1.↬

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La musica a palla all'interno del locale faceva sentire Marinette molto più confusa di quanto non fosse già. Sentiva le voci delle persone sedute in cerchio con lei lontane e ottuse

Era sicura di non essere già ubriaca, al contrario, si sentiva la più lucida del gruppo.

Davanti a lei due ragazze sconosciute si scambiarono un bacio, incitate dagli altri con applausi e urla. Una delle due commentò: -Troppo piacevole per essere un obbligo- aggiungendo un sorrisetto beffardo che fece arrossire l'altra ragazza

La sua amica Alya, nonché l'unica che conosceva all'interno di quel cerchio, sentenziava gli obblighi e chiedeva scomode verità che però facevano divertire tutti. Magari erano tutti divertiti perché ubriachi

Smise di concentrarsi su ciò che accadeva attorno a lei, sentendosi devastata da una strana sensazione che non le permetteva di capire se volesse ridere o piangere

Come diavolo ci sono finita io qui?
Non aveva mai bevuto, non aveva mai neanche partecipato a una festa così chiassosa. Non aveva mai sentito un mal di testa così assordante e atroce; promise a sé stessa che non si sarebbe mai più ritrovata in quella situazione.

Alya quella sera, prima di trascinarla al locale, l'aveva convinta dandole due alternative: -Puoi uscire con me il venerdì sera e tentare di distrarti- o -Puoi continuare a piangerti addosso con il cuore spezzato-

Infatti, l'ipotesi di poter sentire più leggera la pesantezza di una rottura la portò a uscire con l'amica. Ma non aveva funzionato, ci pensava ancora e non aveva smesso neanche un secondo.

Alya l'aveva assicurata che quel dolore non sarebbe durato per sempre, le aveva detto: -Lo so che adesso pensi che non troverai mai più una persona speciale come lui, ma pensaci, una persona speciale, in grado di amarti come meriti, non ti avrebbe mai e poi mai mollata per messaggio, per di più dopo che siete stati l'uno la prima volta dell'altra. Prenditi tutto il tempo per piangere e sfogarti ma non pensare che starai sempre così, passerà- e sapeva che in fondo aveva ragione, sapeva che un giorno sarebbe stato diverso e che non ci avrebbe più pianto, ma nel frattempo, trovava impossibile anche solo provare a tamponare quel dolore.

Nathaniel, mi hai proprio distrutta.
Si sentiva umiliata, confusa e sbagliata per essere stata lasciata tramite un messaggio senza nessuna spiegazione, davvero ero così poco per lui da non meritare neanche che me lo dicesse in faccia?

-Marinette- venne richiamata da Alya con un tono cantilenante che la distrasse dai suoi pensieri

-Sì?- guardò l'amica che le stava indicando la bottiglia sul pavimento, era rivolta verso di lei

-Obbligo o verità?- chiese Alya con fare ammiccante

-Verità-

-Eh no- ridacchiò l'amica -Hai scelto verità già tre volte-

Marinette sbuffò -Non c'è scritto da nessuna parte che non posso farlo per la terza volta-

-Però è noioso- commentò un ragazzo del gruppo, Marinette di tutta risposta lo fulminò con lo sguardo

-Cosa posso far fare alla mia amica?- si chiese Alya con lo stesso tono cantilenante che Marinette era arrivata a odiare -Ci sono!- esclamò poi -Vai nel bagno dei ragazzi e scrivi il tuo numero di telefono all'interno-

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