Una festa a sorpresa particolare.

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Magnus aprì gli occhi e notò la luce fioca che attraversava gli spiragli lasciati dalle tende. La confusione che lo prendeva appena sveglio durava sempre qualche minuto, quindi rimase a fissare il soffitto con sguardo assente. Istintivamente poggiò una mano sul cuscino che stava sull'altro lato del letto, dove dormiva Alec. La mano ricadde a vuoto sulla federa e lo stregone iniziò a tastare convulsivamente le lenzuola in cerca del suo ragazzo. Non trovò, come di consueto, il corpo duro e muscoloso di Alec, né i suoi capelli corvini sempre arruffati, soprattutto di prima mattina (dettaglio che Magnus tra l'altro adorava di lui, gli toglieva l'aria sempre perfetta e composta tipica degli shadowhunters). Ancora stordito si girò e le sue dita indugiarono su un foglietto stropicciato lasciato sul materasso: si tirò su ancora confuso e disorientato, perché era raro che Alec riuscisse a sgattaiolare fuori dal letto senza che Magnus se ne accorgesse: il ragazzo era davvero agile e silenzioso, quando si trattava di uccidere demoni, ma quando si doveva alzare dal letto la mattina, il rumore che emetteva era paragonabile a quello di una mandria impazzita di bufali. Magnus si guardò intorno nella stanza e notò che anche la divisa, insieme agli anfibi di Alec, erano spariti. Cercò di concentrarsi e aprì il biglietto trovato sul letto: la scrittura era inconfondibilmente quella di Alec e Magnus tirò un sospiro di sollievo, perché se Alec aveva trovato il tempo di scrivere un biglietto, non era certamente in pericolo di vita. Il messaggio era stato scritto di fretta, ma tra i vari scarabocchi si riusciva a leggere:

Emergenza con un demone mutaforma, torno più tardi. Ti amo, Alec.

Magnus aprì il cassetto del comodino e vi mise dentro il biglietto: Alec gli chiedeva sempre perché conservava in quel cassetto tutte le piccole cose che riguardavano loro due, ad esempio scontrini di ristoranti o biglietti del cinema, e Magnus si era sempre nascosto dietro l'ironia e un sorriso sfacciato come risposta.

Lo stregone si alzò con molta calma, reduce di una notte complicata, ancora intorpidito e confuso. Aveva passato quasi tutta la notte a pensare, perché quel giorno non era un giorno qualunque, era il compleanno di Alec. Il primo compleanno di Alec che i due ragazzi avevano passato insieme era stato un po' complicato, perché non si frequentavano da molto e come se non bastasse Alec non aveva ancora rivelato la sua relazione con lo stregone né agli amici, che comunque già lo avevano intuito, né tantomeno ai genitori. Magnus sapeva che per Alec la famiglia era tutto e il rapporto di Magnus con gli shadowhunters, ma in particolare coi Lightwood, non era mai stato particolarmente idilliaco nel tempo. Nella sua lunga vita non si era mai sentito così agitato per un compleanno, ma era desideroso di creare per Alec una giornata speciale, che includesse tutta la sua famiglia e i suoi amici, quindi attraversò la stanza con lunghi passi e si diresse verso l'armadio: optò per un look sobrio e tirò fuori dei pantaloni grigi e una maglia porpora con gli strass che ricadevano seguendo linee verticali, il tutto completato da un favoloso foulard lilla che faceva una perfetta accoppiata con la maglia. Prese i vestiti e si infilò in bagno, fece una doccia veloce, si sistemò i capelli con una buona dose di gel e magia, si vestì e si recò in cucina. La cucina di Magnus era molto spaziosa, perché era in quel luogo che preparava anche la maggior parte delle sue pozioni. La stanza era su un gradino che la separava dal salotto, dove troneggiava un grande divano in stile vittoriano e due poltrone una di fronte all'altra con le imbottiture rosse. La parete dietro al divano, che dava sul centro di New York, era completamente vetrata e di conseguenza nel salotto veniva sprigionata luce praticamente per tutta la giornata. Magnus adorava l'arredamento ottocentesco, ma sapeva che Alec avrebbe preferito qualcosa di più semplice, quindi aveva deciso di cambiare tutto nei giorni successivi. Sedutosi sulla poltrona, Magnus prese il cellulare e scrisse un messaggio a Jace, il parabatai di Alec, con cui il suo ragazzo si trovava sicuramente in quel momento. Sullo schermo del telefono apparve il messaggio scritto da Magnus;

Allora lo tieni impegnato fino a stasera? Devo prendere qualche decorazione.

Mentre aspettava la risposta, Magnus si alzò e si occupò del piccolo Presidente Miao, che già fremeva per ottenere cibo e attenzione dal suo padrone, facendo fusa e miagolando disperatamente. Il messaggio di Jace non si fece attendere, perché dopo qualche minuto il telefono di Magnus squillò, quindi lo stregone lo prese in mano e lesse;

Malec- scene di vita quotidiana.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora