Capitolo 1🖤

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"Alice ti prego muoviti, siamo in ritardo!"
"Arrivo Emma, hai preso i biglietti?"
"Si, veloce che il taxi ci sta aspettando"

Finalmente questo giorno è arrivato, io ed Alice abbiamo avuto l'opportunità di incontrare Tedua e Sfera Ebbasta. Fortunatamente abitiamo vicino alla piazza duomo, dove si terrà l'incontro. Quando arrivammo lì si notò subito un ammasso di persone, io ed Alice cercammo di oltrepassarle ma senza un gran risultato.
Tedua e Sfera scesero da un Mercedes nero, dopodiché le urla si fecero sempre più forti e quindi decisi di urlare anch'io. Alice fu già in lacrime, ha un cuore sensibile quella ragazza.
È il nostro turno, andò prima Alice a fare la foto e subito dopo io. A Mario portai un guanto da pugile per farmelo autografare, gli lasciai una busta con dentro una lettera dove spiegai quanto ero pazza di lui e scrissi anche il mio numero (inutilmente perché sapevo che non avrebbe mai letto quella lettera). Lo abbracciai e lo baciai sulle guance vellutate,  pensai che fosse uno splendore quel ragazzo.
Io ed Alice restammo un po' a Milano per fare shopping e ad un certo punto lei mi trascinò nel negozio di Gucci, poco dopo entrammo e la commessa cominciò a fare domande, come al solito Alice chiese se rimasero le maglie bianche della vecchia collezione. La commessa le mostrò quello che fu rimasto e così Alice prese una maglia, andò nel camerino a cambiarsi e io rimasi lì ad aspettarla. Nel frattempo cercai qualcosa di carino vicino alle vetrine ma il mio occhio cadde sulla porta d'entrata, notai un ragazzo con i capelli scuri e con dei vestiti firmati, siccome si trovava di spalle non lo riconobbi. Mi avvicinai sempre di più a lui e il mio cuore ad ogni passo che feci accelerò costantemente.
Che mi venga un colpo.

"M-Mario?" Dissi timidamente
"Si, sono io. Piacere"
"Dio mio, non ci posso credere! Sono una tua grandissima fan, se così si può definire" Mi scese una lacrima dall'emozione.
Subito dopo arrivò Alice con una busta in mano, quando vide Mario ebbe la mia stessa reazione.

"Merda, sta incominciando a piovere Emma" Disse Alice
"Sai che siamo fottute, vero?"
"Già, vorrà dire che dobbiamo restare qui finché non smette" Disse lei, facendomi l'occhiolino.
"Volete un passaggio? Ditemi il vostro indirizzo" Disse Mario
Io ero ancora sconvolta da quello che stava succedendo, cazzo Tedua che ci offre il passaggio? Impossibile.
"Va bene, abitiamo a Cinisello" Dissi con una voce tremolante.

In macchina trovammo alla guida il mitico Charlie e al posto dei passeggeri Gionata. Salimmo tutti e tre sullo stesso Mercedes di prima e ci dirigemmo a Ciny.
Siccome Cinisello era la città Natale di Gionata, si commosse all'arrivo.

"Ragazze avete posto per tre in casa? So che non è da gentiluomo autoinvitarsi a casa di sconosciute ma mi manca questo paese" Disse Gionata con un sorriso a trentadue denti.
Come potevo dire di no?
"Abbiamo 3 letti e due divani, il posto volendo c'è anche se non sarà molto comodo" Dissi contenta
"Andata allora" Ribattè Mario già fuori dal Mercedes.

Alice e Charlie strinsero già amicizia, io feci lo stesso con Mario e Gionata.
Convinsi Mario a leggere la lettera che scrissi per lui.
"Ma che dolce piccina" Disse stringendomi la guancia.
Io come al solito arrossii
"È un piacere signor Mario che la mia lettera è di suo gradimento" Dissi ridendo
"Bellezza non mi ha ancora detto il suo nome"
"Emma, ma puoi chiamarmi come vuoi"

Sono stata sempre innamorata di Ted Ryan ovvero Tedua dal primo attimo che lo ascoltai. Però Mario non so chi sia, la persona che sta dietro quella maschera per me è sconosciuta.
Si erano fatte le 23.50 quindi decisi di entrare nella doccia e rinfrescarmi il corpo. Presi un asciugamano e lo avvolsi intorno al seno, andai in camera mia e mi cambiai. Presi una maglia molto lunga e la indossai per andare a dormire. Gionata e Mario si sdraiarono sul divano per dormire, siccome gli altri due avevano occupato i letti.
Verso le 00.20 mi addormentai ma poco dopo sentii qualcosa toccarmi i fianchi, sobbalzai dallo spavento e con il cellulare accesi la torcia per vedere chi fosse.

"Mario ma sei pazzo? Ho perso 10 anni di vita" Urlai ancora spaventata
"Scusami piccola, non era mia intenzione farti spaventare. Potrei dormire di fianco a te?" Disse lui indifferente
"Non stavi mica dormendo sul divano?" Chiesi incuriosita
"Si ma sai com'è Gionata, ha appena chiamato una tipa e ora sta arrivando qui, quindi non volevo essere il terzo incomodo"
"Come vuoi Mario" Mi spostai per fargli spazio
"Grazie Emma" Mi diede un bacio sulla guancia, si sdraiò e mise un braccio attorno ai miei fianchi.

Pugile -TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora