UN PIANETA UNA STORIA

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-Benvenuto a casa mia-dice il sindaco con grande ospitalità la sua casa risalta in mezzo a tutte le altre case.Lucide le parti placate in oro e argento sui cupoloni ai lati della casa la facciata ricca di dettagli e colonne.
-Carina la tua casa ma sappiamo tutti e due cosa ci facciamo qui quindi racconta la mia storia-si siede su un divanetto a gambe incrociate in una posa sexi ma che con me non funziona.-So' cosa stai pensando questa ragazza pensa di farmi eccitare per avere dei vantaggi,ma io ti dico di no, sono stata abituata a stare in questa posizione visto che anche la mia vita come la tua è stata condizionata.Per avere vantaggi politici visto che sono una delle poche donne nel governo devo assumere posizioni che funzionano come ammalianti per uomini senza cervello.Questo tu non lo sei e raggiungi sempre i tuoi obbiettivi-
Mi da fastidio questa voce da comandante ma posso solo farla sparire più in fretta -Dimmi solo la mia storia-il suo sguardo passa da dolce a cupo e poi in gentile-Certo come vuoi tu-un secondo di pausa tutti i camerieri si mobilitano a far diventare la stanza buia accendono qualche candela e escono tutti.-La storia è conosciuta da pochi e il resto sa solo come dovevi nascere-
-Come dovrei essere nato?-
-Beh liberando pianeti dal tuo corpo come delle spore e poi arrivare sulla mia città-
-Qual'è il mio compito ?-
-Essere mio servo-
-Non sto scherzando-
-Neanche io-
Un raggio proviene dal buio che mi colpisce e mi stordisce,appena cado a terra il sindaco si incomincia a spogliare.-Dammi i tuo poteri oh signore dello spazio che tutto può e tutto fa-Di nuovo quel nero non ho perso i sensi e solo che sento gli occhi pesanti,percepisco il suo contatto con le mie gambe non può farlo non così facilmente.Rosso ora vedo un rosso scuro intenso.Un esplosione, -Lascialo immediatamente professoressa non può approfittare di lui quando è in fase di creazione-riesco a riaprire gli occhi ma sembra che tutto abbia acquistato un tono di rosso.Sono ancora steso a terra e quello che vedo e solo il ''sindaco'' la mia mano e puntata verso di lei,il solo pensiero di mandarla via e un forte vento la colpisce spingendola verso il muro.Mi guardo intorno,non c'è nessuno. Non faccio altre domande ed esco dalla casa.Il popolo si trovava tutti davanti la casa.Tutti volevano la stessa cosa del sindaco.Volevano diventare la città con il mio potere,con il potere più forte.In un attimo ero circondato e in prima fila le donne e subito dopo uomini con armi.Da quel rosso intenso passo al blu.Sembrava che tutto andasse lento-Fermatelo- il sindaco stava correndo verso di me.Vedo in lontananza una pistola-teletrasporto. Cerco di saltare per superare le donne ma inaspettatamente creo uno distacco da terra di almeno due metri.Corro verso la pistola l'afferro e sparo.Il colore blu svanisce e mi ritrovo in un altro pianeta

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