ORA LA STORIA VA AVANTI DAL PUNTO DI VISTA DI LUCA, SOLO PER ALCUNI CAPITOLI.
Quella caduta era stava tremenda, ma veramente orribile.
La macchina mi venne completamente addosso, non proprio del tutto, ma non è che mi ero fatto un semplice graffio o una semplice ferita, non ricordavo niente, e quindi avevo perso la memoria.
Mi ero risvegliato con la mente e con l'anima già prima di andare in ospedale, ma il mio corpo continuava a restare inutilmente fermo.
Poi sentii odori di medicinali e strane macchine che emettevano rumori di ogni genere, un forte dolore alla testa e niente più, ero svenuto di nuovo, in quel paradiso buio, ma rilassante.
Era bello svenire, forse la mia mente aveva bisogno di un po di spazio vuoto, senza pensare, nè vivere, nè troppe responsabilità.
Ad un tratto mi risvegliai, fra quelle lenzuola pulite, bianche, morbide e delicatamente fresche, il mio corpo vagava nel letto in cerca di qualche punto fresco, come se cercasse di rilassarsi.
Aprii finalmente gli occhi, e vidi quel soffitto sul quale era appesa una specie di lampada circondata da piccoli fili, io ero fasciato alla testa e muovermi era una nuova vita.
Era facile e difficile allo stesso tempo, sapevo di aver perso la memoria, ma d'un tratto una ragazza si avvicinò a me e come se niente fosse mi chiamò "amore".
Possibile? Non la conoscevo, o forse non lo ricordavo, ma l'avrebbe dovuto sapere, non ero rimasto cosciente per tanto tempo, quindi perdere la memoria era la cosa più ovvia almeno che non fosse successo un miracolo, e io non vado per niente d'amore e d'accordo con certe cose soprannaturali.
Io ovviamente risposi con un " chi sei?".
Lei sbiancò e cadde per terra, ovvero svenne. Possibile? Avevo così molte domande, come mi chiamavo? Chi era quella ragazza? Perché non uscivo dall'ospedale? Qualcosa su di me che potessi sapere?
Non ricordavo nulla dall'incidente, però la mia mente si sforzava, eccome se si sforzava, ma non riusciva a ricordare assolutamente niente.
I medici arrivarono subito, la presero e la posarono sul letto vicino al mio e dopo che mi videro che ero in piena forma mi dissero:
"Senta ragazzo, forse ha perso la memoria, ma ricordi, si chiama Luca e i suoi genitori sono in attesa di vederla, però se lei non se la sente, la possiamo capire. La ragazza qui affianco è la sua fidanzata, ha fatto tanto per lei, le deve molto, ha avuto molta speranza e molta voglia di andare avanti.
Lei può tranquillamente alzarsi, andare al bagno, quello che vuole, è in piena forma quindi può muoversi con calma senza problemi, ma ricordi, niente movimenti bruschi. Quindi vuole ricevere i suoi genitori?"
"Fra un po di tempo, voglio andare in bagno e mangiare qualcosa."
"Perfetto, avviseremo i suoi genitori e aspetteranno con impazienza di rivederla."Dopo ciò se ne andò, ma con una delicatezza che non tutti anno.
Il medico era così dolce, così strano, non era come tutti gli altri che ti curano e ti avvertono delle visite, mi aveva detto che lei...lei...non è possibile...era la mia ragazza...la mia...mi apparteneva...dormiva, dormiva beatamente.
Mi alzai barcollando e mi orientai nella stanza, i piedi non ne volevano sapere di trattenersi, così mi appoggiai ai muri per cercare di camminare.
Mi avvicinai al suo letto, mi siedo e la guardo.
Avevo avuto milioni di motivi per aver scelto lei, sembrava un angelo, un angelo che dorme e che soffre senza dire niente a nessuno.
Cominciai ad accarezzarle i capelli, ci giocavo con quelle ciocche di capelli tanto lisce quanto profumate.
Le accarezzavo la guancia cercando di mandare via quel bianco della sua faccia e far ritornare un colore più normale.
Il suo petto andava su e giù, sembrava fosse molto regolare il suo respiro, ma io lo sentivo che era affannata, correva nei sogni, immaginava qualcosa.
Avrei dovuto pensare prima di risponderle, avrei evitato tutto questo, avrei evitato di farla svenire.
Le sue mani erano fredde, le sue labbra di un rosa verso bianco quasi violaceo, ma lei respirava quindi era in vita.
Andai ad accarezzare quelle leggere labbra colorate in modo strano e d'un tratto si fecero rosse, di un colore normale.
Ad un tratto mi alzai, mi sporsi su di lei, le guardai ogni minimo dettaglio del viso e la baciai.
Lei subito aprii gli occhi, gli spalancò velocemente.
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Sosia
Mystery / ThrillerEleonora ha 17 anni, vive a New York con i genitori e sua sorella Stilary e frequenta il liceo di danza moderna. La sua vita cambia quando uno strano sogno le comunica di arrendersi davanti al suo cuore. Strane apparizioni e nuove conoscenze la fara...