Sai dov'è quella scansafatiche della mia finta migliore amica?» gli chiese e io risi
«È sempre al solito posto da ben 3 anni» Affermò Matt indicando il mio tavolo, lei si giró e di diresse verso di me, quasi furibunda «Perché non mi hai risposto?» mi chiese mentre si sede a di fronte a me «Dormivo» risposi
«Ah si? Bene adesso mi sopporterai tutto il giorno, devo raccontarti un paio di cosette.» Affermò con un sorrisetto che faceva quasi paura «Anche io, una in particolare di circa un quarto d'ora fa» Risposi
«Parla» mi incitó, io mi volta verso il bancone del bar, Matt aveva appena appoggiato il mio cappuccino e la spremuta con un croissant di Chris, sul vassoio per portarli al nostro tavolo «Oggi sull'autobus sono finita contro un ragazzo» affermai imbarazzata
«Era figo?» mi chiese e io annuii «Fammi indovinare, non sai il suo nome» disse ancora e io annuii per la seconda volta «Sei senza speranze Selene» Affermò
«Immaginavo l'avresti detto.. Ti che mi devi dire?» Gli chiesi, un po' scoraggiato dalla mia gaff
«Ah si giusto!» disse ma fu interrotta da Matt, che ci aveva portato la colazione «Scusate signore» disse mentre porgeva il cappuccino, la spremuta e il croissant sul tavolo «Insomma Matt, non mi puoi interrompere ogni volta che sto per raccontare qualcosa» si lamentó Chris «Chiedo scusa, ma non posso farci niente, adoro interromperti» Affermò ridendo
«Ti odio, Matt» continuò Chris, lui sorrise e tornò al suo lavoro «Comunque dicevo, ieri ho incontrato un mio amico e mi ha informata, che sta organizzando una festa per la fine di questa settimana, nella sua casa al mare, insieme a dei sui amici. vieni con me?» mi chiese con un'aria di gioia e frenesia «Ti prego, ti prego, ti prego» disse ancora suplicandomi, io non ero tipo da feste universitarie, in effetti mi scocciavano un po', ma quando Chris mi guardava con quello sguardo da cucciolo smarrito non riuscivo proprio a dirgli di no «Eh va bene» dissi con un sospiro e un sorriso «Ti adoro, vengono a prenderci loro in macchina» Affermò dandomi un abbraccio ed un infinità di baci «Adesso sbrighiamoci dobbiamo andare a lezione» affermai e lei acconsentito.

Finita la colazione salutammo Matt e uscimmo dal bar, per dirigerci verso l'università.

«Cos'hai oggi?» Gli chiesi
«Oggi? Ho un esame scritto» Affermò Chris «Tu?» mi chiese
«Ho lezione con la Herman» Spiegai, Chris fece una faccia schifata, in effetti la Herman non era una tra gli insegnati più amati della State University, era una donna abbastanza inquietante, mette paura «Chris lo so che pensi» dissi
«Allora cambia corso» affermò
«Non posso è l'unico corso di lingue che c'è» spiegai
«Peccato, il corso di psicologia invece è molto interessante» Affermò
«Devi finirla di fantasticare su Salivan» la rimproverai
«Non è colpa mia se è l'unico professore giovane e figo che insegna psicologia» si giustifico, io risi, nel frattempo arriviamo all'università, era già tardi quindi ci salutammo e andammo nelle rispettive classi.

***

Quando finirono le lezioni, mi precipitai fuori dall'università, Chris era già fuori ad aspettarmi, sembrava essere in buona compagnia, stava chiacchierando con due ragazzi, uno era girato di spalle quindi non lo vidi in volto, l'altro invece mi sembrava di averlo già visto da qualche parte, era alto, capelli neri e occhi grigi, con un sorriso a dir poco lucente.
Mi avvicinai verso di loro, Chris mi vide «Selene! Vieni qui!» urlò quindi mi avvicinai à loro «Ragazzi, lei è Selene. Selene loro sono Zack e Isaac» ci presentó «Viene anche lei alla festa.» disse in fine, quando al aire lo sguardo per vedere il ragazzo che era di spalle prima che arrivassi, rimasi a bocca aperta, cercai lo stesso di trattenermi dallo stupore "quando mai a San Franciso si riesce ad incontrare una persona per due volte di fila nello stesso giorno!" pensai era la prima volta che mi accadeva, anche Chris se non fosse che frequentiamo la stessa università sarebbe difficile incontrarla tutti i giorni.

«Bene, noi adesso dobbiamo andare» Affermò Chris dopo aver visto la mia faccia mentre stringeva la mano ad Isaac «Anche noi, ci vediamo alla festa.» concordo Zack, ci salutammo e ognuno andò dalla parte opposta «Era Isaac vero?» mi chiese Chris, io annui senza troppe parole, poi la salutai e andai a casa.

Quando tornai nel mio appartamento mi butta sul divano, e in pochi secondi mi addormentai, non curante del fatto che quel giorno avrei dovuto studiare per l'esame del giorno dopo.
Non mi importava molto, avevo già studiato, avrei dovuto solo ripassare ma, non ne avevo le forze.

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